Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)

Paese di favola

Da sul colle dipinto nel colore dei fiori,
io guardavo l'acqua azzurro smeraldo
e sentivo il canto tranquillo del mare.
Vedevo la felicità degli uccelli su in cielo
La sicurezza dei pesci nell'acqua
Sentivo la pace dentro al mio cuore.
Non credevo, non pensavo ormai
In mezzo a tanti mali del mondo
riuscissi ad esclamare: meraviglioso!
Lontano dagli intrighi, dal traffico
Dai rumori, dal male, dal buio
Vicino alla gioia, lontano da lei.
Già! Al solo pensiero di lei
Il cielo diventava già buio, il mare in tempesta
Il cuore batteva impazzito, non avevo più pace.
Non crediamo, sarebbe un errore
alla gioia e anche all'amore
se non si è in pace col cuore.
Fu per questo che, anch'io, quel giorno
Pur essendo in un paese di favola
Vivevo un'illusione di nuvola.
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    Scritta da: Widmer Valbonesi
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Nella notte

    Quante luci spezzano il buio della notte
    Quante urla, quante grida
    Quanta gente lacera il sacro silenzio
    E si diverte in quella casa.
    E tu, o notte, osservi tutto e tutti.
    Vedi loro brindare e divertirsi
    E vedi me, solo a passeggiare
    A pensare e ripensare a chi non c'è più
    Perché non riesco ad entrare là con loro?

    Cosa c'è in me di diverso?
    Che mi trattiene ora che son solo?
    Ora che non ho più lei? Perché?
    Lei era bella! Ti ricordi, o notte,
    quando vagando, abbracciati senza meta, in silenzio, senza rompere la quiete ci sedevamo sotto il faggio e ci amavamo?

    Eravamo felici, aspiravamo il profumo
    Del grano e dei papaveri in fiore
    Ci specchiavamo in un raggio di luna
    Vivevamo di baci, di promesse, del nostro amore.
    Ma non durò a lungo
    Di giorno non ci capimmo più
    Tu non c'eri ad aiutarci con la tua pace
    Litigammo e lei partì.
    Siamo rimasti soli io e te, notte
    Tu ancora testimone della mia vita
    Io, coi miei ricordi in quei silenzi
    Non entro là, e son qui a chiedermi come mai.
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      Scritta da: Widmer Valbonesi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La rosa

      La storia che or vi descrivo
      È storia che ancora io vivo
      Non credo sia un'avventura
      E spero sia sol duratura.
      Quando vidi quella rosa
      Provai una strana cosa
      E tutto mi invase un sentimento
      Che mi rese felice, contento.
      Era una rosa così dolce e carina
      Col cuore ancor da bambina
      Io la vidi gaia e contenta
      ma quella fiamma sarebbesi spenta.
      La rividi una sera, triste e depressa
      E feci a me stesso una solenne promessa.
      Io raggio di sole, con mano sicura
      Dovevo aiutarla a diventare matura.
      Così il giorno dopo, appena mattina
      Volli vedere la mia dolce bambina
      Era più calma, e meno gravosa
      sembrò la vicenda alla dolce mia rosa.
      Poi la rividi ogni giorno
      E ad ogni saluto, aspettavo il ritorno
      Lei or mi ascolta felice e rapita
      Ma nel suo cuor c'è ancor la ferita.
      Io so che si sente un po' troppo sola
      senza nessuno che la consola
      Ella con me suol confidarsi
      e quindi dai guai può scaricarsi.
      A volte mi dice che vorrebbe trovare
      Qualcuno che la possa amare
      Ed io allora ti chiedo dolce mia rosa
      Non capisci che tì amo più d'ogni altra cosa?
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Realtà del risveglio

        È l'alba.
        Il pero, il melo, il cipresso sono brulli
        Tutto è spoglio, anzi nudo.
        Il vento soffia forte
        Ma non mi sembra soddisfatto
        Non trova più ostacoli da abbattere
        Non stronca più le fragili foglie
        Ormai solo soffice manto
        Nella mia amata terra.
        Il cielo è grigio, anzi scuro,
        tutto è nero, tutto confuso.
        E cominciano i tristi pensieri
        No, non c'è via di scampo.
        E come la foglia cade
        abbattuta dal vento crudele
        le mie aspirazioni, i miei desideri
        cadono nel vuoto di questa tragica realtà.
        Da essa non posso fuggire
        E tu, oh natura, non mi aiuti certo,
        anzi mi crei l'ambiente, l'atmosfera,
        per non uscire da questo rebus.
        Dove sono il sole, le foglie, i fiori?
        Dov'è la felicità che inseguo
        E non trovo in questo spoglio mattino
        Specchio della mia arida vita?
        Eppure un tempo non era così
        La vita cresceva felice
        E con essa, le mie illusioni, le mie speranze.
        Ma come l'uragano stronca la vita nascente
        La delusione stronca le aspirazioni.
        Dove sono il sole, la luce, l'energia
        Che creano la vita?
        Dov'è lei che cerco ancora
        E non trovo in quest'alba vuota?
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          Scritta da: Widmer Valbonesi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il seme nell'oasi

          Ho chiesto un passaggio alla luna per guardare la terra
          Dal centro di essa, arrivavano solo messaggi di guerra,
          ho guardato, molto abbattuto, l'immensa luce del sole
          ho visto l'energia, la voglia di vita e far crescer le viole.
          Ho guardato attento, nel più profondo angolo del cuore,
          a cercare un germoglio d'affetto, di amicizia e d'amore.
          L'ho frugato, capovolto, interrogato; come un deserto
          Mi è parso, svogliato, amareggiato, disgustato e incerto.
          Poi, come in un oasi, il seme di vita, uno squarcio di luce
          Sei apparsa, tu, l'eterna speranza che sempre conduce
          Alla vita, alla beltà dello stile, alla libertà, sorriso solare
          di marzo! Sì, rivedo la pace, te, e il mio gusto d'amare.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il ritaglio

            Avete mai provato, dopo
            un'immersione totale,
            nel vortice di una passione
            praticamente globale,
            a sentirvi a poco a poco,
            un semplice ritaglio?

            Stimato, amato, poi, quasi sopportato,
            un inutile ritaglio!
            Non il piccolo affresco che
            può riempire l'immensa parete,
            ma proprio il ritaglio, che rimane,
            come scarto di una rete.

            Piano piano ma, inesorabilmente,
            lo spazio nel suo diario,
            per quel piccolo ritaglio,
            lei lo cerca ormai, col calendario,
            non più la passione, la voglia d'amare,
            per cui tutto era secondario.

            E tu, piccolo ritaglio, soffri
            e subisci questa situazione,
            ti pieghi, con fantasia cerchi
            la prossima occasione ,
            ma in quella programmazione;
            c'è tutta la tua umiliazione.

            Può un piccolo ritaglio
            essere un insensibile egoista?
            Ma l'essere ritaglio, dando tutto di te,
            vuol dir che sei altruista.
            Se tu volessi lei, come semplice ritaglio,
            allora saresti l'egoista!

            Ma cosa vai a pensare, ma cosa
            vai cianciando? Povero ritaglio!
            Interrogarti se è stato tutto un errore ,
            o un semplice abbaglio.
            Questa è la vita, ci caschi sempre ,
            lo sai, sei tu, altro che sbaglio.
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Libero

              Venerdì 1 marzo: w la libertà.
              Finalmente libero! Libero di non pensarti,
              libero di non desiderarti,
              libero di non essere geloso,
              libero di non soffocarti,
              libero di non aspettare un tuo squillo,
              libero di spaziare, libero di non soffocare,
              libero di non sopportare quei vuoti fine settimana,
              libero di non essere un tuo ritaglio,
              libero di non sentirmi burattino
              o burattinaio di una commedia
              già scritta nei reciproci egoismi,
              insomma sono libero, libero, libero.
              Lunedì 4 marzo: sono già schiavo della libertà.
              Ma che libertà è mai questa?
              Com'è brutta l'illusione della libertà,
              la libertà di stare da soli,
              a confrontarsi con il vuoto,
              la libertà di temere le passioni,
              la libertà di vivere l'effimero,
              la libertà di esaurirsi in una voglia di libertà,
              ...e poi, la libertà del rimpianto di cose perdute
              per il desiderio di libertà.
              La libertà di fare le piccole cose,
              quelle che ci piacciono tanto,
              quando viviamo un rapporto che sembra soffocarci,
              possono queste, poi, riempire
              il vuoto delle grandi emozioni,
              che può dare solo un vero amore ?
              La schiavitù dell'amore è la vera libertà!
              La schiavitù dei sentimenti è la vera libertà !
              La schiavitù di amarti è la vera libertà !
              La schiavitù di gioire per te è la vera libertà!
              La schiavitù di soffrire per te è la vera libertà!
              L'amore della libertà che ci riempie la testa,
              non sempre è migliore della schiavitù dell'amore,
              quella che ci riempie il cuore.
              Chi si illude, che l'amore della libertà
              produca la libertà dell'amore
              è schiavo dell'utopia della libertà,
              e... si ritroverà solo, incapace di amare,
              e... di essere amato.
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Amore nel silenzio

                Bianco, neve silenzio
                terra tranquilla e deserta
                la vita bloccata là al caldo.
                Quanta è bella la neve, ma io devo uscire
                come un punto coloro quel bianco.
                Come conforta la gente il silenzio
                , ma io non posso tacere,
                devo dirle un paio di cose.
                Abbracciati in mezzo a quel bianco,
                siamo contenti, di tutto scherziamo
                né buio, né, tristezza, né pianto.
                Al sole che or ci osserva diciamo:
                "suggerisci a una stella stasera
                di vegliare su di noi con amore"
                Sono felice le dico: ti amo
                lei si volta e il suo bacio mi coglie
                mentre intorno la neve si scioglie.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Canto d'autunno

                  Ora l'autunno ha brividi
                  nel gambo della rosa.
                  Alte e lontane scale
                  s'appoggiano tra i frutti.

                  L'autunno ora s'arrampica
                  sull'intrecciata trama
                  e la rosa ricorda la polvere
                  da cui fu generata.

                  Piú lucente del fiore
                  sul cespuglio di rosa
                  è la bacca arancione,
                  ora avvizzita, amara;

                  in ozio la bellezza non sa stare;
                  tutto accade in suo nome;
                  ma la rosa ricorda la polvere
                  da cui fu generata.
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