Inverno fugge, zefiro rianima, scirocco fa tiepida l'acqua, inverno fugge. Il campo partorisce, al caldo freme la terra e ovunque il campo partorisce. Gioioso esplode il verde, l'albero s'infoglia al sole nelle valli esplode il verde. Già l'usignolo piange, il figlioletto offerto a mensa l'usignolo piange. Scroscia l'acqua dal monte per i lisci macigni e rimbombando scroscia l'acqua. D'ogni fiore si tinge il suolo al soffio d'oriente, e odorano le valli d'ogni fiore. Nelle spelonghe risuonano i muggiti, che le cime rinviano ancora alle spelonche. I grappoli si gonfiano sui tralci, tesi fra gli olmi i grappoli si gonfiano. Le note travi infanga già la rondine stridendo al nido tra le note travi. Sotto i platani verdi è un bel dormire, far corone di fiori sotto i platani. Adesso è dolce anche morire, ora correte, fili del fuso: in un abbraccio adesso è dolce anche morire.
Grande valore ha la terra, per chi coltiva germogli la nostra terra vola arida polvere verdeggia a volte, a volte gialla nel vento è cenere... È vero, nascemmo in un posto in un tempo, noi sciame di locuste la terra è sciame di locuste, l'hai raggiunta e vola via...
Oggi sulla sabbia vedemmo navigare carovane d'acciaio senza affondare nell'aria vedemmo aquile di ferro balenare, dissero: la terra è di chi la dissoda... prodigio! Siamo qui da secoli: non siamo dòmini non siamo dominati oggi, alla terra abbiamo dato un senso...
Abbiamo ciascuno un manto di lana da sciogliere in estate vello d'avvolgere d'inverno E con gli anni con il vento nel mutare di piogge e di prati il colore svanisce la lana sfinisce e i fili di lana di messaggi forieri... Allora, certo, ognuno di noi lascerà del manto il suo vissuto, per morire...
Colombaia dorata sull'acqua, tenera e verde struggente, e una brezza marina che spazza la scia sottile delle barche nere.
Che dolci, strani volti tra la folla, nelle botteghe lucenti balocchi: un leone col libro su un cuscino a ricami, un leone col libro su una colonna di marmo.
Come su di un'antica tela scolorita, il cielo azzurro fioco si rapprende... ma non si è stretti in quest'angustia, e non opprimono l'umido e l'afa.
Ribolle una volta sola e schiuma, e si propaga la sua onda. Di tradimento non sa vivere il cuore, e tradimento non è: l'amore è uno.
Noi ci adiriamo, giochiamo, raccontiamo il falso, ma silente è il nostro cuore. Noi non sappiamo tradire e non tradiamo: l'anima è unica - unico l'amore.
Monotonia e desolazione. Dalla monotonia traendo forza scorre la vita... E in vita duratura l'amore è uno, uno e sempre uno.
Nell'immutabile solo è l'infinito, sol nell'assiduo - la profondità. Lunga è la vita, l'eternità vicina, sempre più chiaro è che l'amore è uno.
L'amore ripaghiamo con il sangue, ma l'anima fedele permane in fedeltà, e amiamo noi d'un solo amore... uno è l'amore, come la morte è una.
Nel mutismo domestico nella quiete pensandosi inascoltata e sola ridà fiato a quei redivivi. Lungo una striscia di polvere lasciando dietro sé schegge di suono tra pareti stupefatte se ne vanno in uno sfrigolìo i beneamati Scarafaggi.
Passato col loro il suo momento già?
Più volte agli incroci agli scambi della vita risalito dal niente sotto specie di musica a sorpresa rispunta un diavolo sottile un infiltrato portatore di brividi - e riavvampa di verde una collina si movimenta un mare - seduttore immancabile sin quando non lo sopraffanno e noi con lui altre musiche.
Santa Maria Maddalena, sulla riviera. Dov'è che guarda, libro letto, il suo volto rotondo di fanciulla? Scorre il ruscello sotto la grande palma. Maria Maddalena, piccola effigie lunare nel bosco crepuscolare dei Tintoretto.
(Ma gli alberi ancora ci nascondono quel che la santa, nell'estasi, vede.)
Madre che amavo come Firenze, la tua lingua, cipressi, oliveti, bianchi buoi; madre che eri il ponte vecchio, letame deposto sui campi, il cimitero con aranci sull'Arno dove presso tuo padre m'hai portato: qui il tuo esilio prosegue.
Sono un tranquillante, Agisco in casa, funziono in ufficio, affronto gli esami, mi presento all'udienza, incollo con cura le tazze rotte - devi solo prendermi, farmi sciogliere sotto la lingua, devi solo mandarmi giù con un sorso d'acqua. So come trattare l'infelicità, come sopportare una cattiva notizia, ridurre l'ingiustizia, rischiarare l'assenza di Dio, scegliere un bel cappellino da lutto. Che cosa aspetti - fidati della pietà chimica. Sei un uomo (una donna) ancora giovane, dovresti sistemarti in qualche modo. Chi ha detto che la vita va vissuta con coraggio? Consegnami il tuo abisso - lo imbottirò di sonno. Mi sarai grato (grata) per la caduta in piedi. Vendimi la tua anima. Un altro acquirente non capiterà. Un altro diavolo non c'è più.