Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

L'abbondanza

Quando in casa poco c'era
Si giocava e si rideva,
ora che zeppo è ogni loco
né si ride né si gioca.
Tutto quanto appare poco
e sia il riso sia il giuoco
tramutati sono in fuoco.
Le bevande e vettovaglie
Fan salire altre voglie
e niuno è più contento
Di benessere cotanto.
C'è, perciò, solo lagnanza
Per la scelta e l'abbondanza.
Sol li nonni e li bisnonni
Con gli zii già ottantenni
Dirimpetto sono al fuoco
Ben contenti di quel poco
Chè rammentano che c'era
Gran miseria da mane a sera.
Ricordano il passato,
sanno quanto ch'è costato,
sanno quanti patimenti
san le pene e i tormenti.
E, perciò, quel caldo fuoco
Per quanto appar poco
Dona loro giovamento
e al corpo e alla mente.
Ogni tanto un guardo sbieco
Come dir: dico e non dico.
State attenti, o voi scontenti,
Che potreste ai vostri denti
Solo offrire un po' di pane,
Senza pranzi e scarse cene
Come quando per luce c'era
La candela di scarna cera.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    La rosa

    Ha una rosa il mio giardino
    dall'arbusto senza spino;
    germogliata è in gennaio,
    primo fiore del mio vivaio.
    Dalla nascita che fu
    quarant'anni e poco più
    l'orticello è impreziosito
    di quel fiore assai pulito
    c'hà l'odore e lo splendore
    più di altro ogni bel fiore.
    Non è fiore nel mondo intero
    più verace e più sincero.
    Non è fiore in primavera
    tali odori da mane a sera.
    Dalle Ande agli Appennini
    degli Urali ai confini
    per quanti siano fiori
    non trovi quegl'odori.
    Scarso l'orto è d'averi
    ma tal* ricco è il suo vivaio * talmente
    che copre ogni divario.
    Composta giovedì 30 novembre 2006
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      Lo scalognato

      Per volere del destino ebbe intoppo
      nel cammino e da molti, tanti anni
      vive in speme, tormenti e affanni;
      come erbivoro destriero al galoppo
      uso e corsa rallentato in galoppare
      per malore d'ungula afflitto
      appar mesto, mogio appare e derelitto.
      Tal si è, desolato e moscio
      ché mai spiraglio s'aperse all'orizzonte
      che nel calore sciogliesse il moral floscio
      e da valle lo proiettasse al desiato monte.
      Come avviene non sa e forse mai saprà.

      Avendo un po' di fede, però, in Dio
      il cuore gli detta:: Fu sfortuna dell'io.
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        Scritta da: Nello Maruca
        in Poesie (Poesie personali)

        La partenza

        Quel che raggiante pria ora uggioso
        è viso ché corpo al veleggiante
        legno è presso, pensiero altro loco
        posato già sua passione vede
        indi i begl'occhi a lacrimare cede
        mentre a lento andar scompar naviglio.
        Per dir dolor ch'opprime all'altrui è pari
        dappresso al boccaporto invia segnale
        chi straziato al molo posato ha cuore.
        Strazio restato è su molo freddo,
        strazio galleggia su schiumos'onda.
        Composta sabato 30 novembre 1974
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          Scritta da: Elcoche
          in Poesie (Poesie personali)

          Rubino Passione

          Che bello quel tuo colore
          nel tuo sapore vibro ma sicuro
          e ritrovo più forza e sincerità
          sarà il senso che il tuo gusto mi da
          Amo di te ogni goccia
          che allieta il mio palato
          con una donna.... tra amici
          c'è sempre un motivo per goderti
          Vino come forma di unione
          VINO come rubino passione.
          Composta mercoledì 24 novembre 2010
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            Scritta da: Cristina
            in Poesie (Poesie personali)

            Ricordi di memoria...

            Cammini in superficie
            aggirandoti guardingo
            in quel bosco dalle mille caverne,
            rassicuranti e impenetrabili e ingannevoli
            tana del buio, del silenzio
            rifugio degli sconfitti
            degli ultimi orfani dell'anima.
            Debolezze e vuoto
            vestiti d'onnipotenza
            di sorrisi feroci e occhi impassibili.
            Un tempo raccontai così...
            Oltre le parole e i gesti
            non andasti mai
            mai scavalcasti l'apparenza
            di un menzognero quotidiano,
            di movenze statiche
            immutate nel tempo
            senza emozione ne vita.
            Giudizi come gocce mortali
            costanti negli istanti di ogni giorno
            a spegnere una vita ingombrante
            che attira a se la luce, la stima, l'amore.
            Mai incrociasti il mio sguardo
            che immobile non fu
            nemmeno per un istante
            ne mai smise di parlare di me.
            Il cammino mi portò ad una riva solitaria
            lambita dallo scorrere lento dell'acqua senza tempo
            e, stremata, adagiai la fatica.
            Una lacrima sgorgò dagli occhi
            che avevano dimenticato anche il pianto,
            scelse una via del volto e scese calda;
            arrivò alle labbra, sconosciuta.
            Non chiusi più gli occhi
            per tanti anni
            nel timore che quell'emozione
            diventasse subito memoria.
            Le lacrime mi riportarono alla vita
            su quella riva che da me si congedò
            solo quando mi restituì un involucro
            che, a fatica, trascinava dietro di se
            le miserie di tutta la sua vita.
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              Scritta da: giosc
              in Poesie (Poesie personali)

              Porcino Porcino

              Che tu fossi un po' fetente
              me lo disse tanta gente

              ti nascondi tra le foglie
              me lo disse anche mia moglie

              chi ti cerca e poi ti trova
              l'anno dopo ci riprova

              chi ti compra - che impressione-
              se ti mangia, ha devozione

              meglio secco in risottino
              se non viene dal Trentino

              quando è fresco fai attenzione
              ne farai un'indigestione

              ma, se è vecchio poveretto
              puoi lasciarlo al suo boschetto!
              Composta martedì 23 novembre 2010
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