Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Fermento

Ho visto un'altalena e mi sono gettata nel vento
ho ripreso a dondolare su e giù
anche se la nausea ogni tanto ritorna
io conosco il limite della rabbia di un uomo
e se non posso fare a meno di scatenarlo
significa che il mio destino sarà dimenticare di avere avuto
paura di amare.
Composta sabato 11 febbraio 2012
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    in Poesie (Poesie personali)

    Figure

    Per te fratello mio
    per te io sono viva
    per te io credo nel futuro
    per te io vorrei rinascere dalla disfatta
    ma sei stato tu a colpirmi per primo ricordi?
    E io ti perdonai per amore
    ma non posso evitare di sentire il coltello
    e il dolore mi sta uccidendo.

    Poi ripenso allo scherzo che ci ha giocato il destino
    alla ridicola tristezza del nostro triangolo
    e capisco che il triangolo è diventato un ottagono
    e lascio che i lati si moltiplichino a oltranza
    ma non posso permettermi un cerchio.
    Composta sabato 11 febbraio 2012
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      Scritta da: L. Orlandi
      in Poesie (Poesie personali)

      Dialogo ai defunti

      I giorni dedicati ai nostri cari, supermercati
      di fiori e profumi, parcheggio completo
      ed entrata affollata.

      Davanti ad ogni abito marmoreo, chiacchiere
      di sguardi e scambi di saluti.

      Mi accerto che siano sempre lì, dove li ho lasciati
      l'anno scorso, e che fiori freschi lascino, almeno
      per due giorni, un ricordo del mio venire.

      Cari e sconosciuti, il dialogo è nel cuore,
      nel passaggio rispettoso, nel silenzio dei giorni
      imprevisti e deserti, nei gesti imparati con amore,
      nelle parole ripetute a distanza, nella nostalgia
      dei ricordi, nello scoprire sui vostri sorrisi
      un accenno alla mia anima.
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        Scritta da: L. Orlandi
        in Poesie (Poesie personali)

        Cosa c'è al termine della rabbia?

        Dopo l'ira, la furia, lo sfogo acceso
        c'è il pianto, la resa,
        l'ascolto di braccia sciolte e fragili,

        faccio, aggiusto e sistemo,
        ricomincio da qui in modo migliore,
        sono cresciuta e sono un esempio,

        imparo dai miei errori,
        una nuova carica dalla quale partire,
        sento il bisogno di fare pace.

        Assaporo il meglio dopo la rabbia
        e vado oltre.

        Cosa c'è all'inizio della calma?
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          Scritta da: L. Orlandi
          in Poesie (Poesie personali)

          In carrozza

          Mi sono ritrovata, e non
          accadeva ormai da tempo,
          su di una carrozza assai affollata.

          Sguardi assonnati,
          ombrelli gocciolanti,
          e una signora che, parlando
          con un'altra, attira su di sé
          l'attenzione di tutti.

          Prima sorrisi, poi risate
          e il mio viaggio si trasforma
          in un piacevole incontro di anime
          alleggerite dai consueti
          rituali quotidiani,
          distratte da un tono diverso
          e bisognose di
          contatto umano.

          Quel buongiorno...
          un sorriso alla mia anima.
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            in Poesie (Poesie personali)

            Notte d'amore

            È Domenica.
            Si rileva nell'aria su di noi testarda
            l'irrequieta malattia ci rende estranei
            quando io le chiedo...

            "Mi aspettavo di sentire questo da te.
            Sapevo che me lo avresti chiesto,
            Giampiero!... con voce dolce... mi cerchi
            Mah!
            tu non Lo sai, di quanto io ne ho voglia
            per offrirti con i sospiri le mie carezze,
            coccole di una donna innamorata di te.
            Per amare ancora del barbi amore
            anche in questo momento brutale
            ch'annoia amaro, in noi,
            barbaramente agro d'eventi
            di più ancor nel mio cuore.
            Il nostro frutto è un dolce di more
            per rinnovare l'amore per vivere
            al meglio la serenità interiore
            quella cancrena, l'amarena della vita."

            Mi disse Rita...

            "Aspettavo di poterti dire quello
            che provo io... Lo sai, non è affatto
            semplice neppure per me e, sono tanto
            disperata per quello che ti sta succedendo!"

            Il tuo corso fai malattia ma, non dire mai che tra
            una goccia che cade e sale di continuo per un'altra
            in me tutto muore... distruggendo dentro qui stai
            deponi odio per grattare rabbia in me che voglio vivere.

            "Parkinson da me, tu stai in usufrutto!"

            Il corpo mente in questua l'anima non c'è testa
            anche se in un botto si soffre in un gogò di emozioni
            l'allegria nella quiete infesta l'aria aleatoria invano della festa
            traveggola l'erba in terra trapezia la poesia s'arma nel cuore del poeta.

            Tutto finisce d'incanto nella sera quella notte d'amore che va via
            ed, io per la vita amando idee resto a sugare la malattia che è solo mia.
            Composta venerdì 10 febbraio 2012
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              Scritta da: F. Tornabene
              in Poesie (Poesie personali)

              Una madre

              Ho visto una madre
              Mi ha insegnato a sorridere,
              Parlava un dialetto strano
              Difficile da capire
              Sembrava arrabbiata
              Mentre con le mani raccontava una storia.
              Non riuscivo a capire
              Cosa ci fosse da ridere.
              La gioia di un'amica,
              Occhi soddisfatti...
              Quasi offesa mi chiede: "hai capito...?"
              Col mio senso di colpa
              A fior di pelle
              Rispondo ingenuamente "no"
              Ma una madre sa sempre come fare
              E senza nemmeno riprender fiato:
              "guardami negli occhi e ascolta con il cuore..."
              Il resto è solo una storia
              Ma ora mi fa sorridere...
              Composta venerdì 10 febbraio 2012
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