Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

Il Fiore

Mese mariano di bei fior'ornato
che pei profumi suoi resta invidiato
e tutto quanto in se è generato
e dal letargo ogn'essere è svegliato.

Mese di amore, mese di speranza
ch'ogn'anno rinnova la vecchia usanza
di ridonare al sole risplendenza
a seguito d'inverno di doglianza.

L'animo mio quest'anno ha spalancato
ché dolce fior un dì l'ha visitato
e di tutto l'odore suo ha inebriato
così lo core mio ver se ha portato.

Candor, quel fiore, tien di bianco giglio,
l'odore è di viola e fiore di tiglio,
riesce, per amore, dare scompiglio
lungi di cattiveria e di periglio.

La bianca sua manina ho carezzato,
un bacio sulla guancia m'ha donato,
la sua dolcezza il cuore mi ha segnato
e l'alma tutta quanta m'ha turbato.
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    Scritta da: SAVERIO FERRARA
    in Poesie (Poesie personali)

    Case mie, paese mio...

    Giganteschi palazzi
    della grande città
    mi infondono nostalgia
    di un'altra realtà.

    La mente che evade
    dolcemente si appaga
    in un piccolo rifugio
    molto lontano...

    Sul calar della sera
    è un grazioso presepe...
    Si illuminano le finestre,
    si animano i vicoli.

    Dalla dominante collina
    gioisce la vista.

    Il cuore esulta,
    la mente fantastica
    nell'ammirar la quiete
    di quest'armonia
    che mi manca...
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      Scritta da: Reginella
      in Poesie (Poesie personali)

      Pezzi sparsi

      E quando mi perdo con gli occhi
      quando il vento
      dice di no
      Quando il sole cade nell'apatia
      l'amore annega
      e si perde
      tutto scivola nella follia.
      E quando l'aria si fa viola
      quando la luce
      soffoca come fumo
      l'amore urla
      e grida
      e odia
      poi l'estate è arrivata
      ... un lungo respiro...
      recuperare i pezzi sparsi...
      ... del mio cuore...
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        Scritta da: Giuseppe Romano
        in Poesie (Poesie personali)

        Mi fa quasi pena

        Oggi il mio passato torna a farmi visita,
        bussa alla mia porta con superbia ed arroganza
        convinto che faccia ancora parte della mia vita,
        non sa cosa è successo durante la sua assenza.
        Pare proprio che per lui nulla è cambiato,
        lo guardo e rido con gusto, mi fa quasi pena,
        dopo aver buttato via il mio cuore, è tornato,
        ma la sua parola ora è leggera come una falena.
        Non riesce a capire cosa stia succedendo,
        è confuso, osserva silenzioso il mio fare indifferente,
        senza successo, prova a scoprire a cosa stia pensando,
        si rende conto che non riesce più a scrutare la mia mente.
        Comprende allora che la mia anima ormai è legata
        a colei che venne dopo il suo abbandono,
        ha dimenticato da molto quello che è stata
        e da lei solo indifferenza avrà in dono.
        Composta sabato 18 giugno 2011
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          Scritta da: Reginella
          in Poesie (Poesie personali)

          Solitudine

          Fredda grotta di silenzi
          bagliori sinistri
          riuscirò ad agitare le mani?
          Più in là si sente
          il rumore profondo del mare...
          ... pochi passi incerti...
          ma ecco che la notte già sta calando
          col suo corpo di pantera
          e con i suoi artigli mi accarezza
          mentre tremando
          assisto impotente all'ira torbida e ululante del vento.
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            Scritta da: Matteo Zacchini
            in Poesie (Poesie personali)

            Olimpiadi

            Quel pomeriggio ero più agitato del solito,
            Stavo aspettando l'arrivo di mio nonno
            Per andare con lui a giocare a pallone.
            Mio nonno è sempre venuto
            A portarmi fuori,
            Eppure ero in ansia.
            Il nonno arrivò e insieme,
            Con il pallone sotto il braccio,
            Andammo al parco della "montagnola".
            Quel pomeriggio un vociare di ragazzi,
            Che girando si rincorrevano qua e là,
            Cos'è mai questo!
            Un amico di giochi mi disse: Olimpiadi!
            Era stata organizzata,
            Una serie di corse con tanto di medaglie
            Come si fa alle olimpiadi, quelle vere.
            Ad una gara partecipai,
            Pieno di emozione ed entusiasmo.
            Pronti... Via!
            Io stetti sempre con i primi,
            Avendo sempre gli occhi
            Verso mio nonno.
            L'affanno aumentava
            Il cuore mi batteva forte in gola,
            Spingendo e stringendo i denti,
            Distaccai i concorrenti e vinsi!
            Che bello dopo tanta fatica!
            Con al collo la medaglia del primo arrivato
            (era di cartone)
            Corsi ad abbracciare mio nonno,
            Che bello.
            Quella medaglia appesa al muro
            Al fianco del mio letto,
            È stata lì per tanto tempo.
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              Scritta da: Matteo Zacchini
              in Poesie (Poesie personali)

              Mio padre

              Un uomo che dalle proprie debolezze
              ha creato nuove virtù.
              Un uomo che dalla semplicità
              ha imparato a sognare.
              Un uomo che dal niente
              si è costruito un mondo
              tutto da interpretare.
              Un uomo che vive d'amore
              ma che lo nasconde con estrema dolcezza.
              Un uomo che non ha mai provato invidia,
              perché, se ti vuole bene,
              il suo è un sentimento puro.
              Questo è mio padre,
              una persona estremamente fragile
              quanto forte,
              un individuo brillante
              con l'animo d'artista!
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                Scritta da: Matteo Zacchini
                in Poesie (Poesie personali)

                A mio nonno...

                Non sopporto l'arroganza
                di chi si nutre del denaro.
                Rinnego l'essere umile
                nel diventare
                un modello accettabile
                per la società.
                Ho bisogno di sognare
                e credere nell'utopia,
                semplicemente per non
                vedere ciò che non riesco
                a percepire.
                Diventi attore per recitare
                una commedia
                e ti ritrovi regista
                della tua stessa vita.
                Difficile immaginare
                l'orizzonte
                senza conoscere
                con quali scarpe
                ti incammini.
                Con il pennello
                dipingo di nero lo sfondo
                e di rosso regalo
                uno sguardo
                alla mia rabbia.
                In poco tempo la vita
                ti passa davanti
                e invece di una ferrari
                ti trovi a guidare
                un'utilitaria.
                Vogliamo pace
                e allegria
                ma intorno a noi
                aleggia solo illusione,
                la nostra generazione
                è precaria e priva
                di una identità reale.
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