Scritta da: Andrew Ricooked
in Poesie (Poesie personali)
Si trascinano
I miei pensieri sono come un
grosso
piccione
ciccione
che non riesce neppure a
volare.
Composta sabato 20 agosto 2011
I miei pensieri sono come un
grosso
piccione
ciccione
che non riesce neppure a
volare.
Eros
vestito tra adombranti ciglia
su labbra umide dischiuse
nel sussurrar tra pelle e pelle
tra il tatto in dune profumate
Tra lunghe gambe e ventre volluttuso
tra invitanti ammiccamenti
. Fatto di fremiti
voleri insazi
nel dare e avere
nell'ancor chiedere
Eros
di nettare sgorgato tra petali nascosti
e questa fonte
disseta la tua sete
e come seta
ricoprirai i miei fianchi.
Quella piccola oliva che scappa da sopra la mia fetta di pizza,
fugge via da
me,
così come tutte le mie
speranze.
Svuotato come una città a ferragosto,
aspetto invano il rientro di
qualcosa
che non è andato in vacanza,
ma è
definitivamente morto.
Libera di essere ciò che desidero.
Libera di essere (semplicemente) ciò che sono.
Libera di volere e di volare.
Libera di ridere e di cantare.
Libera di danzare e di amare.
Libera di piangere e di urlare.
Libera di sognare.
E guardare.
E non smettere mai d'imparare.
E provare e riprovare.
Senza mai mollare.
Alzando al cielo gli occhi ed il cuore.
E ringraziare
di poter ancora imparare a volare.
Darkest blue
my time
was losing.
Now our hours
light blue dyed
move along
sweet black angel
you new sky!
Profonda tristezza
il mio tempo
stava consumando.
Ora le nostre ore
tinte di leggera tristezza
si muovono
dolce angelo nero
tu nuovo cielo!
T'attendo,
in pullman su strada o ai piedi di un tramonto,
io t'attendo,
respiro aspettando te
come un faro ai piedi del mare o alla scogliera che prepotente in acqua si siede,
t'attendo in ogni via
camminando attendo te, parlando ridendo e dormendo io son sempre qui che attendo te
come se ti avessi già conosciuta come se sapessi già il destino del mio amore,
t'attendo
nei luoghi più assurdi, nei posti più comuni
ti vedo nei tramonti, ti osservo nella musica,
guardo i tuoi splendenti occhi nelle melodie che son tanto tristi ma così tanto allegre
t'attendo nei letti di altre amate tra le braccia di altri animi
nei discorsi di altre bocche
nei suoni di altre labbra
nelle melodie di altri artisti
nei visi di altri angeli
negli sguardi di ogni essere
ti vedo nei cuori di ogni uno di noi, ti amo nelle mie tristezze nelle mie notti nelle mia gioie
ti lascio libera nelle mie lacrime, ti lascio vivere nei miei sorrisi, ti chiamo nelle mie risate
sei la ragione della mia tristezza, la speranza della mia utilità, il coraggio del mio stesso respirare,
ti vedo nei gabbiani che leggeri si posano in terra, nelle nuvole che ardenti si colorano di bianco
t'attendo e ti vedo, con tutto me stesso, insieme a me stesso,
mi nutro del mio stesso aspettare osservandoti, sentendoti in ogni cosa
sfiorando appena la tua anima che lontana e ancor distante si trova,
attendendo il giorno che finalmente per la prima volta si possano realmente intrecciare
e mai più non amare...
Corriamo sui granelli del tempo
che passa inesorabile
sotto questo cielo d'estate,
colmiamo i vuoti dell'animo
attraverso il sentiero dell'intimità.
Sdraiati ora su quest'umida sabbia
fà sì che, la passione ti travolga
cavalcala insieme a me,
e che le mie mani voraci
di carne e parti proibite
si perdano sul tuo corpo.
Bruciamo insieme stanotte
nel fuoco del desiderio,
arrenditi ai brividi che salgono
sulla tua pelle di luna
mentre ti accarezzo dolcemente.
Fammi sentire il ruggito
della tua infinita bramosia,
spogliati d'ogni pensiero
lasciati penetrare anche l'anima.
Ferragosto all'italiana
è gioioso e divertente.
Mi libera dalla noia e
ciò mi rende sorridente.
Vola nei pensieri,
di ogni giorno non essere ragione,
di ogni minuto fanne un'emozione,
scorri come i fiumi sarai il fiore...
Di ogni rapida per me un'esplosione.
Rotola nei prati,
di ogni germoglio sarai la creazione,
di ogni sorgente la direzione.
Vola, scorri, poi rotola su di me...
Nella mia anima apri ciò che hai nel cuore,
nella mia storia la tua fai continuare,
nella mia vita non piangere mi faresti morire.
Ieri
Doveva essere il giorno
Oggi
È la notte
Lo sapevi ch'era solo illusione
Aspro il sapore del vero
Ma tu
Trattenevi con l'unghie il tuo sogno
Respingevi con forza
Quelle mani fallaci
Premute sul tuo discernimento
Ostinate a nascondere a te l'inevitabile
E tu
Perduto in un sogno irreale
Aspettavi la verità rifiutata
Ma ieri è passato
Hai sentito il rigido colpo
Arrivare furente sull'ignuda tua testa
Speranze serrate dentro uno scrigno
Han visto spezzarsi le chiavi
Son corse libere in aria
Lasciando in temuto deserto
Il dolce ricordo d'un sogno
A lungo tenuto in prigione
E senza alcuna pietà
Inesorabile il colpo
T'ha riportato il reale
Dove regna angoscia e dolore
Oggi.