Poesie personali


Scritta da: Gianni Berna
in Poesie (Poesie personali)

Il burrone

La strada era finita
Sotto di lui profondo il precipizio
Aspettò la calma del suo respiro affannato
Chiese a se stesso se laggiù era l'inferno
Alzò gli occhi al cielo
Ali non ne aveva
La sua meta era giù in quel burrone
Nessun essere errante su questa terra
È proprietario di ali
Sol parvenza
Anche per gli uccelli
Pur essi destinati un dì a precipitar nel fosso
Se del paradiso dimora è il cielo
E alla fine di affannosa corsa
Niente e nessuno può volare in alto
Meta di tutto è il profondo nero
Che al di sotto aspetta a braccia aperte
Anche l'illuso che credeva d'aver le ali
Nascere
Affannarsi nel tempo che scorre
Ridere piangere
Gioire soffrire
Dormire svegliarsi
Luce buio
Vivere
A lungo o per poco
Fare o non fare
Tutta assurda inutilità
Ogni essere nato
Da ignota mano tirato a sorte
Arriva su quel ciglio
Un volo senz'ali
Spegne la luce ad infinite domande
Senza aver risposta
Al perché della sua vita.
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    Scritta da: Ada Roggio
    in Poesie (Poesie personali)

    Attraverso la lunga strada

    Attraverso la lunga strada,
    ricca di storia antichi sapori
    Corso Vittorio Emanuele.
    L'orologio di San Giacomo
    di fronte all'omonima chiesa.
    Lungo il percorso la statua di Massimo D'Azeglio
    in mezzo ad un'aiuola
    Palazzi antichi con archi a ricordare il passato.
    Palazzo di città alto pieno di finestre.
    Lì il Sindaco, e i vari consiglieri,
    uffici, rappresentano la città.
    Proseguo il mio cammino,
    mi soffermo a guardare: 3 scalinate, 3archi,
    4 lampioni a palla bianchi, 5 busti raffiguranti:
    Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini,
    Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, e Saverio Mercadante.
    Il bellissimo Teatro Comunale Curci.
    Affianco un grande portone di vetro la galleria del Teatro Curci.
    Allestita, sembra danzare in festa.
    Entro.
    Quadri, raffiguranti la vita che scorre frenetica tra sogni,
    fantascienza, santi, madonne,
    bambini, vicoli e vecchi ricordi.
    Svariate rappresentazioni artistiche,
    grafica, mosaico, sculture in marmi, legno, ferro.
    Molteplici le tecniche adoperate
    a rappresentare l'anima dell'artista.
    La galleria è lunga, alta,
    luce attraversa la vetrata.
    Fasci di luce illuminano
    poesie: liriche in lingua italiana,
    su fogli di formato A3 incorniciati,
    fluiscono fiumi di parole dei vari partecipanti.
    Scritto su questo foglio passato, presente, futuro.
    Resta per sempre testimonianza dell'artista,
    compreso, o incompreso.
    Mentre mi avvio verso l'uscita,
    un uomo alto dall'aria sorridente,
    contempla con entusiasmo i lavori degli artisti.
    Lui il promotore dell'evento
    "PREMIO BARLETTA PROVINCIA"
    Il giornalista Franco Lamonaca
    Un doveroso saluto, la sua mano grande, ricca di gioia.
    Sorridente, guardo anch'io la mia opera dedicata alla mia città
    Barletta.
    Composta venerdì 3 giugno 2011
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      Scritta da: Enea Molinari
      in Poesie (Poesie personali)

      Qui mi fermo

      Basta così
      qui mi fermo
      in questa distesa d'amarezza
      e lacrime più amare
      di quello che adesso c'è tra noi

      basta poco
      quando c'è solo un fine
      per gelare un debole fuoco
      così poco, che è nulla
      solamente il pretesto
      preso al balzo

      non mi aspettavo luce di stelle
      ma solo una parola in più
      eppure adesso non vali
      quanto un saluto così rapido
      come quello che è stato tra noi

      non meriti la mia attenzione
      ogni parola è cibo del vento
      ogni gesto è solo un ago in più
      della tua illusione
      incagliato nella pelle
      e mi lascio portare via
      dalla marea dei tuoi occhi
      via, fuori da te

      mi fermo qui
      e mi sollevo in alto
      oltre il tuo livello
      che non vale uno sputo.
      Composta domenica 19 giugno 2011
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        in Poesie (Poesie personali)

        Na lingua di focu

        Na lingua di focu
        scinni da muntagna
        n'do scuru di la notti china di stiddi,
        pari ca si rapi n'do cielu e
        nesci sangu d'amuri, di odiu e di lamenti.
        E scurri lentu stu focu
        e tuttu s'adduma davanti a iddu n'do so cursu,
        ca porta nun si sapi unni.
        M'incantu e mi scantu n'do stissu tempu
        n'do vidiri u focu ca camina comu na spada
        ca rapi sta muntagna n'do scuru di la notti.
        Forsi è accussì l'amuri, accussì ardenti,
        ti spunta 'ntrasatta n'do scuru e t'abbrucia l'anima,
        u corpu, u cori e la menti.
        E comu si nenti fussi,
        a matina spunta tutta ianca cco vistitu da festa,
        n'do celu azzurru c'assumigghia o mari.
        Tra risati e chiantu si sulu tu, spampinata Etna,
        a rialarimi gioia ogni vota ca ti vidu.


        Una lingua di fuoco scende dalla montagna
        nel buio della notte piena di stelle
        Sembra che si apre il cielo
        ed esce sangue d'amore, di odio, di lamenti.
        E scorre lento questo fuoco
        e tutto accende davanti ad esso lungo il suo corso
        che porta non si sa dove.
        M'incanto e mi spavento nello stesso tempo
        nel vedere il fuoco che scorre come una spada
        che apre questa montagna nel buio della notte.
        Forse è così l'amore... così ardente
        spunta all'improvviso nel buio e ti brucia l'anima,
        il corpo, il cuore e la mente.
        E come se niente fosse
        la mattina seguente
        spunta tutta bianca col vestito della festa
        nel cielo azzurro che assomiglia al mare.
        Tra risate e pianti, sei solo tu, brulla Etna
        a regalarmi gioia ogni volta che ti vedo.
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          Scritta da: Brunason
          in Poesie (Poesie personali)

          Self-centered

          Self-centered

          Bla, bla, bla....
          Chiacchiere senza fine.

          Bla, bla, bla....
          Rimbrotti e considerazioni.

          Bla, bla, bla....
          Analisi puntigliose.

          Bla, bla, bla....
          Paternali e valutazioni.

          Bla, bla, bla.
          Vuote speculazioni.

          Evviva!
          Ho trovato un professore!

          È vero, è pedante
          Lo so, è un po' saccente.

          Ma che ci vuoi fare?
          È meglio di niente!
          Composta sabato 18 giugno 2011
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            Scritta da: LOREDANA SAUDINO
            in Poesie (Poesie personali)
            Sulla tela del firmamento l'ultima stella
            è ormai comparsa, gli occhi della mia fantasia
            si posano sul mare che,
            placido leviga con le onde
            delicate, la costa

            un canto linfatico sopraggiunge da lontano
            ponendosi come sottofondo al surreale
            fantasma della notte.

            Il creato è silenzio.

            Una rondine, mitigata dall'imbrunire
            torna al suo nido,
            un albero spoglio fa ombra su un
            lago, le cui terse acque sono scosse
            da una leggera e tacita brezza.

            Tutto è silenzio

            l'aria ha il sapore delle fatui nubi
            e risuona della nenia dei sogni.

            Il mondo è silenzio.

            Ma nella solennità di questa quiete immaginaria
            la mia anima urla impietosa
            poiché il gaudio d'amor di cui
            è ricca anela a congiungersi all'immenso,
            per poter attraversare lo scibile
            e renderlo partecipe di questa smisurata pazzia.

            E nel buio splende l'ardente rogo
            dalla mia passione.

            E nel silenzio canta la voce del cuore.
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