Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Un filo d'amore.

Un filo ci lega,
ci fascia con un cordone virtuale,
la tua voce, bassa e lontana,
stringe la mia anima.

Circondato di te,
in una stanza buia e sola,
sfiorato dalla tua immagine,
uscita da uno specchio nero.

Coperto dalla tua pelle,
sotto un finto lenzuolo di seta.
Ti vedo in un fiore,
dai petali d'emozione,
con un alto gambo fatto d'anima,
ti vedo in un prato di verde speranza.

Vorrei coglierti,
godere del tuo profumo,
sfiorare i tuoi petali.

Voglio, voglio solo amarti,
farti vivere per sempre in me.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    cerco

    Si, cerco.

    Solamente emozioni pure,
    solamente dei sospiri veri,
    cerco il frutto
    di un'alchimia di sentimenti.

    Vorrei veder nascere i baci,
    coccolare i piccoli
    pargoletti di carezze,
    vorrei far crescere
    tra le mie braccia,
    il dolce bambino
    che si chiama amore,
    in compagnia di un battito
    che scandisce il tempo.

    Narrargli emozioni
    scavate nel passato,
    perse nel tempo,
    cercate nei ricordi.

    Saprei dove trovare
    la fonte di queste carezze,
    saprei dove rubare
    queste emozioni,
    dove far nascere
    questa famiglia di sentimenti.
    Ma...
    Forse se non lo sapessi
    sarebbe meglio?
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Camminando

      Camminando nei tuoi pensieri
      ho incontrato riflessi
      di sole ridenti.

      Ho parlato con nuvole tristi,
      arcobaleni radiosi.

      I miei passi hanno
      sfiorato sassi di cuore,
      perle scappate dalla
      loro prigione
      per cavalcare l'onda
      della libertà.

      Ho visto un fiore
      che dipingeva sorrisi,
      imbottigliava profumi
      di pelle innamorata.

      Camminando nei tuoi pensieri
      ho incontrato vecchi
      ricordi di fanciulla,
      legati con fiocchi rosa,
      profumati di verginità.

      Dolci ricordi di mani
      fra i capelli,
      note di una ninna nanna
      intonata da voci sicure.
      Ho visto un cappello,
      con una tesa seria ma orgogliosa.

      Balocchi che giocavano
      con una bimba felice.

      Ho visto della cenere di spine
      bruciate sul rogo della libertà,
      racchiuse dai muri dei ricordi,
      in celle buie e segrete.

      Ho visto un cielo di bolle
      colorate di giallo grano,
      di verde cespuglio,
      di rosso papavero.
      Ho visto uno spazio
      libero per l'amore.
      Ho visto te.
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        Scritta da: R. Parisi
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        I miei incantesimi sono infranti

        I miei incantesimi sono infranti.
        La penna mi cade, impotente, dalla mano tremante.
        Se il mio libro è il tuo caro nome, per quanto mi preghi,
        non posso più scrivere. Non posso pensare, né parlare,
        ahimè non posso sentire più nulla,
        poiché non è nemmeno un'emozione,
        questo immobile arrestarsi sulla dorata
        soglia del cancello spalancato dei sogni,
        fissando in estasi lo splendido scorcio,
        e fremendo nel vedere, a destra
        e a sinistra, e per tutto il viale,
        fra purpurei vapori, lontano
        dove termina il panorama nient'altro che Te.
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          Scritta da: R. Parisi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Se tu mi dimenticassi

          Voglio che tu sappia una cosa. Tu sai com'è questa cosa:
          se guardo la luna di Cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra,
          se tocco vicino al fuoco l'impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna
          tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce,
          metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m'attendono.
          Orbene, se a poco a poco cessi d'amarmi
          cesserò d'amarti a poco a poco.
          Se d'improvviso mi dimentichi, non cercarmi, che già ti avrò dimenticata.
          Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e
          ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui ho le radici, pensa
          che in quel giorno, in quell'ora
          leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.
          Ma se ogni giorno, ogni sera senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile
          se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi
          ahi, amore mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete,
          in me nulla si spegne né dimentica
          il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà
          tra le tue braccia senza uscire dalle mie.
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            Scritta da: Widmer Valbonesi
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Un'idea fissa

            Un "fiore"colpito dal "vento"
            La corolla si sfoglia,
            i suoi petali cadono.
            Una vita sconvolta
            Il mondo le si avvolge di nero
            Nella testa, pensieri, solo tristi pensieri.
            Domande a se stessi?
            Le risposte? Sono tristi risposte!
            C'è un passato e ci si illude lo stesso.
            L'immagine di quella vita?
            Del buio, un labirinto, angoscia
            e un'idea fissa che nasce.
            "C'è un "sole" che scacci quel "vento"
            ed illumini di nuovo il mio mondo? "
            ... un bar, un juke box, della musica.
            Due canzoni, due ricordi, due illusioni
            Che un disco rinnova.
            Confusione, fumo, rumore,
            dei ragazzi che parlano,
            altri che ridono. Due che si incontrano.
            Il "fiore" che ancor soffre; parla
            Si confida. Ha fiducia. Rinasce?
            Ha incontrato "quel raggio di sole"
            Ma l'idea fissa, legata al passato
            Imbroglia ancora il suo cuore,
            mentre, il "sole" vorrebbe dargli il suo amore.
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Turbamenti di primavera

              Era l'ultimo giorno di Aprile
              Tutto il giorno amante gentile,
              poi è venuto l'inizio di Maggio
              e hai perso tutto il tuo coraggio.

              Ed in mezzo al nostro percorso
              Hai voluto introdurre un discorso
              Che per un poco avevi lasciato,
              fare le cose che hai sempre amato.

              "Lo sento un dovere, non un fato"
              eccoli, i legami col tuo passato
              sono caduti sul nostro presente,
              come frana in mezzo alla gente.

              "Posso sentire il dovere di fare"
              in fondo cosa in più mi puoi dare
              se rimane tutto un poco velato
              amo te ma anche il mio passato.

              Però, mi dici, solo per te fremo,
              e questo ti deve tranquillizzare,
              mentre invece, son qui che tremo
              al pensiero di non poterti bastare.
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                Scritta da: Widmer Valbonesi
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Domenica solitaria

                Sono le nove e lei non chiama
                Dai, sotto non c'è nessuna trama,
                c'è il mare e lei sparsa di sale
                non devi sempre pensare male.

                Essere da solo e sentirsi stanco
                È come avere un diario bianco
                Vuol dire che vivi la tua vita
                Senza alcun impronta definita.

                Ma essere solo a volte è bene
                Non devi dividere le tue pene
                Puoi risentire i tuoi tormenti
                Ami, pesi e misuri i sentimenti.

                Uffa, già le dieci, lei non chiama
                Cominci a pensare che non ti ama
                Domani, vedrai si vorrà scusare
                Che non si è mai potuta liberare.

                Tu, torni da questa mattinata
                sembri un frullato di giornata
                lei non ha cercato l'occasione
                per dirti un ciao, che delusione.

                Sono le sedici sei sugli spilli
                Telefono perché tu non squilli?
                Mi accontentavo di un saluto
                Ormai è chiaro non hai voluto.

                Adesso, me ne torno indietro
                Ma guardo ancora verso il vetro
                Devo ficcarmelo bene in testa
                Solo e deluso ad ogni festa.
                Prendo il telefono, la chiamo
                Solo uno squillo da richiamo
                mi risponde "sono in spiaggia"
                non ha capito la mia angoscia.

                Essere da solo e sentirsi stanco
                Essere come quel diario bianco
                Oggi non scriverò nessuna nota
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                Essere da solo e sentirsi stanco
                Essere come quel diario bianco
                È buio, la domenica è passata
                Accidenti, che c... di giornata.
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