Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Recanatini
in Poesie (Poesie d'Autore)

A te, madre

Non ho mai pensato di toglierti le rughe
sei sempre bella, anche senza capelli.
In quel viso battagliero e fragile
si racchiude la mia forza, la mia ironia,
non ridi come prima e non piangi più, ormai.
Ti vergogni se non ricordi, ti senti inutile;
se potessi ti passerei un po' dei miei anni da vivere,
se potessi tornerei indietro ad applaudire i tuoi piatti.
Il mercatino sotto casa ti piange,
i vicini vengono a cercarti, ma tu non esci più.
È solo un anno in più sommato a tanti giorni,
è solo un giro di boa dopo il rettilineo,
è solo la verità che ti illumina il cuore.
A te, madre mai assente, mia difesa ineluttabile,
non faremo il giro solito, manterremo la cura
sarà facile, sarai capace, sarai la più decisa.
Guerriera aggressiva, mamma modello,
tenera, capirti sarebbe stata la soluzione,
amarti è l'unico rimedio ch'io conosca.
A te, madre.
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Maturo autunno

    Sono completo in natura, in
    pieno meriggio d'aurea maturezza,
    alto vento nel verde attraversato.
    Ricco frutto recondito, contengo
    il grande elementare in me (la terra,
    il fuoco, l'acqua, l'aria) l'infinito.

    Io grondo luce: indoro il luogo oscuro,
    mando odore: profumo di dio l'ombra,
    emano suono: è musica l'ampiezza,
    stillo sapore: il mondo beve l'anima,
    diletto il tatto della solitudine.

    Son tesoro supremo, liberato
    con densità e pienezza di pura iride,
    dal seno dell'azione. Sono tutto.
    Il tutto che è la sommità del niente,
    il tutto che si basta e che è servito
    da quanto ancora ha nome d'ambizione.
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Un solo sorso d'inverno

      Ho bisogno di un nuovo cielo,
      un Dio da inventare,
      un cuore da cucire,
      un dolore di cui morire,
      di un amore che mi faccia vivere,
      che mi spezzi le ossa dal dolore,
      che mi faccia odiare la vita immensamente.
      Di un amico che mi aiuti a seppellire
      il caldo cadavere che in una notte
      di Marzo decisi di diventare.
      Sono solo,
      come uno scheletro la cui gruccia
      non sostiene il peso della propria morte.
      Sono solo,
      come un respiro che si poggia
      sulle proprie urla agonizzanti.
      La mia vita,
      qualcuno un giorno mi chiese
      il prezzo.
      Un giorno valutai la tua,
      un diamante incastonato nelle palpebre di Dio,
      mi dissero balbettando.
      Chiesi il prezzo della mia,
      un solo sorso d'inverno.
      Mi dissero chinando il capo.
      Composta sabato 1 aprile 2017
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        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Il pianto di Dio

        Quando nello spazio non si era ritirato
        ancora il Nulla di questo Universo,
        io credo che Dio cercasse qualcosa,
        come rimedio alla ferita della noia.

        In un istante girò intorno allo spazio,
        e non trovò nulla tranne se stesso:
        volle un'Essenza della sua Essenza: -
        e la sua Essenza fu la sua eco.

        Poi ritornando, triste e addolorato,
        dal sordo Silenzio e dal cieco Nulla,
        anche da loro volle qualcosa, ed essi
        diedero se stessi, cioè non diedero nulla.

        Quando Egli trovò l'Immensità così vuota,
        provò un profondo, crudele dolore:
        e sul Silenzio e sul Nulla
        pianse dal cuore la sua disperazione.

        Cadendo, le sue lacrime lo esaudirono,
        formando ogni stella nel cielo: -
        e come al Poeta anche a Dio,
        per creare, fu necessario piangere.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Mar Rosso

          L'animo del poeta: un espatriato!
          Un erede di ghetti dati al fuoco!
          Non ha foglio di profugo. Non chiede
          viveri sigarette posto-letto.
          L'atlante – cancellato alle sue spalle.
          Pura circonferenza l'orizzonte
          (egli – al centro – il suo passo beduino).
          Su dal mattino – come da un bivacco;
          giù al tramonto, vermiglia intermittenza
          d'una misura senza fine.
          Ma a notte... come dolce il suo Mar Rosso
          trabocca in lui, l'inonda fra le ciglia
          quand'egli giace – tutto il cielo addosso.
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            Scritta da: Antonio Belsito
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Vita
            e ancora altra vita.
            Vita di giorni che si susseguono
            di emozioni che si inseguono
            di parole che si amano.

            Vita di gente vicina
            e di gente lontana.
            Vita di confidenze,
            vita di essenze.

            Vita di Vite,
            generose,
            preziose,
            volenterose.

            Vita di Vite,
            ansiose,
            pensierose,
            meticolose.

            Vita
            e ancora altra vita,
            scandita,
            ammaliata,
            sensata.

            Semplicemente amata:
            Vita.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Flora alpina

              Ti vorrei dare questa stella alpina.
              Guardala: è grande e morbida. Sul foglio,
              pare un'esangue mano abbandonata.
              Sbucata dalle crepe di una roccia,
              o sui ghiaioni, o al ciglio di una gola,
              là si sbiancava alla più pura luce.
              Prendila: è monda e intatta. Questo dono
              non può farti del male, perché il cuore
              oggi ha il colore delle genzianelle.
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