Poesie d'Autore


Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)

Il viale delle Statue

... Le bianche antiche statue
acefale o camuse,
di mistero soffuse
nelle pupille vacue:

Stagioni che le copie
dei fiori e delle ariste
arrecano commiste
entro le cornucopie,

Diane reggenti l'arco
e le braccia protese
e le pupille intese
verso le prede al varco,

Leda che si rimira
nell'acque con il reo
candido cigno, Orfeo
che accorda la sua lira,

Giunone, Ganimede,
Mercurio, Deucalione
e tutta la legione
di un'altra morta fede:

erme tutelatrici
di un bello antico mito,
del mio tedio infinito
sole consolatrici,

creature sublimi
di marmo, care antiche
compagne e sole amiche
dei miei dolci anni primi;

ecco: ritorno a Voi
dopo una lunga assenza
senza più vita, senza
illusïoni, poi

che tutto m'ha tentato,
tutto: anche l'immortale
Gloria, e il Bene ed il Male,
e tutto m'ha tediato.

La bisavola mia
voi già consolavate
ed ora consolate
pur la malinconia

del pallido nipote.
Parlategli dell'Ava
quando pellegrinava
nell'epoche remote

recando i suoi affanni
per questi stessi viali
all'ombre sepolcrali,
or è più di cent'anni.

È certo che la stessa
mia pena la teneva
però che un senso aveva
fine di poetessa.

Soltanto a dolorare
veniva a questa volta
oppure qualche volta
piacevale rimare

cantando il suo dolore
tra Voi, erme, lungh'essi
i bussi ed i cipressi,
e il suo lontano amore?

Era la sua figura
meravigliosa e fina,
la bocca piccolina
qual nella miniatura?

Divisi i bei capelli
in due bande ondulate
siccome le beate
di Sandro Botticelli?

Aveva un peplo bianco
di seta adamascata
e che la grazia usata
apriva un po' di fianco?

(In vano l'apertura
fermavan tre borchiati
finissimi granati,
ché la camminatura

lenta scopriva all'occhio
il polpaccio scultorio
e la gamba d'avorio
fino quasi al ginocchio. )

Portava un cinto a belle
Meduse in ciel sereno
che costringeva il seno
fin sopra delle ascelle?

Ed ostentava i bei
piedini incipriati
da i diti costellati
di gemme e di cammei?

Io rivedo così la solitaria
lenta innalzare ancora tra gli spessi
mirti e fra l'urne e l'erme ed i cipressi
la candida persona statuaria.

I fauni si piegavano a guatarne
cupidi la bellezza; al suo passare
volgevansi le iddie, a riguardare
la sorella magnifica di carne.

Ma non sempre fu sola. Un dì riscosso
sembrò il ricordo delle antiche larve:
la Poetessa in quel mattino apparve
tutta vestita di broccato rosso.

Anche recava, contro il suo costume,
due rose rosse nelle nere chiome:
lucevan le pupille azzurre come
rinnovellate da inconsueto lume.

Scende nel parco e pone sovra un coro
due libri: Don Giovanni e Parisina.
Poi trascolora: un'ombra s'avvicina
fra i boschetti del mirto e dell'alloro.

Chi viene? Ecco nel folto delle verdi piante
un giovane bellissimo avanzare
(Anima, non tremare, non tremare. )
ed il suo passo è un poco claudicante.

Chi viene dunque ai sogni ed all'oblio?
(Anima, non tremare, non tremare. )
Ha l'iridi color di verde mare;
nelle sembianze è simile ad un Dio.

È Lui, è Lui che vien per la maestra
strada dei lauri. Or ecco, è già da presso
(ed era questo il luogo? Questo stesso? )
Vedo già l'Ava porgergli la destra

e il Poeta ribelle dei Britanni
la bianca mano inchinasi a baciare
(Anima, non tremare, non tremare)
fra questi bussi... Or è quasi cent'anni.
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    Scritta da: Silvana Stremiz
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    L'Antenata

    Nel fino cerchio di chelonia e d'oro -
    ove un ignoto artefice costrinse
    il bel sembiante, poi che lo dipinse
    sopra l'avorio, con sottil lavoro -

    per qual virtù la dama antica avvinse
    il pallido nipote? In qual tesoro
    di sogni fu che il giovinetto attinse
    la mestizia più dolce dell'alloro?

    L'Ava mi guata. - Nella manca ha un giglio
    di stile antico; la sua destra posa
    sopra il velluto d'un cuscin vermiglio.

    Nïuna dolcezza è nell'aspetto fiero:
    emana dalla bocca disdegnosa
    l'orgoglio, la tristezza ed il mistero.
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Timida candela

      Nudi, vestiti del
      nero della notte.

      Sbirciati da una
      timida candela,
      talmente timida,
      da spegnere la sua fiamma,
      per non essere indiscreta.

      Dolce mistero nell'aria,
      il fascino della notte,
      è complice del tuo profumo.

      Sento la luce di una stella,
      mentre la tua pelle mi possiede.

      Un'emozione libera.
      Nel tuo cerchio magico,
      perdo il tempo
      nella mia mente.

      Mani nude, vicine,
      come edera al suo muro,
      alla ricerca della luce,
      sempre più forte e calda.

      Felicità, gioia,
      rubo nel buio,
      dalla tua anima,
      dalla generosità
      del cuore tuo.

      Il fascino della notte,
      mi copre con la tua pelle,
      mi riscalda con il tuo tempio,
      fa brillare le mille
      facce del tuo diamante.

      Nudi, liberi.
      Vestiti solo di magia.
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        Scritta da: Silvana Stremiz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Fiamma di ghiaccio

        Mi leggo nello specchio.
        Occhi tristi.
        Sorriso vuoto.
        Anima spenta.

        Devo togliere dai miei occhi,
        le immagini di felicità vissuta.

        Devo pulire le visioni
        di un futuro sognato,
        di un'eterna gioia.

        Voglio estirpare dalle mie rughe,
        i sorrisi scolpiti dall'amore.

        Scolpiti da un altro viso.
        Scolpiti dalla sua anima.

        Devo accendere
        la mia anima spenta,
        con una fiaccola
        di speranza,
        dimenticando il fuoco
        che lo possedeva.

        Devo vivere,
        sorridendo alla vita,
        se i sorrisi
        non possono essere per lei.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Profumo di donna

          Libero, tra i pensieri fioriti,
          colorati di bianco latte,
          abbronzato dai raggi
          del sole mielato,
          ascoltavo confidenze
          di fiori e di farfalle,
          innamorati della libertà.

          Ascoltavo appassionati petali,
          corteggiati da svolazzanti api.

          Ascoltavo biondi
          riccioli di donna,
          dai vibranti
          ondeggi musicali.

          Ascoltavo desideri
          di fiori d'arancio,
          i loro sogni
          nel cercare le mani
          della loro ideale sposa.

          Cercavo di capire
          il sogno della loro vita.

          La loro voglia
          di essere stretti,
          in mani piene d'amore.

          Cercavo d'immaginarmi
          una sposa, che divide
          l'emozione di un amore
          con i suoi amici fiori.

          Cercavo di capire
          cosa si cerca in un petalo,
          cosa si nasconde
          in un gambo di una rosa.
          Sicurezza, vita, eternità...?

          Forse nulla di tutto ciò.

          Solo il piacere di dividere
          il profumo dell'amore
          con chi si ama.
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            Scritta da: Silvana Stremiz
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Letto di raso

            Sogno il mare
            del tuo letto di raso,
            vivo la poesia
            dei canneti ballerini,
            sotto il cielo
            dei tuoi occhi,
            sogno una porta aperta
            in una soffice nuvola,
            dipinta con fiocchi di piacere,
            spinta da invisibile passione.

            Sogno di viaggiare con te,
            guardare le onde
            che bagnano il corpo,
            il flusso d'emozione
            che ti possiede.

            Sogno, il vento caldo
            dei tuoi sorrisi,
            sulla sabbia calda
            delle tue guance.

            Sogno le maree,
            che mi farai vivere,
            le dolci notti sulla spiaggia,
            scaldate dalla fiamma,
            di un schioppettante falò.

            Sogno il tuo letto di raso,
            le sue pieghe di desiderio,
            i riflessi di una fiamma,
            che illumina l'isola sognata.

            Sogno un viaggio galeotto,
            invaso da pirati dell'amore,
            da battaglie condite di vittorie,
            con tesori da possedere, da scoprire.

            Nel cielo blu dei tuoi occhi,
            vivo la visione di un'isola al tramonto,
            decorato da pensieri complici.

            Sogno ...
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              Scritta da: Widmer Valbonesi
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Amori

              Gli amori che sono appena nati
              Sono germogli del cuore,
              piantine verdi di speranza,
              che muovono passi di danza
              dentro la tua mente, la intrigano,
              poi, attraverso i sentimenti
              e il desiderio si irradiano lentamente
              e arrivano a tutti i tuoi sensi.
              Prendono vigore e approdano
              al centro del tuo cuore. Ma...

              Lì, incontrano amori ormai finiti,
              buchi neri dai contorni indefiniti
              che vi albergano e formano incroci
              di rimpianti e di ricordi, e veloci
              assalgono e divorano affamati
              ...gli amori che sono appena nati.
              Gli amori che sono ormai finiti
              devono finire... senza ormai
              o gli amori appena nati
              non attecchiranno mai...!
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                Scritta da: Silvana Stremiz
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Hai scelto

                Hai scelto
                il buio,
                la notte dell'amore,
                il sonno del desiderio,
                l'eclisse del tuo cuore.

                Hai scelto
                una gabbia per te.

                Hai scelto
                la tua tristezza,
                per amore della vita
                che hai creato.

                Hai scelto
                di deporre i tuoi sentimenti,
                su lenzuola d'ortiche,
                hai scelto di camminare
                sulla tua strada di mamma.

                Io ho scelto
                di vederti vivere.
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  HO ascoltato il tuo pianto

                  Ho ascoltato il tuo pianto
                  in corde di violino strappate,
                  in fili d'erba falciati dalla morte.
                  I miei occhi guardavano le tue lacrime
                  scendere dalla cascata della morte.
                  La tua voce, vibrante di tristezza,
                  faceva oscillare,
                  le mie fondamenta di felicità.
                  Nei tuoi pensieri, legati ai miei,
                  ho visto aprire un sipario
                  di veli neri,
                  scendere dei fondali di ombre,
                  ombre di pianto,
                  ombre di tristezza,
                  ombre di disperazione,
                  a coprire l'amore.
                  Tristezza e tristezza,
                  sono le mie compagne di ogni giorno,
                  mentre la tua vita,
                  mi sta lontana.
                  Gioia e gioia,
                  sono le mie compagne di ogni minuto.
                  Compagne del mio cuore,
                  nell'averti incontrata, amata.
                  Tristezza, gioia e felicità,
                  sono la vita.
                  La vita che tu hai partorito,
                  con il tuo amore.
                  La felicità é,
                  sapere che tu vivi.
                  Viva la vita amor mio,
                  se tu esisti anche solo nel ricordo.
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                    Scritta da: Silvana Stremiz
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    La stanza buia

                    Una stanza buia,
                    un soffice tappeto,
                    due corpi mascherati
                    di notte fonda, si cercano.

                    Non c'è timore,
                    vergogna dell'attimo seguente.

                    Mai si vedrà l'emozione,
                    il rossore di un volto.

                    La vergogna è seppellita
                    sotto petali di rosa.

                    Si sentono, si cercano
                    in questa stanza
                    in cui la notte è di casa.

                    Si stringono e abbracciano
                    nel desiderio di ascoltare
                    le parole dei loro corpi.

                    Labbra giocherellone
                    si posano, s'incontrano.

                    Diventano delle rotaie
                    per degli amanti
                    che si cercano.

                    Delle amanti divertite,
                    scherzose, con tanta
                    voglia di giocare,
                    con tanto desiderio
                    di portare emozioni in dono.

                    Il nascondino, il salto,
                    gli strusci, sono i giochi
                    di cui vanno pazze.

                    Una gioia da condividere,
                    da rinnovare, ad ogni anniversario,
                    ora dopo ora.

                    Mani vagano su linee tonde,
                    colorate dal calore del cielo,
                    delicate e sensibili.

                    Sfiorano i confini,
                    per l'amore del rischio,
                    corrono al centro
                    di grandi piaceri,
                    di piccoli pericoli.

                    Alla ricerca di una fonte,
                    una sorgente, un picco di piacere,
                    profumato di cielo.

                    La libertà del buio,
                    senza spazi, senza limiti,
                    vivere ciò che non si vede,
                    creare quello che non c'è.

                    In quella stanza dai mille peccati
                    manca una parola sola: proibito.

                    C'è una sola regola: vola con le ali
                    della tua fantasia.
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