Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Semi nel vento

"Chi getta semi al vento
farà fiorire il cielo".
[Anonimo]

Intrisa di te
e stregata dal tuo profumo
estendo questa catarsi,
che mi vieta ogni altro pensiero.

Ma è nell'angolo smussato dei ricordi
che dimora l'essenza
dell'esserci e del ritrovarti,
senza averne cognizione sempre
senza doverlo in qualche modo spiegare
e senza raccontarlo
perdendomi nel senso delle parole.

So che nulla resiste al nulla che ci segue
e che questo istante sarà svanito
ancor prima di essere trascorso
perché è solo un sentire

ma niente va perduto
se si gettano semi nel vento
quando poi la natura
sa compiere il miracolo del pane.

Niente è mai perduto,
se lo si affida a qualcuno
come Te.
Composta giovedì 11 agosto 2011
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    Scritta da: Silvana G.
    in Poesie (Poesie personali)
    Stavo fuori a fumare una sigaretta...
    alzo il mio sguardo per ammirare
    il cielo mi metto a pensare sento
    gli uccellini cinguettare mentre
    i raggi del sole emanano calore
    che mi riscalda il cuore, allora
    penso con gioia infinita
    com'è bella la vita.
    In una giornata così bella
    sembra che l'inverno è lontano,
    perö poi vedo il sole
    svanire piano e allora ritorno
    nella mia malinconia...
    finisco di fumare e mi
    accingo ad entrare,
    quando sono in casa
    il sole fuori riappare
    e bello vedere le
    montagne maestose
    innevate, che adesso
    dal sole vengono baciate.
    E stasera per noi si sono
    addobbate di un bianco
    soffice e vellutato
    e l'hanno fatto per chi
    è innamorato per chi sta
    cercando la felicità per
    chi l'ha trovata i già
    per chi amore ne ha
    da offrire qua e là...
    si è proprio bella
    la vita,
    è questa è la verità
    e ognuno di noi lo sa.
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      Scritta da: Angelo Cremona
      in Poesie (Poesie personali)

      Figli dell'Eternità

      Noi esseri viventi
      siamo come gocce.
      Siamo distillati di vite precedenti,
      essenze dei nostri avi.
      Siamo coscienze nuove su una terra vissuta,
      cambiata in base a scelte precedenti.
      Scelte, che ci hanno posto al centro di milioni di universi,
      ma che si racchiudono in un unico ignoto futuro.
      Il risultato del nostro presente?
      un déjà vu del loro passato.
      La voglia inconscia di una continuità,
      che avverrà giorno per giorno.
      Composta sabato 10 settembre 2011
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        Scritta da: Gemma Barzaghi
        in Poesie (Poesie personali)

        Un angolo di cielo

        Voglio regalarti un angolo di cielo.
        Un cielo terso e limpido
        dove poterti rifugiare nei momenti bui.
        Nei momenti in cui tutto ti sembra illusorio.
        Lo metterai al centro del tuo cuore
        e quando ne sentirai il bisogno
        ti rifugerai in lui.
        Sarà un angolo tutto tuo,
        dove regna la pace e dove troverai i tuoi sogni,
        dove anche le nubi più minacciose non potranno penetrare.
        Solo la tua anima vi troverà pace e serenità.
        In questo piccolo angolo di cielo
        troverai l'amore di Dio, l'amicizia di chi ti vuole bene
        e la consapevolezza che non sarai mai sola.
        Goditi ogni istante, ogni emozione, ogni battito d'ali.
        Sono queste le nostre dosi di felicità.
        Ti auguro che tu sappia sempre cogliere
        quello che di meglio la vita ci riserva...
        RICORDATI che
        "La farfalla non conta gli anni ma gli istanti: per questo il suo breve tempo le basta".
        Gemma.
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          Scritta da: Simone Borghesi
          in Poesie (Poesie personali)

          L'amore mi segue...

          Donne che mi raccontano
          dei loro amori
          mentre io vorrei
          altro.
          Coppie
          felici
          con figli, e l'amore mi perseguita
          coppie felici,
          senza figli.
          Coppie ben assortite
          coppie di due individui
          distanti, l'amore mi segue
          buon vino bianco
          con ottimi entrée
          ottimo vino rosso
          con gustosa viande
          l'amore non mi dà tregua
          ed io come uno spettatore
          applaudo
          mogli
          fidanzate
          amanti
          ed io
          come un'accattone
          aspetto
          che cadano
          le briciole.
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            Scritta da: Emanuele Marcuccio
            in Poesie (Poesie personali)

            Per una strada d'un'alba d'autunno

            Ci sono gli alberi senza le fronde
            per una strada d'un'alba d'autunno.
            Si svegliano a un tratto le case
            per una strada d'un'alba d'autunno.
            Si sveglia ognuno al mattino
            per una strada d'un'alba d'autunno.
            Si apre tutto un mondo
            per una strada d'un'alba d'autunno.
            E che canti
            e che suoni
            nell'aria serena
            d'un'alba d'autunno.
            Là, voci confuse si cercano
            e si chiamano a volo:
            si rincorrono,
            si confondono
            e scompaiono
            per una strada d'un'alba d'autunno.
            Composta sabato 7 febbraio 2009
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              in Poesie (Poesie personali)

              Anima Ribelle

              ... E dentro l'anima ribelle
              pulsa e si dibatte, non riconosce catene,
              sventra ogni ostacolo...
              Ma... poi stanca del suo dimenarsi,
              coglie il momento per riannodare le catene
              del dubbio e della ragione.
              Si assopisce con le tenebre,
              riaffiora con l'alba
              quando i sogni riaccendono la realtà...
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                Scritta da: fredd13
                in Poesie (Poesie personali)

                Transitare verso Dio

                A che varrebbe del mortal la vita, a quale scopo,
                a qual missione data, s'altro non fosse
                che nascere e morire, come mattin, meriggio,
                e notte infine!
                Ben si conosce qual è terren destino
                e ancor peggio s'avverte nell'arduo cammin
                verso la meta.
                C'è chi si affanna e chi pigro s'indugia,
                entrambi intenti l'ultimo traguardo,
                presto e tardi, a tagliar; ma qual è
                il premio, quale l'ambita sorte.
                Varcar la fatal soglia esser potria
                ma sol per chi con grave affanno
                e periglioso sire, il suo sentier percorre.
                Da mali e dal dolor perseguitato,
                altro Ei non brama che ai suoi dì per fine,
                e ai suoi torrenti.
                Ma stesso non saria per chi nella dovizia
                e nei piaceri trascorse il tempo suo,
                ed Ei paventa quel che l'altro invoca.
                Ed ancor che fine di chi venuto
                ratto ne uscia senza orme lasciar;
                qual è il suo premio, quae ne è il disegno,
                quale lo scopo della terren comparsa!?
                E se Vita fosse Morte, da quali lidi
                dannati noi saremmo qui a condurla!?
                E seria morte allor rinascita! A che cosa?
                A qual seren ritorno?
                E ancor minima seria alfin la pena,
                anche se lungo fosse, in queste urane
                spoglie, il permanere.
                Or del Mister qual è la soluzion disiata,
                qual è la Verità?
                C'è chi a Dio si volge ed in Lui confida
                per impanare l'intricata tela e chi agli Astri
                dimanda, chi alle Scritture: ma a niuno
                di costor saper n'è dato come squarciare
                dell'ignoto il velo: scienza non avvi, non
                strumento alcuno, atto ad esplorar la Sua soave
                nebbia.
                Sol chi dentro se stesso sa trovare la risposta
                al Quesito, solo a costui, Fede, Speranza e
                Amore, spianeranno il cammin
                verso la Luce di Te o Signore.
                Composta martedì 22 marzo 2011
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                  Scritta da: Matteo Salomone
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Uomini in marcia

                  Per capire devi pensare a un deserto,
                  fatto di sabbia e ghiaia e rocce,
                  e a un paio di piedi nudi, scuri e lenti,
                  con tanta polvere e graffi ovunque.
                  Uomo o donna non importa,
                  né se sia giovane o vecchio.
                  Non deve farti pena, non è per questo che è li.
                  Non gli importa di te e tu nemmeno interessati di lui.
                  Ma guardalo.
                  Grida.
                  È un grido sordo e senza fiato,
                  la sua bocca è ferma
                  ma tu puoi sentirlo chiaramente.
                  È ciò che resta di un mondo di un futuro possibile.
                  Un mondo pieno di bandiere,
                  ma senza nessuno che le bruci più,
                  quel gesto non ha nessuna forza ormai.
                  Un mondo pieno di pace,
                  perché la gente ha smesso di combattere,
                  si, e di parlare e di pregare, di discutere,
                  di fare la pace.
                  Un mondo pieno di matrimoni
                  che durano vite intere, vite lunghissime.
                  Perché gli uomini hanno smesso di amare:
                  ora possono stare insieme, per sempre.
                  Un mondo pieno di verità:
                  nessuno mente più, ogni cosa ha il suo vero nome,
                  così la gente ha smesso di cercarglielo il nome,
                  e di imparare, di crescere.
                  Lui cammina,
                  è l'ultimo retaggio di un mondo ormai estinto.
                  E un grido lo accompagna.
                  Lui è pieno di nome come il suo mondo lo è di fatto.
                  Pieno infine crolla a terra e muore.
                  Come il suo mondo.
                  Pieno di niente, eppure
                  più desiderato del presente.
                  Composta mercoledì 17 agosto 2011
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