Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

Saggio Corona di sonetti LXXIX

In materia che segue: Geografia
la dissertazione non muta faccia,
simile a precedente d'acqua par goccia,
le altre discipline son radiografia.

L'isegnamento è rigido, in cortesia
e a voce calma, ferma ed a braccia
conserte i docenti seguono la traccia
chiedendo connotazione a discrasia. (1) mescolanza

Durante i minuti di ricreazione
i commenti tra noi volano in cielo,
ch'ognuno pone sua supposizione.

Se la mente frugasse il nostro intimo
squarcerebbe da li nostri occhi il velo
ricordo dir del Preside per primo;

ché quel primiero giorno ben lo disse
di non tenere velo ch'offuscasse.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    Saggio Corona di sonetti LXXVI

    Oggi l'ora ch'è dedita al latino
    l'omaggeremo a Lucrezio e Catullo,
    dell'uno la poesia e del mondo il crollo
    dell'altro Opere, i Carmi e lor declino.

    Districare non si può in un mattino;
    tali sono menti d'alto livello
    perciò gravoso è loro fardello
    e recepire si può pian pianino.

    Nessuno sogni essere impreparato,
    quel che fin qui ho detto va risaputo
    e nel contesto essere migliorato.

    La strada intrapresa è in agguato,
    quindi sia l'oggetto ampio e compiuto
    e senz'uscire, mai, dal seminato.
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      La strada della felicità

      Imparerai a stare in piedi per camminare
      imparerai ad ascoltare per parlare
      imparerai a leggere per conoscere e
      intanto, crescerai ed imparerai
      imparerai ad essere forte per affrontare la vita
      imparerai a perdere per poter vincere
      imparerai ad amare
      imparerai alla fine ad apprezzare le cose più semplici,
      le cose che prima non avevi nemmeno osservato,
      perché essere semplici è l'unica strada da percorre
      se vorrai imparare ad essere "felice".
      Composta mercoledì 15 settembre 2010
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        Scritta da: Nello Maruca
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        La capinera

        Nell'incavato fusto di ciliegio
        Di capinera è custodito letto
        Ch'esperta costruito ha in mod'egregio
        In loco ritenuto sicuro tetto.
        Tenerissime fibre l'hann'intrecciato
        Con diligente architettura innata
        Da testa nera, con fare ricercato
        Per schiudere le uova dell'annata.

        Poscia, nel caldo, morbido lettuccio
        Depositò tre uova corpo grigio
        Sicura che mai avesse avuto cruccio
        Né che suo cuor divenisse bigio.
        Ma l'arbusto che non dava frutto
        Era d'impaccio all'animal'eretto
        Che non sopporta non avere tutto
        e nel demolire il legno scassa il tetto

        di quella capinera dolce e buona
        che sotto già teneva tre nudetti
        da poco della schiusa dei tre uova
        di pelle ancora scura, i piccoletti.
        Implumi ancora, sol boccucci'aperta
        per quell'impulso di sopravvivenza
        la testolina, ora, all'ari'aperta
        cercando vanno di mamma la presenza

        che svolazzando nei d'intorni e presso
        cinguettando, desolata, va piangendo
        e s'avvicina e s'allontana spesso
        e spaurita va dall'uman fuggendo.
        Da mane dura l'andirivien'ardito
        e par che preghi: Va! O uomo crudo
        non vedi il nido mio com'è avvilito?
        Perché in petto tieni cuore sì duro?

        È sera, ormai, e l'uomo via sen va
        Indi la capinera è sul morente nido,
        un piccoletto afferra e vola e va
        penzoloni altro trasporta al posto fido
        torna, festante in becco stretto
        l'ultimo ai fratellini affianca
        sotto provvido e fortunoso tetto
        e accanto giace, finalmente, stanca.

        Quant'amore traspare in sì tal'atto!
        Quant'affetto racchiude piccol volatile,
        quant'altruismo quel corpicino ha in petto,
        quanta bontà, quanta dolcezza e stile.
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          Scritta da: Nello Maruca
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          Il gentiluomo

          Disquisire di te, del tuo sembiante
          arduo perviene a me vate cadente
          che altre sublimi Menti aviano vanto
          con diligenza dire di tanto manto.
          La testa ch'è vagante e pertinace
          non tiene pace a essere incapace

          e allora s'inoltra nell'oscura selva,
          tenacemente, ad affrontar la belva.
          L'arma con cui combatte è una penna
          che patisce dir del cervel ch'affanna,
          che s'arrovella e non trova forma
          l'enunciar che vorrebbe in piena norma.

          Mò pare che irta poco meno è l'erta,
          indi, la scritta scorre un po' più certa.
          Entra nel mezzo di folta foresta
          e, caparbiamente, a belva tien testa.
          Vede la bontà dell'esser tuo, descrive
          la dolcezza del tuo cuore, rivive

          quanto grande per l'altrui hai amore
          e della carità lo gran spessore.
          Ma nell'andare incespica, cade, s'alza,
          si rincammina, ricade, sobbalza
          ma intricato di cespugli è il loco
          indi la penna più non regge il gioco.

          Si sfiducia, s'abbatte, indi, soggiace.
          ma sol per poco, essa, però, si tace.
          Chè una penna pur debole e flemma
          si scalda e brucia più d'immensa fiamma,
          e ancora maggior  di fiamma rossa diviene
          se a bontà s'affaccia e non a pene.

          Qui la dolcezza, in breve, vuol narrare
          d'uomo gentile che sa soltanto amare.
          Di te vuol dire, Cavaliere illustre,
          della schiettezza limpida, campestre
          ch'altra maggior, giammai, rilevi altrove
          e puranco la scorza zotica rimuove.

          Cuore gentile, colmo d'ogn'affetto
          che per il ben'altrui non tien difetto,
          proclive e lesto a propinar man forte
          e al bisognoso schiudere le chiuse porte.
          Se di un essere eretto già hai scritto
          e anche in verbo ripetuto e detto

          della dolcezza e umanità infinita
          ch'altro vuoi dire che porta in sé tal vita?
          Ch'altro un uomo può aver che spinge
          oltre la carità e che dolcezza aggiunge
          a stile, bontà, fede e grand'amore?
          Se cotante virtù racchiude in cuore

          cosa vorresti, penna, dire più ancora?
          Qui, diletto amore, la mente si scolora
          perciò t'implora a gentil riflessione
          alfin che t'ammanti di comprensione
          e per la mente che troppo vacilla
          quanto pel cuore che in pett'oscilla.
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            Scritta da: Nello Maruca
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            L'opportunità della vita

            L'Onnipossente, immenso Creatore,
            l'Iddio che dell'Universo è fondatore,
            che dal nulla formò cielo, terra e mare
            che se odiato sa soltanto amare
            onde lo sacrificio del Figliol non fosse vano
            all'uomo crudele volle stendere la mano.
            Decise, quindi, di donare due calle;
            l'una che scende liscia verso valle
            l'altra di rovi cosparsa, macigni e sassi
            che difficoltoso è muovere i passi.
            La prima mena dritta al fuoco eterno
            Perché percorsa dal male dell'inferno;
            la seconda stretta, cosparsa di pece
            porta alla carità, la luce e pace.

            L'una a misura di cattivi e stolti
            l'altra pei buoni, di carità avvolti.
            Queste le opportunità che Dio ha dato;
            a noi andare a destra o a manco lato.
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              Luce

              Raggio di sole apparso è in firmamento
              ch'illumina ogni ambiente circostante
              mentre calore inietta ogni momento
              in cuore di chi resta suo amante.

              Il raggio ch'è apparso è imponente
              poiché coronamento d'amor grande
              in gesti e in movenza aitante,
              intorno armonia, qual capinera spande.

              Sì, qual persona il nome è grande
              che in Pietro da Gesù fu trasmutato,
              dall'une a benedire fu, all'altre sponde
              canco di guarigione decision fu dato.

              Indi, Simone pescatore è Pietro
              ch'assecondar divino deve disegno
              e della Chiesa è sesquipedale Pietra
              Perciò esser Simone per tutti è sogno.
              Composta martedì 5 giugno 2001
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie personali)

                L'assenza

                Se il peso non s'avesse dell'affetto
                la lontananza non avrebbe effetto.
                Se, poi, negl'anni il bene s'è ampliato
                il peso dell'assenza e più marcato.

                Capire ciò lo può ch'in petto ha cuore
                e se vi custodisce grand'amore.
                Da stamane manca l'Angelo custode
                e la tignola già dentro mi rode.

                Se manca la feconda ape regina
                nell'arnia resta spenta la fucina;
                spenti i fornelli son della cucina.
                Nessuno li cura: Manca la regina.

                Tutto si ferma, tutto muore e tace
                e io tormentato, stracco, senza pace.
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                  Scritta da: Nello Maruca
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                  Il Natale

                  Suono giunge indistinto in lontananza
                  e poco a poco parmi che s'avanza.
                  M'accosto lentamente alla finestra,
                  le flebil note annunciano un'orchestra.
                  Dal cielo a fiocchi lenta cade la neve
                  e su ogni cosa posa piano, lieve
                  Mentre l'orchestra sempre più vicina
                  Di Cristo ci ricorda e di Maria Regina.
                  Le dolci note sono della zampogna
                  Che a valle scende giù dalla montagna,
                  accompagnata dal suon della chitarra
                  ci dice che Gesù è sceso in terra.
                  Il manto bianco a vista si disperde
                  e tutt'intorno ha ricoperto il verde.
                  Il vento porta il mugolio del cane,
                  il tocco festoso delle bronzee campane.
                  La mamma ruota in casa indaffarata
                  a preparare frittate e pignoccata,
                  a friggere baccalà nella padella
                  e lenticchie a condire nella scodella.
                  Per la famiglia questa è la gran festa;
                  tutti siam dentro: Il nonno in testa.
                  Nella modesta casa a due stanzette
                  Siam tutti intorno al fuoco: i diciassette.
                  Ora si sente il sibilo del vento
                  Quasi fosse dell'orchestra altro strumento;
                  la zampogna prosegue il suo cammino
                  e noi contenti intorno al tavolino.
                  Quel che di questa festa è più importante
                  è la serenità che intorno spande.
                  Nel cuore d'ognuno cessa ogni doglianza
                  Poiché pervaso di dolce speranza.
                  Di tutte le ricorrenze è la più grande
                  Ed è per l'Universo la più imponente
                  Giacché di quest'oggi è la lieta novella
                  Del Redentore nato in una stalla.
                  Richiamati dai delicati canti,
                  Degli Angeli dal cielo scesi gaudenti,
                  Lo venerano i pastori trepidanti
                  e i re magi del lontano oriente.
                  Composta martedì 30 novembre 2004
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                    Scritta da: Nello Maruca
                    in Poesie (Poesie personali)

                    L'insegnamento

                    Sono allo scorcio, ormai, del mio sentiero
                    ma più che mai vivere vorrei tanto
                    per ricordare a tutti del tuo pianto
                    e mantenere a lungo il tuo pensiero.

                    Io a rimuginare lo tengo in testa
                    quell'eufemismo che mi desti in pasto
                    quando aggiungesti, col tuo fare mesto,
                    tace chi tiene perspicacia lesta.

                    Pure affermasti che giudizio tiene
                    colui che in petto sempre l'ira contiene;
                    lo dicesti con fermezza e certezza
                    tanto che l'acquisii senza dubbiezza.

                    Nel bagaglio d'esperienza l'ho aggiunto
                    e, in toto, ha già domato la mia grinta.
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