Non importa che non ti abbia, non importa che non ti veda. Prima ti abbracciavo, prima ti guardavo, ti cercavo tutta, ti desideravo intera. Oggi non chiedo più né alle mani, né agli occhi, le ultime prove. Di starmi accanto ti chiedevo prima, sì, vicino a me, sì, sì, però lì fuori. E mi accontentavo di sentire che le tue mani mi davano le tue mani, che ai miei occhi assicuravano presenza. Quello che ti chiedo adesso è di più, molto di più, che bacio o sguardo: è che tu stia più vicina a me, dentro. Come il vento è invisibile, pur dando la sua vita alla candela. Come la luce è quieta, fissa, immobile, fungendo da centro che non vacilla mai al tremulo corpo di fiamma che trema. Come è la stella, presente e sicura, senza voce e senza tatto, nel cuore aperto, sereno, del lago. Quello che ti chiedo è solo che tu sia anima della mia anima, sangue del mio sangue dentro le vene. Che tu stia in me come il cuore mio che mai vedrò, toccherò e i cui battiti non si stancano mai di darmi la mia vita fino a quando morirò. Come lo scheletro, il segreto profondo del mio essere, che solo mi vedrà la terra, però che in vita è quello che si incarica di sostenere il mio peso, di carne e di sogno, di gioia e di dolore misteriosamente senza che ci siano occhi che mai lo vedano. Quello che ti chiedo è che la corporea passeggera assenza, non sia per noi dimenticanza, né fuga, né mancanza: ma che sia per me possessione totale dell'anima lontana, eterna presenza.
Padre vinto nel sonno oscuro e lontano, il bambino ti sveglia con la mano. Ancora nato nel tuo sogno chiede ricordo dell'età che ti correva giovane agli occhi, mesto al sollievo della sua sembianza non vuole che tu creda la morte buia nell'eternità. Era così soave il cielo intorno, a respiro e a cadenza della sera tu mi portavi in braccio al sonno fresco di primavera. Forse è questo la morte, un ricordare l'ultima voce che ci spense il giorno.
Sono neri come la notte i bambini torturati ma i loro canti innocenti i loro occhi e le loro risa sono uguali a quelli degli altri. Giocano sotto la pioggia, sorridono nel vento, rincorrono farfalle, si addormentano nei campi... Il vento della morte soffia nelle miniere di Kimberley piangete madri del mondo quei figli uccisi.
La stanza piena di ricordi e nelle mani ancora la tua voglia sale il desiderio, ma dove sarai tutte le bugie che mi dicevi rientrando la sera con una carezza ed un sorriso poi ti perdonavo. Sciogli questo cuore, se non vuoi tornare liberami l'anima che non sa più amare fammi respirare... So che sei felice ma basta il mio soffrire sciogli le catene che mi legano a te libera la mente questo tu puoi solamente non provo con nessuno ancora ho il tuo profumo ed il mio cuore pensa che sarà per poco la tua assenza. Ho voglia di dormire non dovermi svegliare con questo dolore ti prego sciogli il cuore è l'ultimo favore non farmi più morire.
Forse... Abbiamo preso lo stesso treno viaggiando sempre su due binari diversi in senso contrario senza mai raggiungerci. Ci siamo afferrati per mano senza tenerci ci siamo abbracciati senza stringerci.
Forse... Abbiamo confuso il sentimento con il brivido della passione di un istante, mescolato sogni, illusioni e fantasie, speso parole e carezze illudendo il cuore senza mai realizzare un noi.
Forse... Abbiamo condiviso senza condividere, abbiamo creato senza creare. Abbiamo amato senza saper amare, siamo stati senza mai "essere".
Forse... Abbiamo vissuto senza viverci. Ci siamo guardati senza trovarci abbracciando albe diverse mai in sintonia, lasciando tramontare il tempo sull'amore.
Forse... è giusto... aver il coraggio di dirsi Addio...
Forse... Sicuramente Mentre piego il passato e a fatica anche i ricordi, metto via il sorriso spento dagli eventi. Aspetto di essere trattenuta da motivi e desideri, da parole o da un semplice gesto.
Qualcosa che mi dia una ragione per non chiudere la porta e fermarmi ancora un po'. Per non andarmene così senza neppure un addio.
Per non seppellire momenti frazioni ed emozioni di noi, di un "noi" svanito, inventato o forse semplicemente sognato
Forse... sicuramente Cerco di comprendere il perché ma una ragione non c'è se non io, quello spietato "io" che alberga in te.
A volte basta un gesto sai? Una parola banale per non uccidere un'anima, per trattenere chi "ami" e dare respiro al cuore.
Il mattino sonnecchia nel letto delle nuvole. Tutto tace, il vento sibila lontano fra monti e valli biancheggianti dai primi fiocchi di neve sparsi dal soffio gelido dell'inverno imminente. E nella quiete quell'alba sonnolente, un dolce ricordo mi illumina la mente e piena il cuore d'immenso, e il desiderio mi ha assalito, del tuo dolce sorriso brillare l'amore nei tuoi occhi benedetti, ancora chiamarmi, ancora cercarmi sotto quale cielo dell'universo batte il mio cuor dolente, Vorrei essere un grande narratore di tante parole, scrivere le pagine della mia vita, raccontarti con mille parole, mille sentimenti, il mio cammino lontano da te, Oh dolce, mio dolce ricordo non sono un scrittore di tante parole, so solo sospirare profondamente, canticchiare il cuore, con un pugno di parole nella mente, paroline dolci, dolenti, speranzose, sognanti, perché io non sono ricca di parole, sono solo un povero poeta.
Sospendo il respiro, rallento il mio cuore, occhi chiusi che guardano il mare. Medito il vuoto, riempio distanze, cancello gli inganni, dei forse, dei quando, dei dove mi perdo. Carezzo l'orgoglio, con unghie affilate, farfalle di bronzo, mi avvolgono il viso. Respiro ricordi, il fiato si affanna, tabacco bruciato, che vaga nel corpo. Allatto i fantasmi, li posso vedere, guardarli negli occhi, scoprirne il richiamo. Ritorna la vita, mi stringe sui fianchi, pensieri potenti... che strano risveglio.
Io appartengo al mio Noi, Noi cerchiamo di capire, abbiamo bisogno di tempo, il tempo non ha bisogno di Noi. Noi cerchiamo di fare, comporre tasselli casuali, graffiare esistenze sbiadite, urlando in un posto inventato. Noi cerchiamo una guida, viviamo confuse attrazioni, nascosti in cespugli di vento, divine o terrene assenze. Noi cerchiamo la forza, il debole pazzo sul trono, lo scettro si sporca di eventi, il regno galleggia sul niente. Noi cerchiamo la cura, carezze di petali inermi, anime amanti ardenti, corpi ideali eterni...