Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

I giorni contati

Contati i ricordi
Contati i giorni
I vestiti stirati
E i pavimenti puliti

È solo che continuo a sentire
La tua voce parlare
I tuoi passi arrivare
E il silenzio che sale

È solo che sarei rimasto a guardarti invecchiare
E il terrore di quel male
Di quel continuo parlare
Io ti avrei curato
Ti avrei protetto e difeso
Avrei costruito quel muro che tu non hai mai voluto
Innalzare

Lo avrei colorato di parole d'amore
Di baci e di calore

Invece no ancora no eppure io dentro di me
Lo sapevo
Ti avrei seguito in fondo al fondo dell'inferno
Di un abisso invisibile
Di un mondo invivibile

Conto i giorni
Conto i ricordi
Sento il dolore
Non riesco a staccarmi da te
Non riesco a cancellare
Non riesco a dimenticare
Ma vivo
Si io sopravviverò
al male che mi dai
e conterò nuovi giorni
nuovi ricordi

per ora resto ancora senza parole
e mi perdo nei miei pensieri come se
non ti avessi avuto mai
come se non fossi stato mai qui
cancellerò il tuo nome lo dimenicherò
credimi non lo nominerò
e non avvelenerò la dolcezza che mi resta.
Composta venerdì 16 gennaio 2009
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    in Poesie (Poesie personali)

    Fuori tempo

    Se il tempo passa
    Non fermarti per allineare i pensieri
    Per dare un senso alle tue scelte

    Questa vita è una corsa rallentata
    Senza ostacoli apparenti
    È un continuo essere sé stessi e poi costretti a fingersi diversi
    Pronti a fare scelte sfocate
    Discorsi soffusi e a lanciare segnali di fumo a chissà quale orizzonte

    Io mi sento piccolo e solo
    Senza passato
    Come una pietra lasciata in mare
    A cangiare colore

    Ma intravedo il sole
    Mi sveglio
    È appena l'alba
    Lo specchio da lontano mi vede
    Sono io
    E tu non ci sei
    Sono io
    Con la mia musica
    La mia danza
    I miei sogni
    E con un passato da raccontare.
    Composta domenica 23 febbraio 2003
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie personali)

      Lo sfumare dei colori

      Le parole dei poeti sono nuvole di vento
      sono calendari vuoti dove non è scritto il tempo

      le parole dei poeti sono labbra di bambini
      sono fiumi senza sponde quando annientano confini

      le parole dei poeti sono quadri in movimento
      lo sfumare dei colori l'orizzonte il firmamento

      le parole dei poeti sono gocce di colore nella fretta della gente
      sono sedie dove ti puoi riposar tranquillamente

      le parole dei poeti sono angoli di vita
      son prigioni senza sbarre la curiosità infinita

      le parole dei poeti sono strade di silenzi lastricate di dolore
      un continuo girotondo intorno al cuore.

      Le parole dei poeti
      sono semi che germogliano... come quando nasce un fiore.
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        in Poesie (Poesie personali)

        Non basta l'amore per salvare il mondo

        Sangue, dappertutto sangue,
        alita il dolore,
        un cane ha morso un altro cane,
        il gatto ha catturato un uccellino,
        un ragazzo è immobile nel mezzo della strada,
        ancora gira una ruota del suo motorino.
        Sangue, dappertutto sangue,
        scorre vermiglio
        nelle case, nelle piazze,
        schizza dai cannoni e stilla sui volti impauriti di bambini,
        muoiono i malati negli ospedali,
        manca il sangue
        sprecato, perso dai innocenti.
        Ne anche il Dio lo ferma questo male,
        ma la sostiene con l'indistruttibile
        forza ogni cattiveria
        di questo mondo feroce.

        ...
        Non basta l'amore per salvare il mondo,
        ci vogliono sovrani uomini
        che insegnano all'umanità
        di rispettare la vita donandolo
        il migliore di se stessi.
        Composta mercoledì 29 giugno 2011
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          Scritta da: Gerlando Cacciatore
          in Poesie (Poesie personali)

          Sicilia

          Tu si la terrra di lu suli;
          Tu si la terra di lu mari.
          Si frisca comu na rosa,
          tu si na terra, na terra gioiosa.
          Mi ricordu li mennuli in sciuri,
          eri bianca comu la nivi;
          lu sulu ca ti baciava,
          eri la terra di chi ti amava.
          Tu si la terra di la lava.
          Tu si la terra di lu focu.
          Tu si la terra di lu suli.
          Tu si la terra di lu me cori.
          Tu si la terra di l'aranci.
          Tu si la terra di li limuna.
          Quannu sciurisci diventi di milli culura.
          Tu si la terra di chi t'adora.
          E pi finiri, ti mannu un salutu di luntanu,
          pi diriti quantu t'amu.
          Tu si la terra di lu Sicilianu.
          Composta mercoledì 30 aprile 1980
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            Scritta da: Maria Di Grumo
            in Poesie (Poesie personali)

            Mio figlio, dov'è?

            Sono mamma,
            voce di donna che piange e dispera,
            s'interroga,
            chiede risposte a una sola domanda:
            mio figlio, dov'è?

            Sono mamma,
            voce di donna che ha un solo motivo di vita,
            l'attesa della verità,
            del volto, del sorriso
            di quel figlio strappato...
            ai suoi cari!

            Sono mamma,
            voce di donna che si commuove
            che soffre con le donne che soffrono.

            Mio figlio, dov'è?

            Domanda di una mamma,
            di tutte le mamme.

            Ecco, sono tornato!

            Presenza, finalmente!
            Risposta, quella che
            una mamma,
            tutte le mamme
            vorrebbero ascoltare.
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              in Poesie (Poesie personali)

              Amore

              Ecco la riva nella quale il fiume riposa,
              oltre il senso conosciuto delle cose,
              come le rocce che ne cambiano la sfumatura del corso,
              per poi riunirlo nella sua essenza.
              Solo l'Amore è capace di tanta meraviglia,
              con il Figlio che si genera in esso,
              nascente e vivente come tutte le cose della natura,
              che muoiono solo agli occhi degli uomini.
              Di vita eterna si sogna da miseri,
              Di eternità si vive amando.
              Composta sabato 5 febbraio 2011
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                Scritta da: Gianni Berna
                in Poesie (Poesie personali)

                All'alba

                Svegliarsi all'alba
                Quando sol parvenza c'è di luce.
                E quel debole chiaror
                Di un sole non ancora sorto,
                Dirige gli occhi tuoi
                Allo sfocato viso
                Adagiato sul tuo fianco,
                Nella calma del sonno ancora immerso
                O forse perduto in un suo sogno.
                Mentre lieve il suo respiro,
                Dalle labbra sol socchiuse,
                Dolcemente accarezza la tua spalla,
                Infondendo in te quel sentor di pace,
                Per lunghi anni da te cercato per il mondo,
                Ma che sol l'arrivo di quel volto
                Ti ha donato.
                Intanto la luce del mattino prende vigore,
                E gli occhi di quel volto
                Lentamente si dischiudono.
                Incontrano i tuoi.
                Lieve un sorriso sulle sue labbra,
                E tenue la voce
                Ti sussurra:
                "Ti amo, ho sognato di te".
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