Quando rimani solo, sei lo specchio di ciò che fosti: una mattina contemplata da sul balcone socchiuso; alcuni passi armoniosi ma non seguiti per non disperdere il tuo gaudio; qualche sparsa parola che ti ha segnato più del tempo; uno sguardo che come luce ti affogò nelle vene; un viaggio a cui mai avresti messo fine; l'anima assente di ciò che ti spettava restando così solo.
Nel cerchio di un pensiero a volte mi riposo sognando e lí sta il tuo peccato perché mi entri nel corpo e il corpo si appassiona gridando di un'estasi che non è sua altri giovani amanti diciamo che sono presenti nei tuoi baci nelle mie disattenzioni infatti su di me hanno camminato le ombre dei morti di coloro che sono inceneriti in un letto e non hanno mai avuto niente.
Se proprio devi odiarmi fallo ora, ora che il mondo è intento a contrastare ciò che faccio, unisciti all'ostilità della fortuna, piegami non essere l'ultimo colpo che arriva all'improvviso Ah quando il mio cuore avrà superato questa tristezza. Non essere la retroguardia di un dolore ormai vinto non far seguire ad una notte ventosa un piovoso mattino non far indugiare un rigetto già deciso. Se vuoi lasciarmi non lasciarmi per ultimo quando altri dolori meschini avran fatto il loro danno ma vieni per primo così che io assaggi fin dall'inizio il peggio della forza del destino e le altri dolenti note che ora sembrano dolenti smetteranno di esserlo di fronte la tua perdita.
Non sono né un artista né un poeta. Ho trascorso i miei giorni scrivendo e dipingendo, ma non sono in sintonia con i miei giorni e le mie notti. Sono una nube, una nube che si confonde con gli oggetti, ma ad essi mai si unisce. Sono una nube, e nella nube è la mia solitudine, la mia fame e la mia sete. La calamità è che la nube, la mia realtà, anela di udire qualcunaltro che dica: <<Non sei solo in questo mondo ma siamo due, insieme, e io so chi sei tu>>.
È difficile amare in primavere come questa che a Brera i contatori Geiger denunciano carica di pioggia radioattiva perché le hacca esplodono nel Nevada in Siberia sul Pacifico e angoscia collettiva sulla terra non esplode in giustizia. Potrò amarti dell'amore virile che mi tocca, e riempirti se minaccia l'uomo sé nel suo genere?
O trasferisco in pubblico stridore che è solo nostro, anzi tuo e mio?
Abbiamo viaggiato molto il tuo corpo ed io Abbiamo immaginato tutto ciò che un corpo e un io possono immaginare. Il mio corpo ed io abbiamo sognato il tuo corpo in posizioni che mai avevi immaginato. E ora non c'è posto per te che cosa pretendi tra me e il tuo corpo.