Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)

Maria Egiziaca (Tintoretto)

Sulla chiara aderenza del suo viso
dove balena il ritmico, selvaggio,
sentimento dell'alba
mentre della notturna s'addolora
quiete silvestre e cinge a dominare
il boato del tempo la più cauta
trepida luce, salgono veloci
i profili irrequieti del destino.

Mirabile linguaggio che trascorre
dalle limpide acque alla vibrata
forza dell'inumana profezia!

Ora nell'ampia conca dell'eremo
un soffuso candore si raccoglie
dalle acque sui rami ed accompagna
di cenni lacrimevoli il congedo.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Il mondo malato

    La ragazzina all'angolo
    vestita da sgualdrina e faccia d'angelo
    sorriso artificiale
    barcolla, ride e dopo cade
    la tossica sul marciapiede
    la guardano e ridono mentre passa
    per le strade vende se stessa
    e sa di essere già persa
    non sa (più) quel che fa
    non ha più dignità
    io non so più che cos'è
    il bene e cos'è il male
    appeso a testa in giù,
    mi fermo un po' a guardare
    il mondo gira storto
    sono come imprigionato,
    come incatenato
    in questo mondo corrotto
    in questo mondo malato.
    È un mondo perverso
    è un mondo malato
    sogno un mondo diverso
    un mondo guarito
    è un mondo perverso
    è un mondo inquinato
    voglio un mondo diverso
    un mondo pulito
    (un mondo pulito)
    dei ragazzini agli angoli
    occhi d'assassini e volti candidi
    già pronti per sparare
    coltelli e lame più affilate...
    si guardano e si uccidono
    per il motivo più banale
    anche se non so che fare
    io non potrò restare
    per sempre qui a guardare
    finché non torna il sole
    adesso è tempo di cambiare,
    tempo di lottare
    ma una vecchia canta ancora
    le sue canzoni d'amore
    ricordi ormai lontani
    tra gioia e dolore
    e una vecchia canta ancora
    le sue canzoni d'amore
    ed io sogno ancora...
    un mondo guarito,
    un mondo pulito.
    È un mondo perverso
    è un mondo malato
    sogno un mondo diverso
    un mondo guarito
    è un mondo perverso
    è un mondo inquinato
    voglio un mondo diverso
    un mondo pulito
    e la mia chitarra, un rock
    suona senza fare stop
    non voglio più soltanto giudicare
    adesso è tempo di cambiare,
    tempo di lottare
    finché non torna il sole
    e sogno ancora...
    un mondo guarito,
    un mondo pulito.
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Nella mente d'un uomo violento

      Che "Mia" diventi la voce del verbo
      pronunciata sulla torsione del polso
      e lasci il segno del possesso
      nel piacere del livido
      senza mia colpa
      ché lei è rea confessa
      pur nella tela di ragno
      per mosche rosa

      Tra il lucido e il torbido
      mi specchio, doppio,
      Narciso morboso
      di un irrisolto Edipo in fasce

      Tra l'ossessione e la furia
      a succhiare il sangue
      nell'eccitazione dei dinieghi
      il controllo dell'ubbidienza
      a mani giunte, come in preghiera,
      con i lacci traumatici di tortura fredda
      terrorista e tiranno
      ché sono tua vittima
      al talamo
      d'una luna di miele rancido

      La violenza mi cura la paura
      ché se alito sul collo, allora respiro;
      la perfezione inscenata.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Non inizia più armonico momento
        per noi, dacché la forza immotivata
        d'amore usò più cruda disciplina.
        Ora nei nostri aspetti già traspare
        la ferina imminenza del piacere.
        Né so, quando mi penetri di baci
        quanto di te il mio spirito trascini.
        Se la tua bianca veste mi raggiunge
        ardo di colpa e muovo l'innocente
        orma del desiderio alle tue case
        e per te che mi piaci
        io cresco in tenerezza senza fine.
        E ti seguo, io, ombra del tuo anello
        di spirito profondo
        ignorata da te, ma ti raggiungo
        nella mia aperta fantasia gioiosa.
        E mi carico sempre di peccati
        presso le porte delle meretrici.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Deh, se mai a un tocco d'angelo un bagliore
          cadesse in questo mare da una luna
          dove il mio io, corallo senza flettersi,
          dimora nei più verdi rami.

          Angoscia che mi affligge... Sconosciuto
          chi opera mi resta, una corrente
          che indugia, che mi supera, si perde,
          ostacoli la guidano e fondali.

          Da primordi insensibili di pietra
          si volgono creature a un tratto elette
          e sul silenzio eterno di ogni essere
          precipita il fragore di un evento.
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Luce Nuova

            Ti alzi
            e tutto può succedere,
            oltrepassi la soglia
            del limite invalicabile
            del respiro del tempo.
            In quel tempo
            dove ci si perde,
            dove le ore
            sfuggono di mano
            e ti resta solo
            l'odore di storia,
            mentre son già pronte
            nuove valigie di memoria
            per il nuovo
            che ti sarà davanti.
            E vorresti
            già sentirne il sapore
            e mangeresti
            la terra che tocchi
            come fosse pane
            e berresti
            il cielo che guardi
            come fosse acqua.
            Non c'è lampo
            che acceca l'amore,
            perfino la notte
            gli rischiara il buio.
            E rubi
            tutti i passi del mondo,
            mentre il sole
            alle spalle,
            cancella i volti
            in abbandono,
            ormai è tutto
            di troppa lontananza.
            Ti alzi
            e succede,
            ti alzi
            e sei, nuova luce!
            Composta martedì 30 dicembre 2014
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Poesia

              Lei
              mi viene a cercare
              sbucata dal nulla
              o forse dal cielo
              dietro una nuvola
              o dalla nebbia
              dei miei pensieri.

              Mi chiama
              dai vicoli
              di un nastro stretto
              infondo alla via,
              non so se sia suono
              oppure silenzio
              in mezzo al rumore
              o forse è un incendio,
              calore che prende
              ti pulsa nel petto
              e il cuore non smette
              di battere forte
              al suo richiamo.

              Su di un foglio tremulo
              si fa partorire,
              nasce alla vita
              la prima frase
              che si confonde
              tra mille raggi
              e splendidi spazi.

              Lei
              mi somiglia
              e dentro quel vuoto
              io le riempio
              le giare di creta,
              traboccanti di astri
              e notti di luna,
              passate in bianco
              tra incauti sogni
              dispersi nel vento.

              Lei mi somiglia!
              Composta venerdì 23 dicembre 2016
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