Un tempo corteggiare era un po' un'arte Non eri costretto a recitare alcuna parte Si parlava il linguaggio del proprio cuore Ogni giorno scrivevi una lettera d'amore. Quando tutte insieme poi tu le rileggevi La sensazione di un romanzo ne traevi Erano tutte storie dolci, pure ed originali Storie della vita... ma molto belle e speciali. Ora, per corteggiare scrivi un esse emme esse Dove le parole sono quasi sempre le stesse non conta ormai più lo stile del linguaggio Ma, l'essere abili a rubare un messaggio. Ti trovi in una dimensione non virtuale Hai le risposte subito e in un tempo reale Un tempo dicevi ciao, come stai, cosa fai? Oggigiorno invece chiedi sempre dove sei? A volte un esse emme esse è un segnale Per farsi richiamare dal proprio amore Ma bisogna poi cancellare quella traccia Se non si vuole perdere anche la faccia. In centosessanta battute devi fare il punto ciò che era un romanzo, oggi è un riassunto non ci sono più quelle belle storie originali incolli quaranta messaggi, trenta sono uguali. Si può amare anche in centosessanta caratteri Se quei pensieri e i sentimenti fossero sinceri Ma per parlare a Rossana fanno come Cristiano che declamava le parole romantiche di Cirano È in questa tresca, oggi che l'amor si tesse tutti attori che fingono e inseguono dei miti in una sintesi di milioni di esse emme esse si illudono di essere diventati tutti poeti.
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