Quando i gesti
ma soprattutto i SACRIFICI
che si compiono
non vengono compresi da chi ci è di fronte,
la rabbia scivola copiosa
e la rassegnazione ci si siede accanto
stuzzicando mente e cuore.
Si vorrebbe scacciarla via a calci,
romperle la faccia
solo per essersi permessa di presentarsi...
ma si sa che è una presa in giro
e si finisce inevitabilmente,
prima o poi,
con la morte dentro,
per darle ascolto...
Cristina Borgo Corbiniano
Composta giovedì 20 ottobre 2011
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    La sensazione più terribile è sentirsi svuotare
    ma allo stesso tempo sentirsi più pesante.
    Perché è proprio quel vuoto che pesa,
    che fa crescere la paura, l'angoscia...
    Avere il timore di non riuscire a provare più niente,
    perché dentro non hai più nulla da dare.
    Prima o poi succede,
    capita quando dai e dai senza aspettarti nulla in cambio
    perché sai di non meritare niente
    e perché per te l'importante è dare, dare sempre
    e senti che non è mai abbastanza...
    ma non perché sono gli altri a fartelo notare,
    ma perché lo senti tu.
    È come se auto valutassi te stessa e quello che dai;
    e ti senti sempre poco, scarsa, scialba.
    Banale ed insignificante come una friabile foglia secca
    che viene schiacciata; morta. Senza dolore,
    ormai, da parte tua e senza considerazione alcuna
    da parte del piede che ti ha reso 1000 pezzi.
    È un gesto del tutto consueto
    schiacciare una foglia secca una giornata d'autunno...
    ed è altrettanto normale non farci caso...
    Il brutto è che quei 1000 pezzettini continuano a pensare,
    a rimuginare, a dare importanza al passato
    e a quello che ti ha portato di negativo.
    Il vento piano li sparpaglia di qua e di la,
    se li porta via ma non serve a nulla...
    i pezzi continuano comunque ad avere un nesso tra di loro,
    a sentirsi parte di qualcosa tanto unica quanto inservibile.

    Mi guardo intorno, vedo la gente svolgere le proprie mansioni giornaliere (sempre le stesse)
    in maniera frenetica e schematica;
    e penso chissà cosa avranno nella testa,
    chissà come si sentono alla sera
    quando poggiano la testa sul cuscino,
    mentre tirano le somme (se lo fanno).
    Io lo faccio... sempre, continuamente
    ma invece di aggiungere sottraggo,
    invece di salire scendo
    ed è estenuante assistere alla propria caduta
    da spettatore impotente.
    Se incontro il tizio che ha detto
    "più in basso di così si può soltanto risalire",
    lo gonfio di botte...
    Cristina Borgo Corbiniano
    Composta mercoledì 5 ottobre 2011
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      Presa di coscienza

      Ho sbagliato a valutare cosa mi rendesse realmente felice
      e la mia superficialità mi ha fatto tralasciare
      quei dettagli, quei gesti
      che fanno realmente la differenza...
      ma ora finalmente sto imparando
      a mettere meno "puntini sulle i"
      ed a considerare con più rispetto ed attenzione
      l'essenza delle cose
      e non la loro lusinghiera ma illusoria forma...
      non servono le parole per descrivere un'emozione,
      non saranno mai del tutto appropriate alla circostanza.
      Meglio guardarsi negli occhi senza dire nulla
      e addentrarsi ciascuno negli entusiasmi dell'altro...
      Cristina Borgo Corbiniano
      Composta venerdì 24 giugno 2011
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        Svegliarsi con il sorriso dopo aver fatto il sogno più bello,
        una dolce utopia che illude di speranza...
        La mia giornata è ora scortata da un turbinio di emozioni oniriche
        che spero mi accompagnino fino al giorno in cui potrò rivederti...
        Meno male che, almeno di sognarti, non puoi impedirmi...
        Cristina Borgo Corbiniano
        Composta giovedì 17 febbraio 2011
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