Sono completo in natura, in pieno meriggio d'aurea maturezza, alto vento nel verde attraversato. Ricco frutto recondito, contengo il grande elementare in me (la terra, il fuoco, l'acqua, l'aria) l'infinito.
Io grondo luce: indoro il luogo oscuro, mando odore: profumo di dio l'ombra, emano suono: è musica l'ampiezza, stillo sapore: il mondo beve l'anima, diletto il tatto della solitudine.
Son tesoro supremo, liberato con densità e pienezza di pura iride, dal seno dell'azione. Sono tutto. Il tutto che è la sommità del niente, il tutto che si basta e che è servito da quanto ancora ha nome d'ambizione.
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