Poesie d'Autore


Scritta da: Carlo Romero
in Poesie (Poesie d'Autore)

Mare

Mare, io che immersi
Il mio giovane corpo di uomo
Nei tuoi ribollenti e spumeggianti flutti,
io che udì la suadente tua voce, il tuo canto
(col quale uomini di tutti i tempi e razze ispirasti ed ammaliasti)
Che dalle ali del vento e dal fluir delle onde alle mie orecchie giunse.
Tu che sei rimasto lo stesso,
mentre tutto intorno a te scorrendo muta
ti prego ridammi il vigore d'un tempo
che la vita crudelmente dichiara inesorabilmente perduto.
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    Scritta da: Carlo Romero
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Figlio del mare

    Io che fui tuo figlio,
    nei tuoi profondi ed oscuri abissi concepito,
    dai tuoi eterni flussi e riflussi nato.
    Culla primordiale di vita tu fosti
    moto perpetuo del mondo,
    sua linfa, suo sangue.
    Per madre ebbi l'infinito turchino del cielo
    che con te ancora si sposa, in rinnovato amore,
    là dove lo sguardo si perde e si confonde
    in sognante incanto.
    Di fronte a te, o padre, ora mi ergo,
    dopo anni d'assenza
    e in rispettoso silenzio contemplo
    la tua maestosa ed eterna bellezza,
    che ancora una volta mi ricorda
    quanto vana sia la mia fugace
    ed incerta esistenza.
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      Scritta da: Carlo Romero
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Delusione

      Per tutte le parole che non ti ho mai detto
      e che avrei sempre voluto dirti,
      anche se già sapevo che con esse avrei potuto ferirti.
      Per tutti quei giorni passati ad ascoltarti,
      anche quando nulla avevi da dirmi.
      Per tutti quei silenzi che non hai saputo riempire,
      per quelle frasi che non mi hai mai detto
      e che avrei voluto sentire.
      Per tutte quelle piccole cose che non mi hai saputo donare,
      per quei semplici gesti che non hai saputo fare.
      Per tutti quei sorrisi che non mi hai regalato,
      per quegli sguardi con cui i tuoi occhi non mi hanno guardato,
      per le carezze di cui le tue mani mi hanno privato.
      E se tutto questo non dovesse ancora bastare,
      mi basterà di te ricordare,
      tutte le promesse che non hai mantenuto,
      tutte le attenzioni che da te non ho avuto.
      Tutte quelle foto che non vorrò più guardare,
      istantanee di istanti che non ho mai vissuto.
      Tutti quei bei ricordi che non potrò ricordare,
      perché con te niente è stato reale,
      sei stata soltanto una mera illusione,
      ed io da illuso e dal sentimento accecato,
      illudermi ho voluto, così ho continuato,
      ripetendomi che forse era quello il tuo unico modo di amare,
      fino a quando infine, triste e deluso,
      l'amara realtà ho dovuto accettare.
      Ma nonostante tutti quei dolci momenti che con te non ho avuto,
      nonostante tutto quel tempo che grazie a te ho perduto,
      eppure ti dico, in questo amore, per quanto strano, io, ci ho creduto.
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        Scritta da: Carlo Romero
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Se il mio cuore potesse parlare

        Se il mio cuore potesse parlare,
        quante cose avrebbe da dire,
        ti narrerebbe di passioni profonde, sentimenti sinceri,
        perché tu lo sai, egli non sa cosa vuol dire mentire,
        non conosce ragione,
        non cerca ricchezza,
        a lui basta anche solo una languida carezza.
        Quello per cui vive, batte e combatte,
        è qualcosa che va ben oltre ogni illusione.
        Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante,
        è un sentimento vero, profondo, vibrante,
        per cui ogni cosa è disposto a sacrificare,
        per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.

        Voglia d'amare e di essere amato,
        ma quante volte è stato ingannato,
        deriso, usato, umiliato,
        quanto dolore, furore ha provato,
        quante volte è stato spezzato,
        molte volte l'ho sentito ferito,
        ma non l'ho mai visto sconfitto.
        In lui non c'è posto per il disprezzo,
        non serba rancore, non brama vendetta,
        anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.

        Tutto questo però non l'ha cambiato, non l'ha inaridito,
        è sempre rimasto lo stesso,
        anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso,
        ed io ho continuato a sentirlo, a seguirlo,
        perché è dal mio piccolo cuore che scaturisce ogni mio sentimento,
        senza di esso non esiste emozione.
        In ogni cosa che penso, che dico o che faccio,
        in ogni mio singolo gesto, c'è sempre del mio cuore il riflesso.
        Ah, se lo lasciassi fare, ogni cosa lui saprebbe trasformare,
        ed ogni mio sogno diverrebbe realtà,
        e la realtà un sogno bellissimo da cui nessuno mi potrebbe svegliare.
        Ah, se il mio cuore potesse parlare,
        le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare.
        Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle,
        che ti sussurra dolci parole,
        come solo lui sa fare, che lui solo può usare.
        Quel suo dolce bisbiglio,
        come il tenero canto d'un'usignolo al risveglio del giorno
        desterebbe il tuo cuore assopito,
        ed il loro battito diverrebbe uno solo,
        sommesso, profondo,
        eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno.
        Così potente da zittire di colpo,
        tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo.
        Così penetrante da far risaltare ogni particolare,
        tanto che basta un sorriso, uno sguardo per farti sognare.
        Ah, se il mio cuore potesse parlare...
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          Scritta da: Carlo Romero
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Il tempo e l'amore

          Il tempo passa e continuerà a passare,
          ci ha già cambiato e ci cambierà ancora,
          ma c'è una cosa che il tempo pur passando
          non potrà mai far invecchiare,
          è quel sentimento che non conosce limiti e confini,
          a cui poco importa se verrà urlato o solo bisbigliato,
          in quanto esso non si misura
          con la voce che dalla gola scaturisce,
          ma con l'intensità di quella voce
          che nel petto batte e da esso fuoriesce.
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            Scritta da: Carlo Romero
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La donna e il mare

            "Maledetto mare" urla restando
            in silenzio una donna.
            La sua figura tacita e immobile
            contrasta con il gioioso vociare
            della gente all'intorno
            sulla spiaggia assolata d'agosto.
            Sul suo volto bruciato dal sole,
            vi è scolpito un dolore
            che mai ha trovato conforto.
            I suoi occhi velati di pianto
            febbrilmente scrutano il mare
            quasi i suoi profondi
            abissi volessero sondare.
            Sulle sue labbra
            appena dischiuse è rimasta
            impigliata un'invocazione
            un misto di rabbia e dolore:
            "Ridammi quel figlio che m'hai tolto,
            ridammi almeno il suo corpo
            che io possa vederlo degnamente sepolto,
            ed ogni qual volta il suo ricordo mi assalga
            io possa almeno poggiare una rosa
            là dove egli giace e riposa."
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              Scritta da: Carlo Romero
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Notte

              Ti odio, interminabile notte,
              che hai affilato i tuoi artigli
              per squarciare i miei sogni,
              condannandomi ad errare per vicoli angusti,
              come un cane randagio che affamato d'amore
              ululi alla sorda luna il suo muto dolore.
              Ti odio, perfida notte,
              che spegnendo i colori del giorno
              hai riesumato i fantasmi di antichi timori.
              Ti odio maledetta notte,
              perché nella tua oscurità la mia anima in te si riflette...
              Ti amo effimera notte
              perché sul tuo scuro volto già scorgo il preludio di un nuovo giorno.
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                Scritta da: Carlo Romero
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Ricordi

                Quando la mente
                nel suo tortuoso errar s'imbatte
                in quei ricordi che più volte ho tentato di annegare
                nel turbinoso oblio dell'incoscienza
                per poi vederli, puntualmente riaffiorare
                sulla superficie crespa della consapevolezza,
                procurandomi un dolore tale
                che è come se il mio cuore fosse dilaniato
                e da mille spilli di vetro trapassato,
                gli occhi mi tracimano di pianto
                che si riversa poi copiosamente sul mio viso affranto.
                Questo amore mio e ciò che provo,
                ogni qual volta ripenso a te e a quei giorni insieme,
                che or rivedo come un sogno evanescente
                quando mi risveglio nell'incubo funesto di questo mio presente.
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                  Scritta da: mor-joy
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Sii gentile

                  Ci viene sempre chiesto
                  di comprendere l'altrui
                  punto di vista
                  non importa quanto sia
                  antiquato
                  stupido o
                  disgustoso.

                  Uno dovrebbe
                  guardare
                  agli errori degli altri
                  e alle loro vite sprecate
                  con
                  gentilezza,
                  specialmente se si tratta di
                  anziani.

                  Ma l'età è la somma
                  delle nostre azioni.
                  Sono invecchiati
                  malamente
                  perché hanno
                  vissuto
                  senza mettere mai a fuoco,
                  hanno rifiutato di
                  vedere.

                  Non è colpa loro?
                  Di chi è la colpa?
                  Mia?

                  A me si chiede di mascherare
                  il mio punto di vista
                  agli altri
                  per paura della loro
                  paura.

                  L'età non è un crimine
                  ma l'infamia
                  di un'esistenza
                  deliberatamente
                  sprecata
                  in mezzo a tante
                  esistenze
                  deliberatamente
                  sprecate lo è.
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