Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)

Sulle quattro

Stamane sulle quattro, vagolando
col mio scettro d'insonnia per la casa,
senza accendere le luci, m'avvenne
d'intuire sulla soglia
del terrazzo qualcosa, tra feroce
e soave
- non certo l'umidore
dell'edera risalita in apnea
né fantasmi di voci dalle antenne
dei palazzi accasciati. -
Era là fuori
la notte in piena doglia:
si sforzava di uscire dalle grotte
di se stessa. Affannosa. Le esultava
l'ampio addome di brividi, il madore
ne intrideva le stelle.
Fu come
per una donna: trattenere
un lungo attimo il fiato. E il suo dolore
s'assommò, sangue ed anima, in un grido
- lassù - di rosa.
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Poi

    Poi ti raggiungerò
    là dove – abbandonata
    la via terrestre, simile
    a rotaia in disuso –
    s'incammina lo spirito, esitante,
    confuso ancora al grido, ancora all'orlo
    della sua cieca vibrazione umana.
    Io ti raggiungerò
    dove tu "Sono qui!"
    balenerai, che ancora dalla fascia
    del buio mi districo.
    "Qui dove" – nell'angoscia
    di troppa luce, nessuno distinguendo –
    ti griderò. Ma già saremo Uno.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Tua moglie, una conchiglia di mistero,
      donna che si difende alle parole,
      come Petrarca ne farei una dea.
      È donna che ricerca smarrimenti
      che cerca un'acqua torbida di morte
      per poi ridiventare sirenetta.

      Hai mai capito tu quelle ali unite
      di troppo maneggevole farfalla
      che vorrebbe volare oltre i momenti
      di questa terra gonfia di confini?
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Imeneo

        Aprirà nuovi colli l'imeneo
        quando avremo una porta da rapire
        a queste antiche sommità di spazio.
        Con te fuso nel ritmo della forza
        che mi ha cresciuta, compirò prodigi.
        Tu sei lievito buono alla mia carne
        che più s'apre alle vie della saggezza,
        tu dalla morte mi facesti viva
        per un nuovo sgomento
        e mi donasti nuova religione.
        Ora nel ritmo eguale del possesso
        nascono nuove terre irresolute.
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          Scritta da: Maria Luisa Onnis
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Cielo azzurro

          Osservo il cielo
          lì c'è tutto lo spazio per scrivere,
          per scrivere ciò che è stato il mio passato
          e continuerò da quello,
          per pensare senza confini
          e desiderare senza limiti,
          scrivo dell'amore e del dolore,
          dove li c'è l'immensità per gioire
          e speranza per dimenticare.
          Devo ancora scrivere del mio presente,
          del mio futuro...
          poi abbasso lo sguardo
          e nei tuoi occhi vedo il riflesso
          di quel cielo azzurro.
          Composta martedì 11 ottobre 2016
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            Scritta da: KATIA OLIVIERI
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Di questo e d'altri paesi

            Campeggiano sulla tavola
            i fiori di mia madre.
            Sono anemoni, talvolta gigli
            talora tulipani olandesi
            che fanno pensare ai mulini
            a vento.

            Così mia padre narra sempre
            d'altri paesi
            che ha visto solo nei sogni.

            Ma là pure si litiga
            e talora ci si ama
            allo stesso modo,
            anche se in una lingua diversa.

            E qui è la vita,
            quando mia madre l'attraversa
            gaia ridente come una tovaglia fiorata
            piovuta dal vento.

            E si mischia il suo profumo leggero
            ai fiori
            senza mai confondersi,
            lei è la regina.

            E poi di nuovo mio padre s'addormenta
            senza finire la favola d'altri paesi,
            dove tutte le genti sono uguali
            e il cuore di ciascuno batte all'unisono:
            gli innamorati non stanno più
            nella loro pelle,
            e a chi soffre pesa pure quella.

            Ma lei sa bene,
            non appena il sole della sera
            si strappa
            sui muri di carta
            e si smorzano ad una ad una le corolle,
            mia madre lo sa
            che nell'urna del mondo
            stanno pure i vivi, talora,
            con il sangue fermo.

            Sicché aspettiamo di nuovo
            io, mia madre, e le mie sorelle
            le campane suonare a stormo
            e l'estate a riprendere il volo.

            [la stagione che allunga la vita.]

            e il sole è una palla di fuoco
            che torna a galla
            fra i monti,
            oltre la mia finestra.
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              Scritta da: Nataly Laganà
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Foglia nel vento

              A volte mi sento
              una piccola foglia
              avvolta nel vento.
              Persi il mio ramo all'oscura partenza
              e vago in cerca della mia provenienza.
              Non era la mia la terra dei barbari,
              né i paesaggi dalle dolci colline,
              e neppure quest'argilla con mescolanze
              di flora mediterranea e le sue essenze.
              Percepisco nel turbinare
              il lontano profumo
              della brezza del mare,
              e rivoltando s'illumina
              per attimi l'interiorità.
              Apri la tua mano e
              solo di un respiro il tempo
              afferrami per un momento,
              e poi lasciami alla mia sorte.
              Forse non nacqui
              per una terra a cui appartenere
              ma attraverso il vento viaggiare.
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                Scritta da: milanoteca
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il sesso

                Il sesso è proprio bello
                ma c'è chi si vergogna
                di dire: voglio quello...
                e lo mettono alla gogna...
                sostengono di farlo
                soltanto se c'è amore
                perché a giustificarlo
                non basta mai il pudore
                e l'innamoramento
                fiorisce a suon di baci
                tant'è che i piccioncini
                si mostrano capaci
                ma dopo che l'amore
                si è alfine consumato
                c'è un cuore che tentenna
                e si è presto ritirato
                dicendo: mi dispiace
                non è quel che pensavo
                e insiste: neanche sesso,
                altrimenti non osavo!
                Ma adesso chi ci crede
                in onore alla memoria
                che sia la buona fede
                a salvare questa storia?
                Che c'è di male a dire:
                "io voglio sesso, monta!"
                Invece di inventare
                un amore che non conta?
                Saranno le persone
                così "moralizzate"
                che a dire: "solo sesso"
                si senton giudicate?
                Non vogliono accettare
                per dirla pane al pane
                di essere tacciate
                per facili o puttane?
                Ma il sesso è sempre bello
                e lo è anche senza amore
                perché tirarlo in ballo
                mortificando il cuore?
                Lasciamolo all'amore...
                che nel suo nome esulti!
                ... e noi un po' meno ipocriti
                e speriamo un po' più adulti!
                Composta mercoledì 10 maggio 2017
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