Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Non guardo di fino

Sono uno che non guarda di fino, non
un pignolo; non uno spaccapelo,
a me basta camminare accanto al carro,
sentire lo zoccolo quieto,
un toc dopo l'altro; e andare: a briglia
sciolta
mi scelgono le strade, come per la
necessità del caso
e se sono tanti gli imbocchi uno solo
è lo sbocco: un prato
dove ti troverò distesa e candida. Hai
un vestito tutto ricamato a fiori
e sei giovanissima, come me del resto
che mi stendo accanto
tra le labbra uno stelo e la camicia bianca
e pulita
e guardiamo tutti e due il cielo che non ha
nuvole
e posso toccarti come fossimo in vita;
invece siamo eterni
e vediamo ogni specie di fiore e di pianta
e di animale
e il cavallo che ha tanto faticato
è lì anche lui e quieto.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Poesia

    Si intrufola dalla porta di servizio,
    di soppiatto oltrepassa la cucina,
    il salotto, l'ingresso,
    sale le scale ed entra
    in camera. Si china
    sul mio letto e dice che è venuto
    a uccidermi. L'opera
    la compirà a stadi.

    Prima le unghie dei piedi
    verranno spuntate, poi
    gli alluci eccetera fino
    a che nulla rimanga di me.
    Stacca uno strumentucolo
    dal portachiavi, e inizia.
    Sento il Lago dei Cigni dallo stereo
    di un vicino e comincio a canticchiare.

    Quanto tempo trascorra,
    non so dire. Ma quando torno in me
    sento che dice di essere al collo
    e che non è in grado di continuare
    perché è stanco. Gli dico
    che ha fatto abbastanza,
    che dovrebbe rincasare, riposare.
    Mi ringrazia e se ne va.

    Resto sempre stupefatto
    da quanto si accontenti di poco
    certa gente.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Senza amore

      Da questo momento vivrò senza amore.
      Libera dal telefono e dal caso.
      Non soffrirò. Non avrò dolore né
      desiderio.
      Sarò vento imbrigliato, ruscello di
      ghiaccio.

      Non pallida per la notte insonne –
      ma non più ardente il mio volto.
      Non immersa in abissi di dolore –
      ma non più verso il cielo in volo.
      Non più cattiverie – ma nemmeno
      gesti di apertura infinita.
      Non più tenebre negli occhi, ma lontano
      per me non s'aprirà l'orizzonte intero.

      Non aspetterò più, sfinita, la sera –
      ma l'alba non sorgerà per me.
      Non mi inchioderà, gelida, una parola –
      ma il fuoco lento non mi arderà.
      Non piangerò sulla crudele spalla –
      ma non riderò più a cuore aperto.
      Non morrò solo per uno sguardo –
      ma non vivrò realmente mai più.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Hymnus ad nocturnum

        Ho la calma di un morto:
        guardo il letto che attende
        le mie membra e lo specchio
        che mi riflette assorto.

        Non so vincere il gelo
        dell'angoscia, piangendo,
        come un tempo, nel cuore
        della terra e del cielo.

        Non so fingermi calme
        o indifferenze o altre
        giovanili prodezze,
        serti di mirto o palme.

        O immoto Dio che odio
        fa che emani ancora
        vita dalla mia vita
        non m'importa più il modo.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          Sarò una stella come le altre
          perché non c'è stella che s'inabissi
          ognuno rimane lungo il cielo
          lungo il lago ghiacciato
          ed io sono quel punto che rimane là,
          tra il cielo e la terra,
          sono il tu dove passa la mia anima
          perché tutto è fermo,
          i paesi che sfociano in vallate
          e non c'è morte, una soltanto,
          che si distingua dalla vita.
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