Poesie personali


Scritta da: Nello Maruca
in Poesie (Poesie personali)

CLXVI

La mente è travagliata e il cuore
spezzato ma tutta quanta la vita,
pur degl'avvenimenti indebolita
innanzi tieni e vuol da te vigore.

Non declinare no, giammai, il fervore
le membra, il cuor, la mente incita
al trotto e di fè sia la pena nutrita;
solo così riavrai lo perduto amore.

In nostra casa tu sei figliolo
e resti con noi ad amministrare
i beni che dal Ciel ci son piovuti.

Poi, quando gli zii saranno qui venuti
deciderai restare oppure andare
a esplicare d'arte giusto ruolo.
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    Scritta da: Nello Maruca
    in Poesie (Poesie personali)

    CXXXIX

    Tra tutto il dolor mio speme m'appare
    Al pensar ch'oggi tutto si conclude
    e fine lung'odissea che occhi schiude
    Pur quando palpebra sonno fa calare.

    Inginocchiato ai piè del casto Altare,
    fisso lo guardo a Chi non mai delude
    prego che la Sua carità me non esclude
    e che lo cup'affanno faccia chetare.

    Par che mia mente ritrova sollievo,
    Ma poi lo core torna a lacrimare
    Chè lo passar del tempo è altalena

    e sopportare non può cotanta pena
    che appena ch'ardisco traversare
    Ricado in fondo e torbid'acqua bevo.
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      Scritta da: Nello Maruca
      in Poesie (Poesie personali)

      CXXXVIII

      Pria che Diana s'involi all'umano
      Occhio e ancora pria che la campana
      Doni primo tocco serenità spartana,
      Mentre lo sole innesca suo volano,

      Trepidante acché porte spalancano,
      Nella speme che l'amata non rintana
      s'attenda ai piè d'antica fontana
      Giovane d'amor sperso in pantano.

      Lunga l'attesa, quanto mai snervante,
      Pare che tempo perso abbia suo corso
      e d'orologio guasto sia quadrante.

      Ah! Comparisse caro sembiante
      e a mie pene essere di soccorso
      e, in un sussurro, dire: Spasimante.
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        Scritta da: Salvatore Coppola
        in Poesie (Poesie personali)

        Amica mia

        Un silenzioso panico mi assale
        come una cappa vuota senza cielo,
        pesante come l'odio di un nemico
        che affonda freddamente la sua lama.

        Socchiudo gli occhi umidi ed assenti,
        con voce tremolante è disperata
        imploro al dio del tempo raggelato,
        di porre eterna fine ai miei tormenti.

        Mi sono accomiatato da una storia
        di grande rilevanza ed importanza,
        vorrei che tutto fosse come prima
        l'amarci ancora e sempre amica mia.
        Composta venerdì 17 giugno 2011
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          Scritta da: Brunason
          in Poesie (Poesie personali)

          Punti di vista

          Lo sguardo sferzante
          distorce alacre
          di te ogni cosa.

          Sei snella e slanciata?
          Di certo malata,
          se non quasi obesa.

          Oppure sei alta?
          Una scopa vestita,
          o hai un tacco rialzato.

          Sei forse bella?
          Ma guardati meglio!
          Ti credi una stella!

          Natura artefatta,
          di certo aiutata
          da mano fatata.

          Ti credi buona?
          Macché: una strega
          Con scopa e cappello.

          Non c'è proprio scampo.
          Ti fanno uno shampoo
          Con astio e livore.

          Tagliando e cucendo
          un nuovo vestito
          di stracci e carbone.

          Soltanto una volta
          su una torre salire
          e infine gridare:

          Sarò pure quella,
          né buona né bella.
          E allora? Son tua sorella!
          Composta venerdì 17 giugno 2011
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            Scritta da: Salvatore Coppola
            in Poesie (Poesie personali)

            *SONO LIBERO*

            Sono piccoli frammenti di verità,
            chiodi conficcati nella schiena
            carezze piene di menzogne,
            sguardi che hanno celato insidie.

            Ma io sono un uomo libero.
            Libero come gli uccelli in volo
            come gli oceani immensi,
            libero dalla schiavitù d'amore.

            E sarò sempre libero.
            Libero di camminare, di correre,
            di ridere di gridare, libero di vivere,
            libero di toccare l'aria che respiro.

            Libero di attraversare i fiumi,
            di raccogliere fiori nei boschi.
            Libero di dormire, di sognare,
            di correre a piedi nudi sulla sabbia rovente.

            Perché io sono libero.
            Perché io, sono nato libero.
            Come liberi sono; il sole la luna,
            le stelle, il cielo. Ecco. Io sono un uomo libero!
            Composta lunedì 13 giugno 2011
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              Scritta da: Carlo Gragnaniello
              in Poesie (Poesie personali)

              L'Ignoto

              Quel giorno sciupo e cupo
              di un freddo e triste gennaio,
              egli si spense per sempre,
              l'ignoto emanò il suo ultimo
              e fatale sospiro,
              quel suo silenzio sembrava
              il suo ultimo grido più forte,
              la flora piangeva con le lacrime
              di rugiada che essi avvolgevano,
              quella rugiada limpida e innocente
              fin a diventar preda dal dolore,
              che in poco tempo avrebbe spezzato
              il loro cuore.
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