Poesie personali


Scritta da: V. Sereno
in Poesie (Poesie personali)

Ospedale di San Martino

Anche adesso, mi sei venuto a mente,
leggendo Sanguineti, che nel reparto speciale,
dell'ospedale San Martino di Genova
sentiva cantare una canzonetta,
e sono gia quindici anni che sei morto.
Babbo.
Ho un conflitto dentro che rinasce
ogni tanto, come oggi,
è un cassetto che si apre da solo,
quando inciampo in qualcosa di genovese.
San Martino, quelle cellette mortuarie
buie, dove i pianti non hanno risposte
e non si spengono mai.
Lì è rimasto l'ultimo mio sguardo
al tuo viso, alle mani, ai pochi capelli
a quell'abito grigio mio dismesso
che indossavi dentro la cassa.
Ho il rammarico nel non averti riconosciuto,
tanto la malattia ti aveva cambiato,
ora è poco male, poco male.
Conservo ancora una foglia d'alloro
di un rametto messoti da qualcuno
nel taschino della giacca,
lo ritrovo qualche volta tra le cose
che rifiuto di tenere a portata di mano.
Mi ricorda per qualche motivo
a me sconosciuto il tuo camminare,
la mano in tasca,
le gambe storte e il tuo sorriso
con un dente d'acciaio.
Non mi hai dato niente, ma proprio niente
babbo, solo un certo vuoto che non riesco a riempire
ed un dolore al pomo d'Adamo.
Composta mercoledì 28 febbraio 2007
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: V. Sereno
    in Poesie (Poesie personali)

    Dormidolce

    Vedi che anche se sei dietro di me a dormire,
    è come se ti avessi davanti,
    come ho davanti sulla parte sinistra,
    oltre la finestra della camera,
    la piccola parte di cielo che mi è concessa.
    Ti percepisco grande più di quella piccola parte
    dove vedo una stella di velluto brillante
    e tutt'intorno nero di buio di notte fonda.
    Mi chiedo se riuscirei a respirare un respiro
    dopo l'altro, se le palpebre percepirebbero
    (ugualmente)
    le immagini stupefacenti che vedono
    e se riuscirei a sentire i suoni cristallini
    le voci di gente, quasi sempre innocente,
    se d'un tratto mi scomparissi,
    dagli occhi, dal respiro, dall'udito, dall'odore di bianco,
    dal gusto tra la lingua ed il palato.

    Intanto continui a russare.
    Tra cinque minuti ti raggiungo a letto,
    e guardandoti m'addormenterò anch'io.
    Non vorrei essere stanco ma lo sono
    mio malgrado e chiuderò gli occhi
    suscitandomi involontari sogni.
    Composta lunedì 9 aprile 2007
    Vota la poesia: Commenta
      in Poesie (Poesie personali)

      Presa di coscienza

      Ho sbagliato a valutare cosa mi rendesse realmente felice
      e la mia superficialità mi ha fatto tralasciare
      quei dettagli, quei gesti
      che fanno realmente la differenza...
      ma ora finalmente sto imparando
      a mettere meno "puntini sulle i"
      ed a considerare con più rispetto ed attenzione
      l'essenza delle cose
      e non la loro lusinghiera ma illusoria forma...
      non servono le parole per descrivere un'emozione,
      non saranno mai del tutto appropriate alla circostanza.
      Meglio guardarsi negli occhi senza dire nulla
      e addentrarsi ciascuno negli entusiasmi dell'altro...
      Composta venerdì 24 giugno 2011
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: catlan
        in Poesie (Poesie personali)

        Evviva il belpaese

        Evviva il belpaese
        paese di strane tasse e di assurde spese.
        Il paese dei politici corrotti
        dove alla fine sono i cittadini a finir con le ossa rotte.
        Il paese dei clan e della malavita
        dove chi non si fa i fatti suoi dura il tempo di una fucilata.
        Il paese degli appalti garantiti
        tra speculatori e mafiosi mai pentiti.
        Il paese del conflitto d'interessi
        dove ad esser fregati siamo sempre noi fessi.
        Il paese della malasanità
        dove in ospedale ti prenoti il posto per l'aldilà.
        Il paese del problema dei rifiuti
        dove ci si inginocchia dinnanzi alla camorra per ricevere aiuti.
        Il paese dello smog e dell'inquinamento
        dove vivere in città è diventato un tormento.
        Il paese del problema della giustizia
        dove in carcere ci va solo chi non usa la furbizia.
        Il paese dello sbarco dei clandestini
        e noi in mano a loro come burattini.
        Il paese del mondo del pallone
        dove chi non tifa una squadra è considerato un coglione.
        Il paese del gossip e del "grande fratello"
        dove alla cultura si preferisce il bordello.
        Evviva il belpaese
        se non scappo adesso, lo faccio nel giro di un mese.
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)
          A volte penso come ciò che mi ferisce possa cambiare ciò che farò oppure lascio per paura, poi mi alzo e tiro un respiro forte, perché sei così bella? Ogni volta sei un quadro che mai ho pensato, un leggero respiro che mai ho avuto, una musica che ha un motore muto, tutto ciò che i miei occhi di più bello non hanno mai avuto... Come potrò vivere senza nulla desiderare
          senza tornare a volare. Questo tra le righe scrivo, per non essere mai del mio essere privo.
          Composta domenica 15 maggio 2005
          Vota la poesia: Commenta