Poesie d'Autore


Scritta da: Anna De Santis
in Poesie (Poesie d'Autore)

Per te

Avvicina la tua bocca, non farmi parlare
prima che possa con una parola farti male
dentro vive la mia rabbia
ma convincimi ancora se puoi
calma la mia collera fammi vivere ora
non lasciare che esploda...
Per te ogni parola è niente
ogni cosa si cancella
ma io rimango marchiata da segni indelebili
che bruciano sulla pelle
mi ricordo tutto e sai che fa male
ogni tua carezza mi riporta una frase e momenti da dimenticare
ora lasciarmi andare sarà difficile senza pensare
tu solo sai come fare, allontana da me con dolcezza
tutto quello che mi dà dolore e dammi la certezza
stare con te senza problemi per poterti amare.
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    Scritta da: milanoteca
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Immaginare...

    Immaginare di rimanere soli
    come una musica che nessuno ascolta
    per liberarci da fittizi voli
    architettati da coscienza stolta.
    Avere il cuore come sola essenza
    come sapienza di purezza antica
    che sia plasmato di bellezza e forza
    per incarnare tutto ciò che è vita.
    Composta martedì 7 febbraio 2012
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      Scritta da: Antonio Boggio
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      La Poesia... alla vita

      La poesia è il bacio della morte
      che si posa sul collo,
      ci chiude gli occhi
      e vola via, lasciandoci trafelati.
      È il sangue che erompe
      dalle mani granulose,
      sbattute su un muro
      senza alcuna ragione
      tollerata dagli altri.
      È il pianto sulla
      spalla di una puttana
      che non si impietosisce.
      È una zappa che
      lenta dissoda la terra,
      rompe le mani
      e si gonfia di sudore
      espiando le colpe umane.
      È la gola che accoglie
      il vino mentre
      si consuma lenta una cicca.
      È un bacio sulla bocca
      che a occhi chiusi
      ci permette di vedere.
      È un bambino che muove
      i primi passi e un vecchio
      che se ne va.
      Siamo noi, imperterriti,
      che viviamo nei nostri sogni e,
      come nei peggiori incubi,
      Siamo sbattuti a terra e poi
      ci svegliamo ansimanti,
      ma ancora vivi.
      Composta lunedì 1 gennaio 2001
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        Scritta da: Antonio Boggio
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Distanze

        Cosa stai guardando ora?
        Forse con gli occhi chiusi,
        i tuoi occhi di betulla,
        ascolti la distanza che ci unisce
        nei nostri silenzi...
        nel caos del mondo...
        Sembra di vederli
        i tuoi capelli di fieno,
        come salici piangenti
        cingerti le spalle.
        E la tua pelle,
        come terra umida,
        amo accarezzare
        come fa la nebbia
        alle prime luci del mattino,
        per poi con le mie labbra
        di rosa sbiadita
        unirmi alle tue,
        che scoppiano come gli acini
        sotto il cocente sole d'agosto.
        Sentirti...
        sentire il mosto ancora giovane
        che con passione poi
        sarà vino,
        poi sarà amore.
        Composta mercoledì 3 gennaio 2001
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          Scritta da: Antonio Boggio
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Odori lontani, invisibili nel vento

          Mentre piove sul terriccio umido
          esalano profumi di aghi di pino
          e nella macchia
          mirto e rosmarino.

          Sopra le verdi valli,
          al di sotto del cielo,
          si può cogliere ancora qualche piccolo fiore
          e un filo d'erba che
          sotto le nostre orme muore.

          E l'aria, come in una danza fugace, pronta
          per chi protende la mano
          nel voler assaporare quell'attimo di vita ancora,
          fugge qua e là, portando con sé
          odori lontani, invisibili nel vento
          e veleni umani celati
          nelle coscienze dei potenti.
          Composta martedì 6 febbraio 2001
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            Scritta da: Antonio Boggio
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            La ricerca di un pensiero

            Passi, foglie in autunno dal dolce
            bisbiglio sotto il mio cammino.
            L'onda in mare rincorre le sue creature
            Spinta dal vento, maestoso;
            ed il mio pensiero fugge da essa procellosa
            per rincorrere il calore di un tuo abbraccio;
            fugge dalla vita per fuoriuscire dalle mie labbra
            che vengono a posarsi sulle tue,
            dove troverei dolce la mia morte,
            l'unica che possa valer la pena
            di morire.
            Composta lunedì 7 febbraio 2000
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              inganni

              Ancora ora dopo tanti anni
              neve
              scende leggera a coprire inganni
              quelli che dalla vita abbiamo voluto
              fortemente vissuti e sempre nascosti e taciuti
              senza dare nessun dolore a chi non meritava
              prendendo tutto quello che di meglio ci dava...
              Neve
              che come sui ghiacciai perenni non scioglie
              scelto per appagare le mie voglie
              fai tremare i miei rami e scuoti le mie foglie
              e son passati tanti inverni come questo
              ed ogni volta ti desidero ancora e resto
              legata a te come un torrente in piena
              che viene giù con forza scivolando sulla tua pelle
              Neve
              che mi riempie il letto e fa più grande la passione
              che mi toglie il respiro, ogni vergogna e la ragione
              resisto anche se non abbiamo modo di restare
              come vorremmo e continuare
              ma forse il tempo di ghiacciare e sciogliere è un piacere
              che pochi sanno cogliere e sapere
              Neve
              che pur brivido è cadere e rimanere
              tra le tue braccia che con il tempo continuano a tenere
              e vivo il poco tempo concesso senza pensare... ti desidero continuamente.... adesso.
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il giorno della memoria... o la memoria di un giorno

                La Storia è sempre maestra
                e ci ricorda spesso
                a non dimenticare chi
                ancora adesso
                soffre senza gloria
                nel giorno della memoria
                e a venir riconosciuto
                soltanto
                come fortunato sopravvissuto.

                Ma il tempo è galantuomo e
                ci insegna ancora a ricordar
                chi scrisse
                se questo è un uomo...
                Guai ad abbassar la guardia
                o gettar la spugna or
                la tigre è sempre in gabbia
                è può sempre ritornar.
                Composta sabato 4 febbraio 2012
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                  Scritta da: Laura Elena Tomaru
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Attimi di vita

                  Mentre le luci nel tramonto si disperdono nel buio
                  e la in alto già una stella ardentemente brilla,
                  sopra un prato ancora verde ed un cielo quasi blu,
                  ti appoggi al mio seno e dormi quasi fossi la tua culla.

                  Passa la notte e il risveglio è dolce incanto
                  col tuo sguardo che mi fissa e il tuo sorriso che m'allegra
                  passa il giorno intero, i mesi e via dicendo
                  ma l'amore che ci lega va sempre crescendo.

                  Non è certo tutto roseo se no nemmeno ti amerei
                  ma in ogni lite il sorriso ha la partita vinta
                  tanto tempo ormai è passato ma sembra solo ieri
                  il giorno in cui mi hai conquistata diventando la mia Vita!
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                    Scritta da: Franco Mastroianni
                    in Poesie (Poesie d'Autore)
                    Sono incerti i nostri passi
                    mentre danzano nel ghiaccio della strada
                    nell'inverno che si mostra a muso duro
                    poi d'altronde è la stagione ma la cosa non ci aggrada.

                    Lunghe file di lamenti fanno a gara per saltar fuori dai denti
                    ma che freddo quanta neve quando arriva primavera
                    poi le grandi puttanate di quei soliti sapienti.

                    Sono incerti i nostri passi e ci muoviamo lentamente
                    ma del gelo che attanaglia i nostri cuori
                    nessuno dice niente.
                    Composta sabato 4 febbraio 2012
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