Per volere del destino ebbe intoppo nel cammino e da molti, tanti anni vive in speme, tormenti e affanni; come erbivoro destriero al galoppo uso e corsa rallentato in galoppare per malore d'ungula afflitto appar mesto, mogio appare e derelitto. Tal si è, desolato e moscio ché mai spiraglio s'aperse all'orizzonte che nel calore sciogliesse il moral floscio e da valle lo proiettasse al desiato monte. Come avviene non sa e forse mai saprà.
Avendo un po' di fede, però, in Dio il cuore gli detta:: Fu sfortuna dell'io.
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