Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Il vino benedetto

Le guerre si sono riunite in un luogo segreto,
cercano generali disposti a guidare le nuove sventure,
il nuovo grande macello,
sanno perfettamente che in troppi non aspettano altro.

Un prete ormai dalle poche forze dice cose che forse è stanco di dire,
si vocifera che crede e spiega ormai per abitudine ma del resto ognuno sente ed intende ciò che vuole,
le mani giunte si sorreggono a vicenda e sorreggono i corpi di anziani fedeli,
il cielo è sempre scuro,
si è fermato all'inverno oppure è arrivato dai paesi del nord.

Le chiese sono aperte per l'aperitivo serale,
si raccomandano parole leggere ed un contegno civile,
il vino ed i liquori sono fatti dai monaci bianchi,
la birra è dei frati trappisti,
la musica è organo rock,
suonano i procol harum,
a volume discreto,
è tutto a libera offerta,
il nero è gradito.
I fedeli abituali hanno le mani giunte,
sanno che è una messa cantata,
molto affollata.
Composta domenica 20 novembre 2011
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    Scritta da: Marco L.
    in Poesie (Poesie personali)

    Me ne dicon

    Mi dicon che sia più forte quel che voglio,
    sia più dolce ciò che vivo,
    sia più semplice ascoltare,
    sia più magico sognare,
    sia più lento il mio dolore,
    sia più rosso far l'amore,
    sia più bello immaginare,
    sia più stupido inventare,
    Mi dicon tante cose,
    ma è il mio vivere che parla!
    Composta giovedì 17 febbraio 2005
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      in Poesie (Poesie personali)

      La tua ombra

      Quanta forza impugna la mia mano al tuo pensiero.
      Quanta più terra ho, dove le mie radici ne bevano grazia.
      Nel nostro mondo le anime ridono perché, gioia ed amore tingono le pareti di quella dimora,
      che è il mio rifugio.
      Quanto amore, quanto senso può darmi la misura della tua gentilezza,
      la grande virtù della pazienza ed un cuore di nobili valori.
      Quanto più mi disperi, mi odii, mi arrenda, nel tuo cuore
      io ho salvezza.
      Dei passi, la tua ombra,
      sempre rasserenarmi potrà.
      Composta lunedì 16 maggio 2011
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        Scritta da: PoetaMaryG.
        in Poesie (Poesie personali)

        Semplicemente blues

        Mi sono svegliata stamane
        Ho corso su di una collina.
        Paesaggio Toscano dipinto su uno spazio al di là del tempo.
        Mi siedo e
        vedo il paese dove ho vissuto tutto.
        Ma non è in questa natura.

        C'era gente laggiù.
        Perplessi.
        Estranei da tutto
        E dal quel nero con la tromba in mano.
        Note strane.
        Un amore impossibile
        O morto tra le pagine della memoria del tempo.
        Una vita vissuta lottando.
        Cadendo strisciando e rialzandosi.

        Difficile capire che musica fosse
        Finché anche tu
        Non hai vissuto lo stesso amore,
        la stessa vita.

        Ascoltavo attentamente.
        Mi prendevano quelle bizzarre note.

        Mi sveglio con il sole sopra le case.
        Con l'afa dell'estate avanzata.
        Ma con l'anima serena e tranquilla
        Di una fresca giornata di primavera.
        Perché chissà se colma di quelle note di musica diversa.

        Solo dopo aver ricordato quel nero
        Che piangeva lacrime segnate dal tempo
        Ma Con un sorriso pulito e soddisfatto
        Solo dopo aver "ascoltato" una chitarra che descriveva la dura vita del grande B. B. KING,
        Solo allora ho potuto capire
        Che quella musica era semplicemente
        BLUES.
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          Scritta da: Giuliano
          in Poesie (Poesie personali)

          Inverno

          Le tue parole sono come una notte all'addiaccio
          lasciano conche sfilate a pelle nuda e lividi
          che ricoprono d'aculei il tuo sorriso ghiaccio

          inquieti poi s'insinuano nel corpo brividi
          e stroncano le giuntura le lamine del tuo abbraccio
          preda e carnefice alla fine di sentimenti impavidi.
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            Scritta da: Giuliano
            in Poesie (Poesie personali)

            La teca di Al-Rastan

            Fertili, le terre di Siria al tramonto
            ricordano il battito delle tue ciglia:
            un frusciare veloce per sciogliere il pianto
            mentre intrecci collane d'aglio e d'argilla
            per dissimulare la tua maliziosa meraviglia.

            Come un verso di corvo
            che passa indeciso tra le pieghe del tempo
            la mia voce tesseva pianissimo attorno
            al tuo lento filare
            le trame più dolci
            che mai avresti potuto sperare
            nel tuo viaggiare discinta
            e sospinta dal vento
            padrona assoluta
            d'un solo strumento
            celato allo sguardo
            dalla tua sacca da viaggio
            io intanto restavo al tuo fianco
            quasi per darmi coraggio
            mentre scavavo con gl'occhi
            le torpide parole del pazzo...

            o del saggio.
            Composta sabato 21 novembre 1998
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              Scritta da: Bramante
              in Poesie (Poesie personali)

              Se io fossi Dio

              Strapperei dal cielo a grappoli le stelle
              spremere gli acini per berne la vita
              per capire il vero se ancora c'è
              Con la trama della sua luce
              ricamerei una soffice coperta
              per questa fredda umile Terra
              rovesciata, dissodata e poco amata
              Smielerei le api dagli etruschi orci
              addolcendo le menti amare dei folli
              arrivando a rivoltare le pelli dei cammelli
              Spaccherei le noci sui bianchi sagrati
              mettendo a nudo le anime dalle carni
              Solcherei le rughe degli stupidi poeti
              per capire se i pazzi sono loro o chi
              Affonderei le navi di questa nuova era
              per lasciare almeno un solo uomo libero
              di correre nei prati di bianche margherite
              Lascerei per me una pietosa sedia
              per non calpestar le umane lacrime
              che come rugiada fresca ogni mattina
              sempre e sempre cadranno
              ... se io fossi Dio.
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