Poesie d'Autore


Scritta da: jova6971
in Poesie (Poesie d'Autore)

Grazie

Lontani e poi vicini,
come numeri primi
unici che si incontrano
in un bar per single,
noi ci incontrammo per caso
e il mondo collassò.
Tutto quello che vedevo
eri tu
Tutto quello che volevo
eri tu.
Ma ora lottando contro la fine
cerchiamo l'inizio della storia
che come un uragano
travolse noi e ancora
non si arrende.
Lontani e poi vicini,
questo è il nostro destino
e la nostra sventura.
Ma gli occhi non
conoscono distanze e ignorano
i luoghi, e noi per sempre
nodi da non voler slegare.
Composta lunedì 26 aprile 2010
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: jova6971
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    E Se...

    E se lontano da noi
    ci fosse un altro mondo
    che distante ci chiama?
    Potremmo mai vederlo,
    se ancora qui con ancore
    alla gola respiriamo aria
    finta, come tutto.
    La luce non può scomparire
    noi brilliamo di volontà,
    che invincibile allontanerà
    tutto. Quella luce come
    un sorriso di bimbo
    che aspetta la mamma
    si staglia per noi.
    Quando saremo arrivati,
    dopo corse e pause
    e litigi infantili,
    capirò che
    la luce era solo
    specchio della tua.
    Composta lunedì 26 aprile 2010
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: jova6971
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La Gabbia si è Aperta

      Sbattendo e lottando
      l'anima corre libera in me
      nessun ostacolo, mai più
      potrà negar la mia vita.
      Cercando quel che può,
      dimenticando quel che vuol,
      libera come non mai
      solo per cercar guai.
      Tuonate e rombate
      la tempesta non fa paura,
      basta con vizi e virtù.
      Basta.
      Un'onda mai vista si innalza
      a me non fa paura,
      io ci sono sopra.
      Questa onda
      sono io!
      Composta lunedì 26 aprile 2010
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: jova6971
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Con Aria ed Inchiostro

        Con aria ed inchiostro,
        questo basta per far
        scorrere la penna della
        mia vita.
        Non senti tu l'urlo?
        Non voglio esser letto
        in un libro in cui si parla
        di morti.
        Il mio dolore è vivo e
        rimanendo qui, vivrà sempre.
        Questa è una maledizione
        per chi sposta i suoi
        occhi su queste parole.
        Solo la coscienza provoca
        dolore, dimentica chi sei
        e ricorda chi sei stato.
        Il futuro non esiste.
        È solo il presente che non conosciamo.
        Il passato non esiste.
        È solo il presente che ci dimentichiamo.
        Il presente è tutto,
        ma dev'esser niente.
        Composta lunedì 26 aprile 2010
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: jova6971
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il Sorriso è una Malattia

          Il sorriso è una malattia
          e voglio esserne portatore
          per questo faccio l'animatore
          per non farlo andar dalle persone via.

          Non importa se venti o da riempir una piazza
          allo stesso modo devo sfinire
          non importa quello che gli altri possono dire
          perché so che non ne avrò mai abbastanza.

          Il sorriso è una malattia
          ed io sono felicemente malato
          perché da quando ti ho incontrato
          tu col tuo sorriso mi hai indicato la via.

          Non c'è bisogno di dottori
          non esiste alcuna cura
          non è uno sbaglio della natura,
          di certo non provocherà dolori.

          E allora cosa stai ad aspettare?
          Devi solo guardarti un attimo intorno
          per capire che con noi è più bello il mondo.
          Salta su con noi, e non ci pensare!
          Composta lunedì 26 aprile 2010
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: jova6971
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Leone Tra Tigri

            In gabbia, da soli
            ci guardiamo, niente.
            Nel circo siamo star di stesso livello.
            Solo.
            Loro provano lo stesso timore
            alla nostra vista ma non
            capiscono che la paura è solo
            specchio della nostra.
            Correre intorno, il nostro vero
            ed unico modo di fingere.
            Non possiamo fermarci con
            la frusta che comanda,
            noi schiavi per dilettar schiavi
            altrui. Gabbia sbagliata per
            me che m'inganno di essere
            diverso ma reazioni simili incontriamo.
            Può essere il mio desiderio la
            mia volontà d'essere?
            O siamo tutti nel circo della
            vita solo bestie per diletto?
            Composta lunedì 26 aprile 2010
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: jova6971
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              iWorld

              Credevo di potercela fare
              di non stare sempre li con
              gli occhi fissi a guardare
              la mia vita che scomponendosi in bit
              fluisce in altri chip.
              Non mi sento strano,
              strano è diverso e di
              unico ho solo il nome
              che non uso più.
              Mentre cammino per le alte mura
              non mi interessa la natura
              ma ticchettando come donna
              di facili costumi sul cellulare
              cerco campo per chattare.
              Mi rendo conto che
              per starmi un po' ad ascoltare
              le cuffie devo indossare
              e dopo aver ascoltato il mio brano
              tutto diventa più chiaro.
              Come un ingranaggio moderno
              io sono
              base e navicella
              porto e nave
              prodotto e produttore
              autosufficiente
              nella mia inesperienza
              di vita che ormai
              non cambierò più.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: jova6971
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Matrioska

                Come randagi da tutti abbandonati
                solo in branco possono sentirsi accettati.
                Chiamateli come volete, bulli od ultras
                ma la razza la stessa rimane
                sono bestie feroci, fiere andate a male
                il loro habitat naturale è la città.
                Palloni gonfiati, stanchi di
                esser speciali, ed ora catalogati
                come nei supermercati
                in scaffali lontani
                per merce avariata.
                Il prezzo su di loro impresso
                non è spesa altrui ma
                loro tempo perso.
                Ignoranti e vuoti dentro,
                ma pieni di involucri per
                nascondere quello che pian
                piano evapora e poi scompare.
                Non possono arrendersi più.
                Non possono lottare più.
                Non possono amare più.
                Non possono smettere più.
                Roditori in gabbiette strette
                Ormai vecchie barzellette
                che nessuno considera già
                questa è la vita
                dell'animale della città.
                Composta lunedì 26 aprile 2010
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: jova6971
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Risata Grassa

                  Che succede bimbo ai tuoi bei occhioni
                  sono finiti i cannelloni?
                  Come mai bimbo sei sempre affamato?
                  Irresistibile il cioccolato?
                  Non ci pensare che arriva mamma per le coccole
                  e nella macchina intravedi delle gocciole!
                  Ma tu aspetta ad aprire la porta
                  con calma mangia prima la tua torta.
                  La mamma ti probisce di mangiare?
                  Meno male che hai la tua scorta personale
                  e se anche questo sogno dovesse finire?
                  Torna nel tuo letto e continua a dormire
                  perché è inutile come tutti faticare
                  sudare e stare con gli altri a giocare.
                  Ovviamente tu sai che intendo;
                  sempre meglio giocare al nintendo
                  di uscire a passeggiare
                  se non hai amici da incontrare.
                  Ricordi che solo in rete
                  dicevi di trovar quiete?
                  Ma perché dicono sempre che con i surrogati
                  si può essere solo degli sfigati?
                  Io dico che tu, certo sei un po grasso
                  non mi dirai che non credevi di esser basso
                  e pensavi che non fosse così male
                  se il livello del colesterolo sale.
                  Tranquillo, tu sei solo ingrassato
                  c'è tempo prima di definirti malato.
                  Composta lunedì 26 aprile 2010
                  Vota la poesia: Commenta
                    Scritta da: jova6971
                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Cercasi Acquirente Abbastanza Affezionato

                    Porto bambole di cera
                    mica roba da niente. Povere
                    senza fine né scopo, solo
                    per essere giudicati, guardati
                    e criticati. Senza vita
                    e di edizione limitata
                    a loro ogni
                    speranza è ormai vietata.
                    Ambizione, orgoglio compaiono
                    solo come moniti e per
                    niente impauriti da vulcani
                    ancora inesplosi, badano
                    ad abbronzare ciò che di più
                    chiaro hanno.
                    Composta lunedì 26 aprile 2010
                    Vota la poesia: Commenta