Venerdì 1 marzo: w la libertà. Finalmente libero! Libero di non pensarti, libero di non desiderarti, libero di non essere geloso, libero di non soffocarti, libero di non aspettare un tuo squillo, libero di spaziare, libero di non soffocare, libero di non sopportare quei vuoti fine settimana, libero di non essere un tuo ritaglio, libero di non sentirmi burattino o burattinaio di una commedia già scritta nei reciproci egoismi, insomma sono libero, libero, libero. Lunedì 4 marzo: sono già schiavo della libertà. Ma che libertà è mai questa? Com'è brutta l'illusione della libertà, la libertà di stare da soli, a confrontarsi con il vuoto, la libertà di temere le passioni, la libertà di vivere l'effimero, la libertà di esaurirsi in una voglia di libertà, ...e poi, la libertà del rimpianto di cose perdute per il desiderio di libertà. La libertà di fare le piccole cose, quelle che ci piacciono tanto, quando viviamo un rapporto che sembra soffocarci, possono queste, poi, riempire il vuoto delle grandi emozioni, che può dare solo un vero amore ? La schiavitù dell'amore è la vera libertà! La schiavitù dei sentimenti è la vera libertà ! La schiavitù di amarti è la vera libertà ! La schiavitù di gioire per te è la vera libertà! La schiavitù di soffrire per te è la vera libertà! L'amore della libertà che ci riempie la testa, non sempre è migliore della schiavitù dell'amore, quella che ci riempie il cuore. Chi si illude, che l'amore della libertà produca la libertà dell'amore è schiavo dell'utopia della libertà, e... si ritroverà solo, incapace di amare, e... di essere amato.
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