Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

La framboesia

In scarso amore, affetto e fratellanza
crescemmo in otto e mai vi fu alleanza,
in otto fummo ma or non siamo tanti
ché ognun l'altro sospinge e va avanti.
Di vile Caino la strada percorriamo;
sempre più Remo nei modi somigliamo,
di atti turpi e di pensieri vili
riempito abbiano i poveri nostr'ovili.

D'esempi di virtude e temperanza
pare abbiam perso tutte le speranze,
educator non siamo di nostra prole,
tirare sappiamo fuori solo parole.
A me, invero, in cuor vero non pare
doverci in tal maniera arrovellare;
malgrado ciò, pur'io porto supporto
all'infestazione del nostr'orto.

Per riguardo dei Fu a ricordanza
mettiam disdegno a parte e intolleranza,
cingiamoci in abbraccio distensivo,
rendiamo il sentimento sveglio e vivo.
A quei viventi che dover ci muove
facciamo intravedere speranze nuove,
indietro rimandiamo l'intolleranza,
amore istilliamo e uguaglianza.

Tra noi che sulla terra triboliamo
l'un l'altro amore d'amor non disdegniamo:
Pria ancora che l'unzione dia il Messia
opriamoci acché la pace giunta sia.
Riflettere cerchiamo su ch'è stato,
far scendere l'oblio su quel passato
ridiamo a noi, per primo, vigoria
che allontani da noi la framboesia.
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    Scritta da: Salvatore Coppola
    in Poesie (Poesie personali)

    Piccolo Topolino

    Sorridi caro piccolo Topolino.
    In quel sorriso smagliante
    il pubblico attento applaude
    la tua voglia e gioia di vivere.
    Eppure nessun si accorge
    nessuno capisce
    che dietro quel sorriso
    tanta tristezza si nasconde,
    o forse, infelicità ed amarezza.
    Il mondo corre in sala, attende
    che alla fine tu compaia
    sulla scena del grande schermo,
    si stupisce, ride e si diverte.
    Ma nel "grande" piccolo cuore,
    e nelle tue pupille nere
    si celan tristezza e solitudine.
    E quando il sipario si chiude,
    rifletti ti fermi ad immaginare
    un mondo diverso, colorato.
    libero da tristezze ed oppressioni.
    Ti chiedi; Cosa può un Topolino
    dinanzi a così tanta ipocrisia
    se non sedersi su una sedia
    chinarsi su un tarlato tavolino,
    aprire il suo libretto e penna fra le dita
    scrivere il suo prossimo copione
    una nuova e divertente storia
    la parte che lo vede primo attore
    la scena che racconta la sua vita.
    Composta venerdì 12 novembre 2010
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)
      Rondinella della prim'aurora
      che ilo hai piantato nel mio cuore
      nel tuo altro n'ho fissato con ardore
      e ancor d'allora, operano ognora.
      Della stagione fredda al perdurare, *
      lasciandomi nel nido, solo solo,
      spiegasti l'ali tue a lungo volo
      nella speme di presto ritornare.

      Volasti sopra burrascosi mari
      col groppo in gola, lacrimando gl'occhi,
      poi, a lungo combattesti con allocchi
      martire innocente di sicari:
      Cadendo, infine, sotto i colpi inflitti
      fosti traslata in nido di rapace
      là dove mai il tuo cuore ha avuto pace
      e i dolci sentimenti furon reietti.

      Rondine rimanesti, però, fida
      giacché natura tua è dolce e buona,
      meriti essere posta in una icona
      ch'amore porti anche a gente infida.
      Diventi reginetta di nidiata
      che pigola, ti chiama e tanto t'ama,
      al contro dell'allocco, lingua di lama,
      possiedi bontà grande, rinomata.

      Di anni ne tocco ora quasi trentotto,
      tu ne registri appena trentatré,
      d'allora ne son trascorsi ventitré:
      Saremmo uniti, senza quel complotto!
      La divisione nostra è solo carnale
      ché dentro t'ho nel petto mio trafitto
      mentr'io mi resto nel tuo petto eretto
      e l'immensa passione resta totale.

      Io t'ho presente il giorno tutt'intero,
      la notte m'addolcisci col tuo sogno,
      ti resti giorno e notte nel mio regno
      come regnante resta nel suo impero.
      Ricordi il finto nido? Era piccino.
      Uno n'ho costruito più grandetto
      onde capienza ha di grande letto
      nella speranza d'averti un dì vicino.

      Al lato n'ho intrecciato uno più bello
      ch'aspetta d'ospitar tuoi rondinelli
      ch'anno, ho saputo, toni dolci e belli
      come il tuo viso delizioso e snello.
      I quattordici d'anni appena avea
      toccato quando spedisti il tristo scritto
      che tutto tengo in mente quell'editto
      che imposto fu da gente vile e rea.

      Ed anelavi del mio certo aita,
      col pensiero di rondine sincera,
      speravi che al giunger della sera
      la trepidazione fosse finita.
      La missiva, ahimè! Tardi pervenne;
      ma s'anco giunta fosse immentinente
      niente potuto avrei, niente e poi niente
      tant'alte superar eran transenne.

      Dopo aver posto copia dentro al cuore
      l'ho bene in uno scrigno conservata
      e tutta in mente, tutta l'ho fissata:
      Ogni parola grida: Amore, amore:
      Con dolor grande e tanta volontà
      m'astengo dal venir fino laggiù
      potrei, la povertà ch'avea or non è più,
      non licemi, però, darti altra ansietà.

      D'amarti, amore, non sarò mai stanco
      e aspetto sempre che mi vieni a fianco
      e nella speme vivo del ritorno
      al fin che cessi questo gran frastorno.
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        Scritta da: Daniele Spitalieri
        in Poesie (Poesie personali)

        Per te

        Ricordo ancora il suo viso
        la sua dolcezza il suo affetto
        quegli occhi verdi il suo sorriso
        quando la stringevo al mio petto.

        Quei giorni sono andati via
        rimane solo il triste ricordo
        scritto a parole in una poesia
        di quell'amore che mai più io scordo.

        Come si fa ad andare avanti
        quando sai che non si torna indietro
        neanche il tempo coi suoi istanti
        darà fine a questo luogo tetro.

        Come un eroe si batte per salvare delle vite
        lottando per il proprio regno
        difendendosi da mille ferite
        ma alcune così profonde che lasciano un segno.
        Composta sabato 13 novembre 2010
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          Scritta da: Carlo Peparello
          in Poesie (Poesie personali)

          Chi non deve vergognarsi di nulla

          Se chi ti conosce non ti riconosce più
          TI SEI PLASMATO
          Se hai imparato a chiedere scusa
          TI SEI MIGLIORATO
          Se hai compiuto passi che prima rimandavi
          TI SEI EVOLUTO
          Se ti sei prestato ad azioni che prima fuggivi
          TI SEI VOTATO
          Se hai fatto tue le difficoltà altrui
          TI SEI APERTO
          Se hai fatto tutto questo per una persona sola
          TI SEI INNAMORATO
          Se questa persona non ha apprezzato
          TI SEI BRUCIATO
          Se non hai rubato ma dato
          SEI CRESCIUTO E GUARDERAI AVANTI.
          Composta sabato 13 novembre 2010
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            Scritta da: °*Iside*°
            in Poesie (Poesie personali)

            Il nulla

            È calata la sera...
            il mio volto diventa ancora più triste,
            so che non potrai essere qui con me.
            Quanto vorrei che ci fossi,
            mi basterebbe un attimo, per compensare
            tutte quelle volte in cui non ci sei stato.
            Mi basterebbe uno sguardo,
            basterebbe una semplice carezza e so
            per certo che il sole tornerebbe a sorgere.
            Vorrei trovarmi nuovamente tra le tue braccia,
            ma credo non sia quello che vuoi...
            Mi hai uccisa... un colpo dritto e secco, senza neppure pensarci.
            Uccisa da colui che più amavo e di cui mi fidavo.
            Ancora una volta la luna ha preso il sopravvento,
            il sole è scomparso e... sul mio volto non si legge altro che
            il nulla...
            Composta venerdì 12 novembre 2010
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              Scritta da: Nello Maruca
              in Poesie (Poesie personali)

              La quercia

              Da frondosi rami inghirlandata
              vive, impettita, al lato di ruscello
              a orecchio gorgogliante serenata,
              seren dimora di spensierato augello

              che ombra generosa nella calura
              estiva al sudato campagnolo
              largisce, nata in ridente verzura
              quercia; gioia canterino rosignolo.

              Tutto, per tutto il giorno è allegria
              ché canori abitanti facile sito
              deliziosi canti e grida in aria
              danno e musicare è dolce invito.

              Ogni suono per l'aria s'azzittisce,
              a man ch'avanza notte ombra scompare
              e bel tripudio del dì tutto finisce
              ché dimoranti vanno a riposare.

              Frondosa quercia sol'assor s'addorme.
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                Scritta da: ANNA
                in Poesie (Poesie personali)
                La violenza
                che hai fatto al mio
                cuore
                al mio corpo
                ai miei sogni
                alle mie speranze.
                Orco notturno
                accusatore ingiusto
                dove hai sepolto
                i fiori che ho raccolto
                per te
                e la canzone
                che da bambina
                ti ho dedicato?
                E tu
                Madre silenziosa
                serva,
                nemica,
                come t'addormenti ogni sera
                sapendo quel che
                sai e non dici?
                Che vale perdonarvi!?
                Non c'è perdono
                In terra
                per chi umilia
                la luce.
                Con te, che non eri mio padre
                ho perso la mia adolescenza
                Quando tu
                mi hai voluto guardare
                non ho avuto più nulla
                nessuna difesa
                accanto a me.
                Da sola ho guardato
                il mondo.
                Era freddo, ostile.
                Ed il mio corpo era un peso
                grave
                da sopportare.
                Composta giovedì 11 novembre 2010
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                  Scritta da: kundera
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Mi sento parte di qualcosa, di questo grande mondo, e la vita è vedere la luce in quel buio che a volte ti annienta e non ti fa respirare. E come se da una caduta si imparasse a vedere meglio il proprio volto. Ogni momento è scoprire parti di te stesso che si trasformano, e si arriva a un punto in cui tutto va raccolto e si scopre che come un gran giardino di immensi girasoli si nasce sempre a nuova vita, verso quella luce essenziale che ci dà il senso di ogni cosa in ogni battito di vita.
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                    Scritta da: CINELLA MICCIANI
                    in Poesie (Poesie personali)

                    Ciondoli di te

                    Quando mi sento sola
                    m'abbellisco con ciondoli di te.
                    Stampo sulla mia pelle il tuo sorriso,
                    spalmo soffusamente sul mio volto
                    la luce del tuo sguardo.
                    Spazzolo i miei capelli
                    col tocco delicato delle tue mani.
                    Aspiro il tuo profumo e lo cospargo
                    su ogni centimetro di me.
                    Accendo la luce nei miei occhi
                    con il ricordo tenero di noi due.
                    Indosso come cintura
                    il tuo caldo abbraccio.
                    Risplendo del tuo respiro.
                    Ecco, mille ciondoli di te
                    illuminano la mia anima.
                    Vibro di nuova vita.
                    Sei qui, scolpito su di me.
                    Brilli come un diamante
                    al centro del mio cuore.
                    Momento magico d'eternità.
                    Composta venerdì 12 novembre 2010
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