Scritta da: Agostino Aldrigo
in Poesie (Poesie personali)
Stupore
Mi stupisco e m'incanto
ad ogni tuo passo
ad ogni gesto e movimento
che mi è sempre inedito
dono della Natura
di cui m'inebrio
e di cui non mi sembra
d'essere degno.
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Mi stupisco e m'incanto
ad ogni tuo passo
ad ogni gesto e movimento
che mi è sempre inedito
dono della Natura
di cui m'inebrio
e di cui non mi sembra
d'essere degno.
Amore non aver paura
ti proteggerò dalla pioggia
ti racconterò che il tuono
è un rumore di pietre lontano
e la saetta è una freccia
lanciata contro i cattivi.
E il mio braccio sarà per sempre
il tuo mantello.
Se tu muori sto troppo male
meglio morire assieme
nel duemilanovantanove
quando saremo in pensione.
Avremo tempo per salutare
vicini e parenti
preparare valigie capienti
dove porre un sacchetto
di sabbia di Sottomarina
e le erbe selvatiche
dell'Altipiano.
Della vita ho amato le cose piccine,
quelle melodie bambine dei carillon
e gli occhi miei schiusi,
sentinelle in veglia su girotondi di fate
e orsi ballerini.
Della vita ho amato le attese,
il trepidare nevrotico che turba i sensi,
urla e battiti inafferrabili del cuore.
Ho amato i silenzi e le dipartite
e spesso li ho resi un tutt'uno,
senza mai addomesticarli.
Ho amato il sole incurante delle mie lacrime,
innamorato dei miei capelli dorati
e della mia pelle.
Della vita ho amato la pioggia battente
la rabbia di non avere un riparo
e la consolazione di coccolare il pianto del cielo,
dietro il vetro caldo di una finestra.
Ho amato la musica e le sue nudità,
quell'anima errante ed irrequieta
e il suo modo scomodo di fare del mio cuore
sua dimora.
Ho amato il vuoto di un abbandono
e la mia fede arcana e vacillante.
Ho amato mio padre e la sua forza di morire,
mia madre e il suo coraggio di vivere.
Ho amato...
Tanto da sentire il cuore bussare ad un altro petto
cercando asilo
e comprendere la sua scelta.
E poi, poi ho amato TE.
Te che sei stato un po' di tutto quello che ho avuto.
Ho amato la tua voce,
il dolce carillon delle mie ore piagnucolanti.
Ho amato la tua assenza e quegli interminabili minuti
che ci intervallavano.
La eco di quel silenzioso attenderti
come fossi un prezioso presente da scartare
allo scoccare del giorno.
Con dolore, ho amato la tua anima maledetta, muta
e quel suo passo ladro e felpato
nelle mie notti insonni.
Ho amato, sai, la tua bramosia di libertà;
i tuoi anni e la loro incompiutezza,
i tuoi errori e il loro sorriso pudico.
Nell'amare la tua totalità
e nel sopportare il tuo silenzio avvinghiarmi,
il mio amore ha posto radici forti
e, depauperato dal tuo torpore,
ha gettato il seme di un nuovo amore.
Sarà quel germoglio, profumato gelsomino,
a dar vita all'eternità che da qualche parte
ci attende.
Dolce volto,
carezza del cuore.
Abbraccio d'amore...
Con te mi sento al sicuro.
Il mio cuore cela i ricordi
quando piccina
sedevo sul tuo grembo
raccontandoti i miei pensieri.
Dammi la mano
amore
che possa dormire
sulla tua spalla.
Ogni momento
assieme a un esserino
come sei tu
è Creazione:
fare nuove tutte le cose.
Utilità?
dài bellezza e significato
alla mia vita.
La terra ti sorride
quando le sorridi
con quel tuo sorriso
puro.
Eppure
si vede
è nato dal dolore.
Quando diciamo "amore"
al nostro amato
allora chiamiamo
fratelli gli animali
sorella la luna
sorelle le stelle
fratello il sole
e madre la Terra
e ci sentiamo la forza
di gridare al vento
di cantare con il vento
di chiamare le montagne
di camminare le vallate
di accarezzare le acque
di perderci nella pianura.