Poesie d'Autore


Scritta da: Widmer Valbonesi
in Poesie (Poesie d'Autore)

160 battute

Un tempo corteggiare era un po' un'arte
Non eri costretto a recitare alcuna parte
Si parlava il linguaggio del proprio cuore
Ogni giorno scrivevi una lettera d'amore.
Quando tutte insieme poi tu le rileggevi
La sensazione di un romanzo ne traevi
Erano tutte storie dolci, pure ed originali
Storie della vita... ma molto belle e speciali.
Ora, per corteggiare scrivi un esse emme esse
Dove le parole sono quasi sempre le stesse
non conta ormai più lo stile del linguaggio
Ma, l'essere abili a rubare un messaggio.
Ti trovi in una dimensione non virtuale
Hai le risposte subito e in un tempo reale
Un tempo dicevi ciao, come stai, cosa fai?
Oggigiorno invece chiedi sempre dove sei?
A volte un esse emme esse è un segnale
Per farsi richiamare dal proprio amore
Ma bisogna poi cancellare quella traccia
Se non si vuole perdere anche la faccia.
In centosessanta battute devi fare il punto
ciò che era un romanzo, oggi è un riassunto
non ci sono più quelle belle storie originali
incolli quaranta messaggi, trenta sono uguali.
Si può amare anche in centosessanta caratteri
Se quei pensieri e i sentimenti fossero sinceri
Ma per parlare a Rossana fanno come Cristiano
che declamava le parole romantiche di Cirano
È in questa tresca, oggi che l'amor si tesse
tutti attori che fingono e inseguono dei miti
in una sintesi di milioni di esse emme esse
si illudono di essere diventati tutti poeti.
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    Scritta da: Widmer Valbonesi
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Sono sempre le parole
    ad arrivare al cuore
    ma son le delusioni
    a provocar dolore
    ma se non freme il cuore
    tu non avrai l'amore
    puoi averne un 'apparenza
    oppure un'illusione
    ma… pensarti e sapere che ci sei
    è già un modo per sentirsi amato
    tu sei come un particolare
    che solo un esperto può ammirare
    non la scena spettacolare
    che tutti possono vedere.
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      Scritta da: Widmer Valbonesi
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Ritorno alla vita

      La foschia che copre la mia mente
      Sta dissipandosi all'improvviso,
      un raggio di sole illumina la mia vita.
      Il paesaggio triste ed offuscato,
      sta sparendo al venire del sole
      e del desiderio di far rinascere le "foglie".
      I germogli della vita stanno espugnando
      La fortezza dello sconforto
      E l'amarezza dell'inganno.
      Grazie, oh natura che dai la forza
      E la possibilità di rinascere
      A questo mio obnuvolato corpo.
      Ma, ma che fai? Te ne vai sole?
      E! E tu, " vento" stai tornando?
      No, non voglio, perché?
      A che serve sperare quando
      La realtà ti sbatte sul viso
      Come un vento che abbatte
      E non ci si possono opporre ostacoli?
      No. Tu non puoi tornare,
      la vita è rinata in me
      stavolta le foglie non sono più secche
      vento! Non ti lascerò colpire ancora.
      E…uscito dal cerchio del dolore
      forse riuscirò a trovare l'amore.
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        Scritta da: Widmer Valbonesi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Paese di favola

        Da sul colle dipinto nel colore dei fiori,
        io guardavo l'acqua azzurro smeraldo
        e sentivo il canto tranquillo del mare.
        Vedevo la felicità degli uccelli su in cielo
        La sicurezza dei pesci nell'acqua
        Sentivo la pace dentro al mio cuore.
        Non credevo, non pensavo ormai
        In mezzo a tanti mali del mondo
        riuscissi ad esclamare: meraviglioso!
        Lontano dagli intrighi, dal traffico
        Dai rumori, dal male, dal buio
        Vicino alla gioia, lontano da lei.
        Già! Al solo pensiero di lei
        Il cielo diventava già buio, il mare in tempesta
        Il cuore batteva impazzito, non avevo più pace.
        Non crediamo, sarebbe un errore
        alla gioia e anche all'amore
        se non si è in pace col cuore.
        Fu per questo che, anch'io, quel giorno
        Pur essendo in un paese di favola
        Vivevo un'illusione di nuvola.
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          Scritta da: Widmer Valbonesi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Nella notte

          Quante luci spezzano il buio della notte
          Quante urla, quante grida
          Quanta gente lacera il sacro silenzio
          E si diverte in quella casa.
          E tu, o notte, osservi tutto e tutti.
          Vedi loro brindare e divertirsi
          E vedi me, solo a passeggiare
          A pensare e ripensare a chi non c'è più
          Perché non riesco ad entrare là con loro?

          Cosa c'è in me di diverso?
          Che mi trattiene ora che son solo?
          Ora che non ho più lei? Perché?
          Lei era bella! Ti ricordi, o notte,
          quando vagando, abbracciati senza meta, in silenzio, senza rompere la quiete ci sedevamo sotto il faggio e ci amavamo?

          Eravamo felici, aspiravamo il profumo
          Del grano e dei papaveri in fiore
          Ci specchiavamo in un raggio di luna
          Vivevamo di baci, di promesse, del nostro amore.
          Ma non durò a lungo
          Di giorno non ci capimmo più
          Tu non c'eri ad aiutarci con la tua pace
          Litigammo e lei partì.
          Siamo rimasti soli io e te, notte
          Tu ancora testimone della mia vita
          Io, coi miei ricordi in quei silenzi
          Non entro là, e son qui a chiedermi come mai.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La rosa

            La storia che or vi descrivo
            È storia che ancora io vivo
            Non credo sia un'avventura
            E spero sia sol duratura.
            Quando vidi quella rosa
            Provai una strana cosa
            E tutto mi invase un sentimento
            Che mi rese felice, contento.
            Era una rosa così dolce e carina
            Col cuore ancor da bambina
            Io la vidi gaia e contenta
            ma quella fiamma sarebbesi spenta.
            La rividi una sera, triste e depressa
            E feci a me stesso una solenne promessa.
            Io raggio di sole, con mano sicura
            Dovevo aiutarla a diventare matura.
            Così il giorno dopo, appena mattina
            Volli vedere la mia dolce bambina
            Era più calma, e meno gravosa
            sembrò la vicenda alla dolce mia rosa.
            Poi la rividi ogni giorno
            E ad ogni saluto, aspettavo il ritorno
            Lei or mi ascolta felice e rapita
            Ma nel suo cuor c'è ancor la ferita.
            Io so che si sente un po' troppo sola
            senza nessuno che la consola
            Ella con me suol confidarsi
            e quindi dai guai può scaricarsi.
            A volte mi dice che vorrebbe trovare
            Qualcuno che la possa amare
            Ed io allora ti chiedo dolce mia rosa
            Non capisci che tì amo più d'ogni altra cosa?
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Realtà del risveglio

              È l'alba.
              Il pero, il melo, il cipresso sono brulli
              Tutto è spoglio, anzi nudo.
              Il vento soffia forte
              Ma non mi sembra soddisfatto
              Non trova più ostacoli da abbattere
              Non stronca più le fragili foglie
              Ormai solo soffice manto
              Nella mia amata terra.
              Il cielo è grigio, anzi scuro,
              tutto è nero, tutto confuso.
              E cominciano i tristi pensieri
              No, non c'è via di scampo.
              E come la foglia cade
              abbattuta dal vento crudele
              le mie aspirazioni, i miei desideri
              cadono nel vuoto di questa tragica realtà.
              Da essa non posso fuggire
              E tu, oh natura, non mi aiuti certo,
              anzi mi crei l'ambiente, l'atmosfera,
              per non uscire da questo rebus.
              Dove sono il sole, le foglie, i fiori?
              Dov'è la felicità che inseguo
              E non trovo in questo spoglio mattino
              Specchio della mia arida vita?
              Eppure un tempo non era così
              La vita cresceva felice
              E con essa, le mie illusioni, le mie speranze.
              Ma come l'uragano stronca la vita nascente
              La delusione stronca le aspirazioni.
              Dove sono il sole, la luce, l'energia
              Che creano la vita?
              Dov'è lei che cerco ancora
              E non trovo in quest'alba vuota?
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il seme nell'oasi

                Ho chiesto un passaggio alla luna per guardare la terra
                Dal centro di essa, arrivavano solo messaggi di guerra,
                ho guardato, molto abbattuto, l'immensa luce del sole
                ho visto l'energia, la voglia di vita e far crescer le viole.
                Ho guardato attento, nel più profondo angolo del cuore,
                a cercare un germoglio d'affetto, di amicizia e d'amore.
                L'ho frugato, capovolto, interrogato; come un deserto
                Mi è parso, svogliato, amareggiato, disgustato e incerto.
                Poi, come in un oasi, il seme di vita, uno squarcio di luce
                Sei apparsa, tu, l'eterna speranza che sempre conduce
                Alla vita, alla beltà dello stile, alla libertà, sorriso solare
                di marzo! Sì, rivedo la pace, te, e il mio gusto d'amare.
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il ritaglio

                  Avete mai provato, dopo
                  un'immersione totale,
                  nel vortice di una passione
                  praticamente globale,
                  a sentirvi a poco a poco,
                  un semplice ritaglio?

                  Stimato, amato, poi, quasi sopportato,
                  un inutile ritaglio!
                  Non il piccolo affresco che
                  può riempire l'immensa parete,
                  ma proprio il ritaglio, che rimane,
                  come scarto di una rete.

                  Piano piano ma, inesorabilmente,
                  lo spazio nel suo diario,
                  per quel piccolo ritaglio,
                  lei lo cerca ormai, col calendario,
                  non più la passione, la voglia d'amare,
                  per cui tutto era secondario.

                  E tu, piccolo ritaglio, soffri
                  e subisci questa situazione,
                  ti pieghi, con fantasia cerchi
                  la prossima occasione ,
                  ma in quella programmazione;
                  c'è tutta la tua umiliazione.

                  Può un piccolo ritaglio
                  essere un insensibile egoista?
                  Ma l'essere ritaglio, dando tutto di te,
                  vuol dir che sei altruista.
                  Se tu volessi lei, come semplice ritaglio,
                  allora saresti l'egoista!

                  Ma cosa vai a pensare, ma cosa
                  vai cianciando? Povero ritaglio!
                  Interrogarti se è stato tutto un errore ,
                  o un semplice abbaglio.
                  Questa è la vita, ci caschi sempre ,
                  lo sai, sei tu, altro che sbaglio.
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