Ho voglia di bussare alla porta del cielo per dirti che… mi manca il tuo sorriso. La tua voce. Il tuo sguardo pulito. La voglia di allegria. Le cose bisbigliate gridate con la voce del cuore. Mi mancano quei giorni fatti di tenerezze. Le lunghe chiacchierate. Le risate ricolme di un presente vissuto. Assaporato. Ricordo i nostri sogni. La gran voglia di dare. E di fare… per un mondo migliore. Profumava di buono la tua vita. Ed ancora mi avvolge e mi sorregge la fragranza di te. Ma ho voglia di bussare alle porte del cielo. Ho voglia di incontrarti. Basterebbe un istante. Un battito di ciglia. Un sussurro. Nel pugno chiuso conservo una carezza… Un battito di ciglia. Che ci vuole? Mi basta l'illusione…
Sogno di trovarmi respirare una brezza leggiadra, godere una bionda amicizia nell'immensa "Foresta Nera, " nell'intensità del verde, fra le gigantesse montagne e vedere scendere lo splendido Danubio blu.
Alita dolcemente la brezza fra i fiori. Sibilla il fuoco nel camino. S’innalza il fumo verso il cielo. Stormiscono le frode mosse dal vento. Garriscono le rondini al nido. Tuba la colomba portatrice di pace. Pigolano i pulcini sotto la chioccia. Nitrisce il cavallo nella stalla. Squittisce timidamente il coniglio. Gracida il grillo in mezzo ai campi di grano. Ulula il cane divertito. Miagola il gatto con simpatia. Vagita un bimbo appena nato.
Sono belle e si vendono per poco mi dico meno male e lesto la mano corre al portafogli per dar vita al cuore imbalsamato
Fai piano dice la donna vestita di coriandoli coi profumi che litigano e i tacchi che burlano l'equilibrio anche il risveglio ha bisogno di preliminari e ci puoi credere se lo dico io che coi sogni ci lavoro
L'amplesso durò quanto una bestemmia sotto gli aghi delle stelle e il cronometro della luna che imbrogliò il fantasma di figure deformi
Mi alleggerii della minaccia dei duri pensieri stampai le labbra sulla banconota mio lasciapassare agli sconfitti dell'inferno dei vivi
Sfrecciavano le macchine come le idee nel domani lungo il delirio del viale 17 ...i loro rumori i loro fumi erano tuoni e nebbia nelle miserie degli illusi ...fuochi d'artificio per la festa del mio cielo basso -dal volume: Soste precarie
Cieli d'alabastro e montagne di nebbia crepuscoli distesi nelle valli d'amore dove a sera languono i salici e i lecci corrugati si addormentano. Voglio tornare ai miei cieli d'infanzia alle mie radici segrete sulle rive del vento dove cavalli rossi coronati di alghe con ali fiorite di rugiada cavalcano nell'arco delle onde. Voglio tornare ai miei cieli bambini ai miei prati di nuvole impazziti di sole dove l'amore scava i fiumi con la sua bocca di pioggia. Voglio tornare al mio passato di luce sprofondata nell'acqua trafitta e guardare la mia casa di pietra addormentata all'ombra di mia madre sola. Ora tutto è silenzio nel sentiero d'argento gli alberi riflettono tramonti gravidi di pioggia e di vento. Dal monte rotolano valanghe di nuvole e steli spettrali di arcobaleni caduti.
Semplicemente lo voglio dire È stato un contatto casuale e anche un sorriso Nulla più. Ma ancora ne scaturiscono giorni quasi la terra dondolasse appesa a un grande ombrello di seta blu.
Riparo sotto gli alberi, secoli di fuoco sulla loro corteccia, notizia remota delle profondità nelle loro vene, sogno nella loro quiete, tranquillità nel cullarsi del loro calice.
Mi duole in petto la bellezza: mi dolgono le luci nel pomeriggio arrugginito; mi duole questo colore sulla nube – viola plumbeo viola repellente; il mezzo anello della luna che brilla appena – mi duole. Passò un battello. Una barca; i remi; gli innamorati; il tempo. I ragazzi di ieri sono invecchiati. Non tornerai indietro. Serata grigia, luna sottile, – mi fa male il tempo.
In modo maldestro, con ago grosso, con filo grosso, si attacca i bottoni della giacca. Parla da solo:
Hai mangiato il tuo pane? Hai dormito tranquillo? Hai potuto parlare? Tendere la mano? Ti sei ricordato di guardare dalla finestra? Hai sorriso al bussare della porta?
Se la morte c'è sempre, è la seconda. La libertà sempre è la prima.