Poesie generazionali


Scritta da: Cetty Cannatella
in Poesie (Poesie generazionali)
Leda, splendida regina di Sparta
Inavvicinabile...
Zeus si innamorò perdutamente e per averla si trasformò in cigno.

Potrai avere mille forme...
Sfiorarmi con le piume o con mani da gigante...
Sputarmi addosso le parole o racchiuderti in silenzi...
Accarezzare la mia pelle o graffiare le mie spalle...
Ma ciò che ti appartiene nessuno te lo toglie...
Lui le mostrò un sentiero...
Lei abbassò il capo e disse: non è quella la mia strada... fidati di me io sò qual è!
Lui la guardò, non si fidò apri le ali e in gran silenzio volò via...

Dall'unione di Leda lo sappiamo tutti... nacquero i Dioscuri.
A Sparta erano invocati come soccorritori nelle tempeste, specie in mare, perché concedessero venti propizi.

Ecco che la fiducia ha partorito, ma la sostanza è quella... lui non si è fidato.
Composta sabato 19 novembre 2016
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    Scritta da: stargirl
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Pane nero

    È l'interminabile assenza della vita,
    a scuotermi.
    Soffice canzone blu,
    assenso naturale.
    Anni 60, idealismi incoerenti
    e fiori di ciliegio.
    È l'incostante terminologia
    della felicità
    a scuotermi.
    Baudelaire e Ginsberg,
    poesia senza dimora.
    Anni 80, sorrisi d'astri
    e soli esplosi.
    È l'armoniosa intransigenza
    delle scelte
    a scuotermi.
    Composta lunedì 28 novembre 2016
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      Scritta da: Marta Emme
      in Poesie (Poesie generazionali)

      Un canto al cielo

      Dicesti: "il mondo ha bisogno
      di scienza e ragione" e non vedevi*
      (da laico) che entrambe del Signore
      sono espressione. Perché il caso,
      e la necessità, fan parte dello stesso
      disegno, come la probabilità, che
      nel giocare le sue carte, porta alla vita
      meravigliosa in ogni sua più piccola
      parte* (evoluzione). E se anche l'uomo
      è frutto di una fortunata combinazione,
      in grazia di una naturale selezione,
      essa è pur determinata da un ordine
      imposto da nostro Signore. Così l'uomo
      or deve dimostrare di essere all'altezza
      della situazione: usar lo scibile potente,
      prodotto meraviglioso della sua mente,
      e render onore al fantastico creatore,
      con la ricerca* (di verità) nel cuore, proteso
      verso una conoscenza superiore, ma
      sempre vivendo nel bene profondo dell'amore.
      Come te, che ne sei stato generoso cultore.
      Composta martedì 15 novembre 2016
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        Scritta da: CINELLA MICCIANI
        in Poesie (Poesie generazionali)

        Soffi di vita

        Capita
        a volte
        che il cuore
        sia triste
        e viva momenti
        di fragilità,
        di respiri
        sospesi,
        di echi remoti.
        Cerchi la pace
        come la foglia
        la rugiada.
        Non vuoi
        carezze.
        Solo silenzio.
        Quello magico
        che penetra
        nell'anima.
        e l'inonda di pace.
        La brezza leggera
        profuma di fresco,
        parla di buono,
        parla di te.
        Sulle ali del vento
        mi libro in alto
        verso l'orizzonte
        dove lascerò
        tracce di me.
        Mi vestirò di luce.
        Sarò petalo
        di fiore in boccio
        respiro sussurrato
        carezza della sera.
        Guardando il cielo
        mi perderò nel blu
        dei miei sogni
        più belli.
        Vivo
        attimi d'infinito,
        soffi di vita
        e d'immortalità.
        Composta venerdì 11 novembre 2016
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          Scritta da: Cristallina
          in Poesie (Poesie generazionali)
          Una profonda tristezza
          mi coglie.

          Ricordi di te
          riaffiorano
          sento che
          mi manchi.

          Dolore muto
          ti fai sentire forte,
          ormai sei
          parte di me.

          Ferite e vecchie
          cicatrici,
          nel mio cuore
          alloggiano.

          Solitudine
          amica e compagna
          riempie i
          miei giorni.

          Voci d'amore infinito
          ricordano
          giorni felici...
          Perduti.

          Cupo rimpianto di te:
          "prigioniera sono!"
          Composta venerdì 11 novembre 2016
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            in Poesie (Poesie generazionali)

            Il tartufo

            Il cane nasava cogliendo l'aria dalla terra
            col suo dafar snidava le radici; il tartufo
            veniva alla luce, con quell'odor pungente
            e nel pulirlo, ancor più si sentiva.

            Una folaghetta passava incerta sul
            frollo fogliame, mettendo in frummia il cane.
            - Color gazzuolo era il cielo -
            sparsa la nebbiolina
            leggera per gli uccelli la mattina.

            Il sole s'abbandonava fra gli alberi filando,
            salavano l'aria voci vernacolari, nelle
            distese di silenzio.
            Le braccia della natura erano dentate e
            insieme al cane, si cercavano le radici.
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              in Poesie (Poesie generazionali)

              Sardegna

              Il treno a vapore cammina pian piano, un pennacchio di fumo s'alza nel cielo
              Un fischio nell'aria quasi assordante, la mucca lo guarda e scappa spaurita
              La locomotiva sbuffa, sente la fatica, il percorso d'altronde è quasi sempre in salita
              Il paesaggio è stupendo dove cammina quel treno, dall'alto si vede il mare mentre s'inoltra nelle cale e da quello scartamento ridotto si vedon poi i nuraghe e ginepri, mirti e oliveti vecchi di mille anni
              La vecchia vaporiera cammina da mattina a sera in questa isola bella non ancora sfruttata, in questa natura incontaminata.
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                Scritta da: Cetty Cannatella
                in Poesie (Poesie generazionali)

                Il pedofilo

                Anima putrida...
                Istinti infernali...
                Squarcia l'anima di dolore all'azzurro cielo di un bimbo.
                Sguardi innocenti
                Anime candide che si confondono davanti allo sporco gioco di un Demone terreno.
                Lividi inguaribili lascerà a un'anima pura...
                Non meriti il cielo...
                Non meriti stelle
                Non meriti l'aria.

                Vivrai senza vita...
                Perché il pedofilo non è altro che un orco che calpesta i germogli di un bosco incantato e puro...
                e non avrà raccolto...
                Ma foglie marce...
                Pensieri sudici...
                e imperdonabili rimorsi che mai ti faranno vivere.
                Composta giovedì 10 novembre 2016
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