Poesie personali


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie personali)

Oggi, Addio, Ora!

Polvere ferma nei corridoi
cenere sulla neve dei nostri sentimenti,
aspettami che
verrò li,
morirò senza rimpiangere il mio orizzonte,
scapperò via dai miei sentimenti,
cambierò i miei numeri,
scorderò una vita prevista con te.
Questa rosa era per te
questa spina era per me,
Quel maledetto tramonto
ti ha perso sulle scale di quella benedetta follia,
Oggi rimpiango il sole,
Oggi gioco con la sera depressa,
Oggi amo il mio dolore
Oggi assaporo il tuo amore
domani ascolterò le tue lacrime,
Addio per non piangere,
Addio per non crepare,
Addio all'oscurità di ogni tuo angelo nascosto nei tuoi sogni,
Addio alla tua anima
Addio al mio cuore
Addio alla mia anima Rock,
Ora queste maledette tenebre mi chiamano assassine,
Ora raccolgo i petali di una vita senza ricordi,
Ora sparisco nell'onda di questo mare furibondo.
Ora ammazzo il presente
Ora attraverso questi dannati ostacoli pieni di noi
Ora
Ti
Amo.
Composta lunedì 26 aprile 2010
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    Scritta da: Marzia Ornofoli
    in Poesie (Poesie personali)

    Sogno o realtà

    Paesino arroccato sulle colline romagnole,
    le strade assolate
    passeggiata fra i vicoli antichi con le amiche.
    Il castello guardiano silenzioso
    dominatore del paese,
    con la torre campanaria.
    Ad un tratto il rintocco del campanile,
    luce abbagliante del sole,
    fanciulla dai lunghi capelli biondi,
    intrecciati da delicati fiori rosa,
    il suo lungo abito bianco ha lunghe maniche a punte,
    la sua vita è circondata da una catena dorata,
    le sue mani solevano la veste,
    delicati piedini fasciati da scarpette dorate,
    corrono veloci sui massi e ciottoli delle strade,
    mi passa accanto lanciandomi un rapido sguardo,
    mentre io la guardo perplessa chiedendomi,
    che cosa sta accadendo un momento prima
    sto passeggiando e chiacchierando con le amiche,
    e un momento dopo mi trovo si nello stesso paese,
    ma in un epoca di dame e cavalieri.
    La fanciulla è tornata indietro mi prende la mano,
    mi trascina all'interno di un portone
    aspetta qualche attimo in modo
    che i cavalieri ci superano poi sussurra.
    "Sei la fata racconta storia?"
    Mi guardo attorno perplessa, e lei:
    "Allora sei la fata che racconta storie?"
    Io annuisco e allora lei mi dice:
    "Allora ti racconterò la mia storia
    ascolta bene perché non la ripeterò...
    ... Son la figlia del signore del maniero,
    sono cresciuta felice sognando il grande amore,
    ma ora sto scappando perché se resterò
    dovrò sposare il signore di tutte le terre di Romagna,
    a cui potrei essere figlia io non voglio"
    "Ma ti prenderanno, loro son a cavallo e tu no"
    "Sì, mi prenderanno e tu racconta che una fanciulla,
    dono il suo sangue di vergine per la pace del suo villaggio,
    ma racconta anche che dono il suo sangue e il suo corpo
    alla terra per non cedere a un orribile destino".
    Rumori di passi tintinnii di armature,
    lei corre e gli uomini mi passano accanto,
    non mi vedono non mi sentono,
    lei è nel centro della piazza circondata,
    un uomo gli s'avvicina e la colpisce,
    poi brutalmente la porta via sul cavallo.
    Rintocco del campanile,
    luce abbagliante del sole,
    una amica mi chiama
    la guardo perplessa e sussurro:
    "Devo raccontare una storia"
    Lei annuisce sorridendo e ci avviciniamo
    alle altre per riprendere
    il viaggio per tornare a casa
    mentre mi domando se è stato
    un sogno o una realtà.
    Composta mercoledì 21 aprile 2010
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      Scritta da: Cinzia
      in Poesie (Poesie personali)
      Hai cercato fuori di te
      ciò che nel tuo cuore nascondi
      volgendo lo sguardo
      lontano da ciò che hai vissuto
      cancellando emozioni
      negando l'amore più grande
      nascondendo persino a te stesso
      la nuova passione che nasce
      rompendo gli argini di una vita costruita
      con grande fatica
      Neppure il coraggio è rimasto
      non riconosci l 'amore effimero
      che annebbia la mente
      racconti bugie incredibili e vane
      distruggendo quel po' di fiducia
      che lega due amici
      uniti soltanto da un lungo percorso...
      una vita.
      Composta domenica 25 aprile 2010
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        Scritta da: Emma Sophia Flown
        in Poesie (Poesie personali)

        Gelo

        Paura nel vento,
        Amore racchiuso
        Sul gelo d'inverno.
        Battito d'ali tra la rugiada.
        Ti trovo in una dimensione
        Dove tutto si dimentica...
        Tintinnio,
        Dolce, soave,
        Suono di un sogno infranto.
        Questa musica,
        Deliziosa e triste,
        Questo groviglio
        Di sensazioni inaspettate.
        Una scheggia sofferta
        Mi trafigge il cuore,
        Ho voglia di urlare

        Parole e dolore.
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          Scritta da: ametista
          in Poesie (Poesie personali)

          Fantasma

          Stanotte voglio scrivere a te,
          perché io so che leggerai,
          fantasma di questa vita,
          fantasma di questo amore,
          curioso e anche impaziente,
          affamato e mai sazio,
          di queste mie parole,
          che sai sono d'amore.
          Lo so perché lo fai...
          nessuno te le ha mai dette,
          nessuno te le ha mai scritte,
          nessuno te le ha mai dedicate.
          Ma a te fantasma del mio passato,
          tutto ho confessato,
          Il mio cuore è un libro aperto,
          puoi sfogliarlo quando vuoi.
          La mia anima conosci,
          puoi capirla come non mai.
          Il mio mondo è quel che vedi,
          puoi entrarci quando vuoi.
          Le mie parole sono infinite,
          e mai tutte le vedrai,
          sono un mare agitato,
          l'universo sconfinato,
          sono un bosco fresco e scuro,
          la cascata più impetuosa,
          il deserto più rovente,
          sono tutto e sono niente,
          sono solo consonati,
          che si alternano a vocali,
          ma che mai descriveranno,,
          il tuo sorriso, il tuo sguardo...
          tanto meno il mio tormento,
          ne il mio dolce sentimento,
          la mia paura, la gelosia,
          per chi ti ha avuto,
          per chi ci sia.
          A te fantasma del presente,
          tutto questo non è bastato,
          anche se mai hai incontrato,
          chi ti avesse così guardato,
          così capito, così amato.
          A te fantasma del futuro,
          che col tempo diverrai,
          lascio tutte le mie parole,
          quelle che hai letto,
          quelle che leggerai,
          quelle che ho detto,
          e quelle che mai saprai.
          Composta sabato 24 aprile 2010
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            Scritta da: PAOLO.P_61
            in Poesie (Poesie personali)

            Il mio angelo

            Ci hai regalato... cinque anni bellissimi,
            fatti di amore, risate e tenerezza,
            fino a che un giorno qualcuno ha deciso,
            che il tuo posto non era più tra noi, ma lassù nel cielo,
            perché donassi a tutti noi quaggiù, un'impalpabile carezza.
            Da quel giorno s'ode quel leggero battito d'ali,
            il tuo... mio piccolo angelo.
            Di te conservo tutto,
            i tuoi vestitini riposti nell'armadio,
            le tue camicioline ripiegate con cura,
            e avverto anche la tua presenza.
            Quando riapro quei cassetti...
            ti sento dietro di me,
            solo una cosa,
            il tempo, poco per volta
            si porta via con se,
            tutto rimane li com'è,
            solo il tuo profumo...
            quello no... più non c'è.
            Questo tempo che passa,
            ma non cancellerà mai il tuo ricordo,
            e nemmeno lo intacca,
            per tutti noi resti e sarai per sempre,
            la nostra piccola Samanta,
            anzi no... Samantha con l'acca.
            Composta nel settembre 2007
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              Scritta da: marghe12
              in Poesie (Poesie personali)

              Eri per me mio padre

              Eri per me mio padre
              non un un marito
              non un giovane
              bello e pieno di vita

              la tua carne per me
              era un corpo d'accoglienza
              d'amore figliare
              la passione erotica
              del corpo mi era sconosciuta
              e nelle carezze
              a mia madre niente
              avevo visto
              se non la dolcezza
              di un uomo che amava

              il tradimento l'ho intuito
              seppur mai compreso
              ha avuto il colore di una notte buia
              sulle rotaie di un treno

              eri per me mio padre
              perfino negli afrori dell'alcool
              nelle bottiglie mezze vuote
              che ritrovai con disgusto
              dopo essermene andata

              eri mio padre
              negli occhi già densi di pianto
              di una bambina
              nelle coperte umide la sera
              nella stanza sopra la piscina

              eri mio padre
              nel profumo delle dalie
              nelle gocce di pioggia che
              cadevano dentro il temporale

              alla finestra ferma
              me ne stavo per ore a guardare
              ad aspettare

              che l'incanto finisse.
              Composta sabato 24 aprile 2010
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                Scritta da: Danut Gradinaru
                in Poesie (Poesie personali)

                Un volo dimenticato

                Quando passerà questo inverno
                che ci fa trascurare da tanto tempo?
                Le ali sono ghiacciate...
                immobili
                e giacciono inerti
                nel loro silenzio di piombo.

                Povere farfalle...
                abbandonate,
                in un angolo di speranza;
                dove sono i vostri colori della vita?
                Che fine ha fatto la vostra danza?
                È inutile...

                Frutti amorfi
                immortalati nella crescita.
                Composta mercoledì 10 febbraio 2010
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