Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)

Sento le cose

Il giorno morde
come un fagotto
poggiato sullo scanno.

Oggi non stilla la luce
insieme alla goccia.

La pietra non piange
come il bimbo
baciato da donne.

Il silenzio
parla da tempo:
lo ascolto.

Non vi sono più sogni.
Le notti hanno sapore
di stelle cadenti.

La luna sa di terra
come le mani di mia madre
quando curva tracciava il solco
avido di semi.

Andiamo con le palme
rivolte al cielo.
Le strade maturano il grido
di occhi umani.
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    Scritta da: manu1976
    in Poesie (Poesie personali)

    Addio

    Addio.
    Salutai tutti.
    Con allegria.
    E sorrisi.
    Ed abbracci.
    L'ultimo saluto.
    L'ho dedicai stamane.
    A lui al "MARE".
    Che con le sue onde.
    Mi accolse diversamente.
    Dalle altre mattine.
    Seduta in riva.
    Al mare mi sentii.
    Accarezzare.
    Dalla brezza marina.
    Sentii che anche lui come me.
    È triste.
    In lontananza sopra.
    I faraglioni vidi.
    Dei gabbiani.
    Innalzarsi verso il cielo.
    Con gli occhi rigonfi.
    E pieni di lacrime.
    Abbassai lo sguardo.
    E lo salutai.
    Composta mercoledì 7 settembre 2011
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      Scritta da: Ada Roggio
      in Poesie (Poesie personali)

      La nonna

      Occhi ridenti,
      grandi sguardi.
      Dolce visino
      mi lasci incantata.
      Capelli ricciolini
      color oro brunito.
      Mani tese
      nonna vieni!
      Corri, salti di felicità,
      portando al mio cuore la serenità.
      Giochiamo, ridiamo, saltiamo
      sono tornata bambina.
      Dolce incanto.
      Favole, pinocchio.
      Il tuo preferito topolino,
      bello starti vicino.
      Corri, saltelli, fai mille domande.
      Caro nipotino, cresci senza fretta
      Scopriremo il mondo piano, piano.
      Io ci sarò sempre a darti una mano
      Tutto il tempo che vorrai
      la nonna.
      Composta mercoledì 7 settembre 2011
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        in Poesie (Poesie personali)

        Il lato nascosto della mente

        La mente noi usiamo,
        come un radar di un delfino esplora il mondo
        senza il bisogno dell'uso dello sguardo.
        È la percezione la chiave con cui ragioniamo,
        tutti hanno un modo di vedere il mondo,
        un qualcosa a cui tenersi saldo.
        Senza percezione non siamo nulla,
        senza capire cosa abbiamo attorno sarebbe come
        non vivere, non esistere.
        Tramite questa facoltà ci creiamo una nostra personale verità,
        interagire con quello che vediamo,
        delle realtà per noi vere.
        Ma cosa vuol dire vere, ovvero vedere la realtà,
        ognuno ha il suo modo per farlo, ben diverso da chiunque altro.
        Ciò sta a significare che ci sono tante realtà,
        almeno quante ce ne sono di persone a percepirle,
        è un baratro.
        Si rischia di cadere,
        tante verità diverse non collimano,
        quindi nessuno riesce a capire nessuno,
        ognuno è solo.
        Il pensiero, dal pensiero nasce un concetto,
        ovvero una realtà totalmente personale che non si può contraddire.
        come un polo.
        Un polo è un lato della medaglia
        ed ovviamente il rovescio della medaglia è un altro polo,
        opposto come concetto alla croce.
        La testa, l'argomento in questione,
        un archivio pieno di dati,
        autentici solo per la persona che li possiede,
        partendo dalla foce.
        La foce è ovviamente la percezione
        sembra un grande tesoro,
        un dono da usare per stare meglio,
        ma si è troppo unici.
        Di conseguenza tante realtà, non possono essere vere,
        un oggetto è un oggetto,
        ma ogni modo di percepirlo è differente,
        è una questione contraddittoria ragionandoci.
        Viene da chiedersi:
        "ma se ci sono tante realtà, ce n'è una vera?",
        la gente è così in costante ricerca della vera verità.
        Una verità incontrastabile,
        su cui nessuno potrà mai osservare obiezioni,
        ma esiste un simile concetto o è un'amenità?
        Ma da dove viene la verità,
        come già è stato detto è un concetto,
        un pensiero assolutamente intangibile
        che è tutt'altro che inoppugnabile.
        Allora, forse, tutte le realtà sono false,
        il pensiero diviene una malattia
        che spinge le persone a cercare risposte che non esistono,
        una ricerca del perdibile.
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