Poesie personali


Scritta da: fuser
in Poesie (Poesie personali)

Stella

Stella nata da carne e sangue
stella nata da un bidone d'acciaio
stella nata dal fango di questo vivere
stella avevi fragili ossa
stella avevi fragili nervi
stella ora illumini la mia notte di dolore
stella il destino ci ha diviso
stella lassù tu sei me
stella il destino ci riunirà
stella qui io son te
stella perdona questo fragile uomo
stella...
stella...
se puoi.
Composta mercoledì 2 giugno 2010
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    Scritta da: Brunason
    in Poesie (Poesie personali)

    Preghiera

    Piove.
    A tratti l'acqua scende a fiumi.
    Poi rallenta, fin quasi a fermarsi.
    E improvvisamente si rianima,
    come un atleta giunto all'ultimo sforzo.

    Il cielo color piombo
    getta un'ombra cupa.
    Dovunque.
    L'umore si adegua al tempo,
    diviene triste,inquieto.

    La chiamano malinconia.
    Mal di vivere.
    Una mestizia invincibile.
    Ti avvolge tra le sue spire.
    Come un serpente forte e letale.

    E penso.
    Ricordi lontani, eventi passati.
    E il presente mi circonda,
    come un esercito nemico.
    Vorrei piangere.

    Ma di acqua per oggi
    ne è scesa in abbondanza.
    Allora, ecco.
    Scrivo e ti lascio il mio cuore.
    Solo per un po'.

    Lo ascolterai?
    O come sempre sarai sordo,
    muto e cieco?
    Quale bizzarro, beffardo destino
    ci ha uniti?

    Noi, così uguali.
    Noi, così diversi.
    Acqua cristallina,
    fuoco ardente.
    Ghiaccio bollente.

    Il sole e la luna
    Non dovrebbero mai incontrarsi.
    Il sole abbagliante
    si ergerebbe sulla pallida luna.
    Accencandola.

    Presto, presto. Torna, o Sole.
    Quando manchi
    la mia luce si offusca.
    E mi consumo.
    E ti presto il mio calore.

    Si, presto. Torna.
    Composta lunedì 8 novembre 2010
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      Scritta da: Marzia Ornofoli
      in Poesie (Poesie personali)

      Profumo di te

      Ho camminato fra nuvole bianche,
      incontrando cherubini birichini,
      indaffarati erano,
      rincorrendosi nel ciel turchino,
      mi hanno portato in un prato fiorito,
      mille profumi ho sentito,
      ma uno era più forte,
      intenso delicato,
      profumo di te.
      Mamma,
      ho raccolto fiocchi di nuvola
      per rendere soffice il tuo sentiero,
      il mio sentiero fa mille curve,
      e mi porta lontano,
      ma il tuo profumo,
      mi riporta sul tuo sentiero.
      Composta giovedì 4 novembre 2010
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        Scritta da: Marzia Ornofoli
        in Poesie (Poesie personali)

        Senza titolo III

        Dama violenza,
        vestita di apparente tranquillità,
        cammina fra noi.
        Nascosta la sua anima nera,
        silenziosa s'avvicina e sussurra,
        all'anima oscura parole d'odio.
        Lama silenziosa,
        recide fiori candidi,
        anime pure vengono abbracciate
        di sorella morte.
        Occhi sbarrati,
        domanda senza risposta:
        perché?
        Quale perché può fermare il cuore,
        di chi ancora crede nell'amore.
        La lama di un rasoio,
        nascosta nella tasca della giacca dell'odio,
        lama tagliente che arde,
        fra le mani di menti troppo deboli,
        consumate dalla gelosia dal rancore,
        di una vita non generosa.
        Dama violenza sorride,
        si nutre del respiro del male,
        ogni giorno essa più forte diventa,
        lasciando una triste scia di lacrime.
        Composta giovedì 4 novembre 2010
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          Scritta da: Marzia Ornofoli
          in Poesie (Poesie personali)

          Senza titolo II

          Ho camminato in deserti di ghiaccio.
          Foglie di pietra segnano il sentiero antico.
          Migliaia di scarpe e sandali si sono consumate,
          infrangendo confini, infrangendo tabù.
          Nei cieli sconfinati ho volato come un'aquila,
          predando ignari pensieri che galleggiano nell'aria.
          Ho respirato l'odore acre del fumo di camini,
          piangendo lacrime di cenere,
          sugli altopiani dai fiumiciattoli mormoranti.
          Ho ascoltato antichi cantori con le loro ballate,
          con pennelli immaginari
          ho disegnato paesaggi di pace,
          dove fiori immacolati s'innalzano
          al cielo azzurro.
          I sentieri di foglie di pietra segno,
          il mio cammino nei deserti di ghiaccio.
          Composta giovedì 4 novembre 2010
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            Scritta da: Marzia Ornofoli
            in Poesie (Poesie personali)

            Gita a Padova

            In una città dal sapore antico,
            dove la sua cattedrale rinchiude
            le spoglie di un santo,
            e le vie sanno di sapore antico.
            Passeggiando in un giardino,
            dove antiche statue fanno da guardiane,
            a sentieri di ghiaia e d'acqua,
            ho lasciato la mente vagare,
            ed ad un tratto ho incontrato,
            seduta su una panchina,
            una fanciulla dallo sguardo intenso
            ma un po' pensoso,
            poco più in la su una panchina di pietra
            una dama con l'abito scuro
            e il colletto di pizzo macramè inamidato,
            una vedova consolata dai tre figli,
            famiglie che passeggiano
            pittori assorti davanti a un cavalletto e una tela davanti,
            coppiette innamorate che si baciano,
            sotto lo sguardo severo d'una statua.
            Poi il viaggio nel tempo,
            dove la moda un po' retrò finisce,
            con il sapore dolce amaro,
            per un secolo di rivoluzioni culturali
            e d'illuminanti idee.
            Composta giovedì 4 novembre 2010
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              Scritta da: Carlo Peparello
              in Poesie (Poesie personali)

              Ripensandoci

              Quanti pensieri coglierai domani
              Ti getterai nel mare di occhi e di mani
              Folle di anime che ti vengono incontro
              cercando un sussurro, un sorriso o uno scontro
              Non saprai mai chi ti sei lasciato sfuggire
              Qualcuno che voleva parlare, esultare o morire
              Nessuno ricorderà il tuo passaggio
              La tua presenza non sarà né un evento né un oltraggio
              Sarai un'ombra agli occhi del distratto
              Un interrogativo per un matto
              Fonte di interesse per il sesso opposto
              Fonte di invidia per l'uomo più mesto
              Si chiederanno perché alzi il mento
              Del perché del tuo sorriso e passo lento
              Si domanderanno se sei ricco o pezzente
              scrolleranno le spalle senza leggerti la mente
              Non saprai mai chi dovevi incontrare
              con chi osare e poi parlare
              Troppi dubbi inconsistenti che pagano poco
              La vita è un'opportunità da cogliere al volo.
              Composta giovedì 4 novembre 2010
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                Scritta da: coccinella 80
                in Poesie (Poesie personali)
                Abito con te l'infinito
                e nei miei passi
                c'è l'eco dei tuoi
                così che sempre
                assieme percorriamo
                le strade del mondo.
                Abito con te l'infinito
                e dividiamo un solo pane
                anche se i nostri occhi
                riposano su sponde diverse
                Abito con te l'infinito
                e sorridiamo dello stesso sorriso
                e il mio viso ti somiglia
                affinché tutti sappiano
                che ti appartengo.
                Abito con te l'infinito
                e viviamo divisi
                una sola vita
                e senza cercarti
                ti trovo
                un attimo prima
                di perderti di nuovo.
                Composta giovedì 4 novembre 2010
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                  Scritta da: Stefano Medel
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Tu devi andare

                  Tu devi andare,
                  vuoi partire,
                  fare un giro,
                  uscire fuori,
                  vedere la città,
                  scappare,
                  evadere,
                  posso capire il tuo bisogno
                  di spazi,
                  di libertà,
                  ma io stò bene qui,
                  non ho voglia
                  di andare,
                  di correre,
                  di sentire
                  blateramenti;
                  io rimango,
                  ho sperato che tu capissi,
                  che tu volessi restare con me,
                  starmi vicino,
                  come io faccio
                  ogni volta che posso con te,
                  ma tu devi partire,
                  qualcosa ti muove,
                  ti agita,
                  e io non so,
                  non voglio fermarti,
                  se tu resti,
                  devi volerlo tu,
                  devi capirlo,
                  devi sentirlo,
                  la voglia di stare con me,
                  ma tu parti,
                  fai giro,
                  vai;
                  e io resto qui,
                  triste
                  e assorto,
                  col peso dei miei anni,
                  dei miei guai,
                  di quello che non mi và,
                  delle cose che mi hanno stufato,
                  di tutto questo,
                  tu vai,
                  tu vai,
                  non mi senti,
                  non mi senti.
                  Composta giovedì 4 novembre 2010
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