Poesie personali


Scritta da: dax
in Poesie (Poesie personali)
Faremo volare aquiloni
nei cieli del domani.

Faremo volare aquiloni tra cirri
rossi e bianchi nembi del cielo.

Faremo volare le speranze,
i sogni dei ragazzi.

Faremo volare i nostri ricordi,
le frustrate speranze
dell'adolescenza lontana.

Faremo volare aquiloni,
tra canti, risa,
acerbi abbracci e casti baci.

Correndo sull'erba,
assaporando il sapore della terra,
respirando l'aria frizzante
della giovinezza,
leggendo nei tuoi occhi
la luce intensa della vita.
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    Scritta da: dax
    in Poesie (Poesie personali)

    Nuova pioggia

    Nella valle risuona il brontolio
    del tuono, si sente nell'aria
    il profumo della pioggia,
    che fremente attende scrosciare
    su alti alpeggi, su boschi ombrosi.

    Scroscia la pioggia del cielo
    scivolando su antichi sassi,
    inzuppando leggere foglie,
    scroscia su ceppi tagliati,
    su dimenticati sentieri,
    cancellando vecchie
    orme, tracce del passare
    del tempo, dei ricordi.

    Scroscia la pioggia serena amica,
    pioggia rigenerante, pioggia
    salutare, che rinfresca la terra
    assetata, le mandrie silenziose,
    rocciose guardiane vette,
    le anime perdute, rinfresca i silenzi
    che raccontano vecchie
    leggende di misteri e d'amore,.
    Composta nel novembre 2009
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      Scritta da: ametista
      in Poesie (Poesie personali)

      Ho vissuto

      Ho vissuto,
      un amore impossibile,
      ho amato,
      chi non potevo avere,
      ho sognato,
      una favola mai sentita,
      ho vissuto,
      gioie e dolori,
      ho sentito,
      felicità e amarezze,
      ho aspettato,
      parole e spiegazioni,
      ho perduto,
      me stessa nell'attesa,
      ho trovato,
      quello che spero,
      mi porti via,
      che mi dia la spinta,
      per volare,
      lontano da tutti,
      lontano da tutto,
      lontano da te,
      lontano da questo amore,
      crudele e impossibile,
      ma che ogni giorno,
      ancora mi dice,
      che niente è invano,
      e se per te,
      è stato un nulla,
      è stato indifferente,
      è stato solo invadente,
      è stato fastidioso,
      è stato solo uggioso,
      è stato uno dei tanti,
      è stato solo ottone,
      un giorno scoprirai,
      che invece era oro,
      ed io che nulla ho avuto,
      potrò almeno dire,
      che anche se,
      non mi hai voluto,
      un amore io... l'ho vissuto.
      Composta sabato 1 maggio 2010
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        Scritta da: ametista
        in Poesie (Poesie personali)

        Il cassetto

        Vagando per casa,
        cercavo un qualcosa,
        che ora ho scordato.
        Ho aperto un cassetto,
        dimenticato da tempo.
        Era incastrato, era pieno,
        era bloccato, imprigionato,
        da oggetti e fogli,
        scordati e abbandonati,
        che confusi, arruffati,
        disordinati e agitati,
        mi guardavano muti.
        Quel cassetto,
        era la mia vita.
        Fotografie di un tempo andato,
        mi mostravano un sorriso,
        che ora ho perduto.
        Biglietti di viaggi scaduti,
        mi mostravano una vita,
        che ora ho lasciato.
        Lettere d'amore inutili,
        mi mostravano un amore,
        che avevo provato.
        Ma che poi qualcuno,
        ha gettato,
        come roba vecchia,
        che anche se sai d'avere,
        che anche se sai che è tua,
        che anche se sai dov'è,
        senza rimpianti butti via,
        anche se mai l'hai usata,
        anche se vedi che è nuova,
        anche se mai l'hai scartata,
        anche se mai hai voluto provarla.
        Oggetti che un tempo,
        mi parlavano di un qualcosa,
        mi guardano in silenzio,
        tacciono su ogni cosa.
        Chiudo il cassetto,
        non voglio guardare,
        questa vita spettinata,
        da un vento che l'ha piegata,
        questa vita smarrita,
        alla ricerca di un amore,
        che non è mai arrivato,
        questa vita aggrovigliata,
        dai perché che mi sono chiesta,
        a cui nessuno ha dato mai risposta.
        Una vita in un cassetto,
        aperto quando cercavo,
        un qualcosa che ora ricordo,
        che ho intravisto,
        in quel ciarpame,
        di cui salvo poco o niente.
        Tolgo il cassetto,
        butto via tutto,
        bastano solo i ricordi,
        non occorrono oggetti,
        devo far posto alla sola cosa,
        che ora mi serve.
        È una penna,
        quello che cercavo...
        per riscrivere la mia vita.
        Chiudo il cassetto vuoto,
        che libero ora scorre,
        solo la penna al suo interno si muove,
        è sola... come me.
        Ma camminando e spostandosi,
        quando lo apro e lo chiudo,
        mi sembra che canti.
        E forse lo fa davvero.
        È lei che da voce al mio cuore,
        che ancora cerca,
        che ancora vive,
        che non si è arreso.
        Che da oggi riscrive,
        un nuovo libro.
        La mia nuova vita.
        Che stavolta non chiuderò,
        in nessun cassetto.
        Composta sabato 1 maggio 2010
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          Scritta da: Ada Roggio
          in Poesie (Poesie personali)

          Senza amore

          Senza amore
          è un fiume senza acqua, senza vita
          Senza amore
          è la terra senza germoglio
          Senza amore
          è una notte senza stelle
          Senza amore
          è una notte senza luna
          Senza amore
          è un giorno senza sole
          Senza amore
          è una madre senza figlio
          Senza amore
          è un figlio senza madre
          Senza amore
          è una stazione senza treno
          Senza amore
          Una vita senza senso
          Senza amore
          è un grido di dolore
          non avere più respiro,
          non avere più battiti
          Senza amore
          Senza te.
          Composta sabato 1 maggio 2010
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            Scritta da: Ada Roggio
            in Poesie (Poesie personali)

            Voglio

            Voglio
            Voglio la pace
            La pace tra i popoli
            Voglio la pace
            La pace vera
            La pace fatta di verità, sorrisi
            Voglio la pace
            La pace
            Acqua trasparente cielo sereno, mare calmo, sapore antico della terra,
            manto lussureggiante delle stelle della notte
            Voglio la pace
            La pace con i sorrisi dei bambini, fatti di carezze della mamma, di sorrisi inebriati di donna
            Voglio la pace
            La pace senza dolore, senza inquietudine, senza combattere, senza brutalità
            Voglio la pace
            La pace che tutti rincorriamo da tempo
            Pace.
            Composta sabato 1 maggio 2010
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              in Poesie (Poesie personali)

              Tu

              D'improvviso la luce!
              Come germoglio che fa capolino
              dalla nuda terra.
              Per troppo tempo mi sono nascosto
              come seme sepolto sotto la coltre
              di umida terra, ed ora rinasce finalmente.
              Poteva non rinascere,
              poteva non rivedere la luce,
              beccato da uccello affamato,
              inaridito in assenza di pioggia,
              marcito per assenza del sole,
              ed invece è nato.
              Un nuovo germoglio è spuntato,
              un nuovo anelito di vita.
              Sta a noi farlo diventare una nuova pianta
              far crescere nuovi e saporiti frutti.
              D'improvviso è sorto
              come farfalla da bruco.
              Vivrà solo un giorno?
              Vorrei durasse in eterno,
              servirà almeno
              ad alleviare le mie pene,
              a farmi ritornare a volare,
              a vivere, ad amare,
              a sentirmi importante,
              corrisposto, valutato, cercato
              tentato, desiderato.
              Fa ricordare i sospiri di gioventù,
              anche se altro non è
              che il fuggire dalle odierne angosce,
              dalle quotidiane sofferenze.
              Non sarà ripicca,
              non sarà la squallida vendetta
              per torti ricevuti.
              E non finirò mai di ringraziarti
              per aver lenito le mie ferite,
              per aver alleviato le mie pene,
              per aver fatto ricrescere in me il desiderio di amore,
              per avermi fatto ritornare a vivere,
              a risentirmi uomo.
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                in Poesie (Poesie personali)

                Noi

                Quanto amore scambiato.
                Non può essere solo un ricordo.
                Non può prevalere l'oblio recente,
                pur spietato e crudele.
                Non riuscirà quell'oblio a farti odiare,
                a cancellarti dai miei pensieri.
                Pur se in un attimo la fede è svanita,
                la fiducia scomparsa, il rispetto vacilla.
                Eppure è stato vero amore.
                Tutto di te mi ha appassionato:
                la tua prorompente vitalità,
                la tua gioia di vivere, la tua femminilità,
                il tuo eros, il tuo cuore, la tua mente gaia,
                la tua positività, il tuo ottimismo,
                il tuo modo di farmi sentire uomo, realizzato.
                Pur se per un infinito attimo,
                si è assopito.
                Pur se per un eterno momento,
                non è più stato intenso.
                In quell'attimo tutto è svanito,
                si è sciolto come neve al sole.
                La nostra vita si è interrotta.
                Tutta la tua adrenalina è riesplosa a nuovo cuore,
                a nuova vita, a nuova mente ricevendone nuova linfa.
                Quanti incontri, programmati e casuali, ricercati e voluti.
                E il filo, e l'aere, e le onde.
                E il tempo insaputo trascorso,
                e la continua ricerca di nuova comprensione
                e di nuova pace interiore.
                Ed io tornavo e tu non c'eri,
                e i non t'amo più, ripetuti e falsi.
                E tutto quanto appariva necessario,
                importante, da non poter rinunciare.
                Non ti curavi delle mie preoccupazioni,
                del mio intuire.
                E le rassicurazioni, e le bugie,
                e i giuramenti, e la disperazione
                che impregnava l'anima mia,
                instaurata nel profondo del cuore,
                e che non riuscirai più a estirpare.
                E tu che riappari e scompari nei miei pensieri,
                ed ora non so fare a meno di te,
                ed ora... vedi non t'amo più.
                Eppure il tuo volto, la tua mente,
                il tuo cuore erano a me noti,
                aperti come libro,
                chiari come acqua limpida.
                Eppure tu sai leggermi dentro,
                eppure non ti sei curata del dramma
                che pian piano cominciava a minare,
                il mio ego, la mente, il corpo, l'anima, la psiche.
                La mia fine interiore, di minuto in minuto,
                di ora in ora, di giorno in giorno sopravanzava.
                In uno slancio di altruismo incompreso e genuino,
                oltremodo carpito, offeso e deriso,
                ho visto il tuo cuore posseduto,
                pronta a donare:
                la generosità innata, la comprensione
                forse anche quella vita ricercata ed agognata
                al punto da infangare amicizia, sentimenti.
                Si perché altro non eri che un nome
                in un'urna di nomi.
                Quanto è durato quest'attimo eterno?
                Tutta una vita.
                Quanto ci vorrà per dimenticarlo?
                Tante altre vite
                Ed intanto mi inaridisco,
                mi distruggo,
                per maschio umiliato, offeso, iracondo e diverso,
                finanche ad occhi amici,
                permalosamente geloso,
                insicuro, come cucciolo indifeso.
                Nudo come bambino derubato d'aquilone.
                Nulla ha più senso, vita, opera.
                Finanche l'impegno verso altrui viene meno.
                Il cuore rattoppato troppo in fretta, crudemente,
                sanguina ancora, il dolore lancina,
                la ferita mai rimarginata,
                si riapre ad ogni rigurgito di crisi solo sopita.
                Di nulla m'importa più,
                il buio non spaventa più,
                la fine diventa sperata.
                È mancato il coraggio di lasciarti vivere,
                di ricominciare, di passare ad altri amori,
                a nuova o a miglior vita.
                È mancato il coraggio di dimenticarti,
                per vigliaccheria di uomo,
                o per averti amata troppo,
                per averti amata male.
                Per me, per te,
                per quanto di buono mi hai saputo dare,
                per le cose che pure mi hai dedicato,
                per la fedeltà che pure confermi
                e rinnovi, per i figli, per lei,
                eterno cruccio e pensiero.
                E scorre in un attimo la mia vita con te.
                E sembrano vane le promesse scambiate,
                inutili l'intesa raggiunta,
                senza alcun valore capirsi con uno sguardo,
                l'essere diventati due corpi e un'anima.
                Saprò mai perdonare?
                Saprò mai capire il confine
                tra la fine dei tuoi errori e l'inizio dei miei?
                Vi è solo la certezza di non riuscire più a sorridere,
                di non riuscire a sradicare lo sguardo
                triste, vuoto, assente, sperduto,
                l'animo cupo, la paura che stabilmente alberga nel cuore.
                La malinconia mi sarà compagna nel viaggio che resta.
                Non so perché, non so come, non so per quanto,
                ma... sono ancora qui!
                Dovunque dovrò andarmene,
                ti porterò sempre con me!
                Nel mio cuore avrai sempre il tuo posto!
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                  Scritta da: Eric Gentili
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Svendita

                  Svendo la mia carne
                  datela ai vostri cani

                  svendo le mie ossa
                  riservate loro lo stesso scopo

                  svendo il mio cervello
                  ammirate la sua follia

                  svendo il mio cuore
                  divertitevi a riunirne i pezzi

                  svendo il mio sangue
                  tingeteci le vostre bandiere

                  svendo la mia bile
                  tingeteci le vostre camicie

                  svendo le mia lacrime
                  dissetateci la vostra malignità

                  svendo i miei nervi
                  fateci cavi elettrici

                  svendo i miei muscoli
                  fateci corde elastiche

                  svendo i miei denti e le mie unghie
                  fateci collane e ornamenti

                  la mia anima lasciatela qui
                  a vagare
                  nell'eterno e doloroso rimorso
                  di essersi lasciata sfuggire il corpo
                  attendendo invano la morte
                  dimenticandosi di essere stata condannata
                  alla pena d'immortalità.
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                    Scritta da: Antonio Prencipe
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Dannato diluvio

                    Fuoco e realtà,
                    non ho più nulla
                    pioggia e argento cadono su di me
                    oro e sangue sulla mia pelle
                    niente mi resta e niente mi perseguita
                    ora cosa si fa
                    si va in cerca del tuo odore
                    in questo diluvio d'anime cerco una lacrima
                    in questo paradiso senza cieli cerco una speranza
                    in questo inferno dannatamente bello cerco la tua anima,
                    la luce tornerà
                    il buio si fermerà
                    nemmeno quel dannato silenzio ingordo mi fermerà
                    sarà un altra poesia
                    sarà un'altra storia
                    ora resto immobile
                    resto immerso nei tuoi incubi,
                    Dio mi hai portato via la mia anima
                    Dio, mi hai portato via dalla mia follia,
                    Dio, mi hai tolto l'adolescenza,
                    Dio, mi hai tolto la stella più bella,
                    Dio, hai mandato quell'angelo maledetto da me,
                    Dio, mi hai tolto quel piccolo pezzo di me,
                    Dio, mi hai donato l'oscurità,
                    Vivo nello sconforto di una vita senza età,
                    Voglio questo dannato amore che mi hai portato via,
                    Cielo grande, cielo mio portami li,
                    li dove la neve si trasforma in amore,
                    li dove tutto muore e tutto rinasce,
                    Mare mio, mare sacro regalami la tua ira.
                    Composta venerdì 30 aprile 2010
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