Scritta da: goccia di miele
in Poesie (Poesie d'Autore)
Amore
Amore è un uccello che non esiste.
Eppure, ne ascolto il canto
che senza posa si leva al cielo.
Eppure
il mio andare è l'ombra del suo volare
sui suoli.
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Amore è un uccello che non esiste.
Eppure, ne ascolto il canto
che senza posa si leva al cielo.
Eppure
il mio andare è l'ombra del suo volare
sui suoli.
Il tuo Corpo è la voce azzurra del fiume
che segreta in profondità scorre;
io son viandante che ad Esso scende,
stanco e assetato.
Il tuo Corpo mormora come la terra promessa
alla quale un lungo e polveroso giorno mi conduce.
Quando avrò lavato il volto, avrò bevuto a sazietà,
gli giacerò accanto e serena invecchierò.
Ma fra le mie dita Esso si schiude
e assetata mi fa passare oltre.
Voce azzurra, tu non sai che questa sete
mi fa giovane,
Tu non sai che essa ha creato anche Te
a sua sembianza.
È ora che io m'inginocchi e Ti ami
con le mie parole di secoli lontani.
È ora che io non sappia chi sono gli altri,
ora che io non badi chi qualcuno ricordi.
È ora che tu mi liberi dalla paura dell'eterno,
è ora che tu mi liberi dalla paura dell'effimero;
è ora che tu non mi dica più "tu",
è ora che tu mi taccia "io".
Ho mangiato fuoco per nutrire il sangue.
Sono colui che la gente osserva con disprezzo
quando cammina, che sputtana
ai portici di una pescheria.
Non riconosco casa mia nemmeno standoci
dentro accucciato sopra il divano.
Io sono immortale perché ho scritto in versi
la mia vita con l'inchiostro del mare
sulle pareti del destino,
della notte, della morte...
L'amore è una sigaretta aspirata
avidamente da un folle masochista come me...
Ho contato le stelle così
come si contano le poesie
dedicate ad un amore toccato piano
da un raggio di sole malinconico...
Siamo due cuori violati dalla stessa luna.
Respiravo aria gelata,
come piombo stracciato e nascosto nelle ossa
stanche, bruciate da un male minore...
Oggi ti amo senza lacrime sul viso.
Domani ti amerò con l'anima ancora distratta,
dolce come un fiore cresciuto sul letame.
Sorriderò ai tuoi occhi chiari
costruiti con mano ferma e sincera da
un angelo stordito, impazzito sotto
le urla mie che graffiano piano
i tuoi respiri ora felici,
sodomizzati dai sogni fatti, voluti con te.
E poi sei esplosa dentro il buio
perché troppo muta è questa lenta agonia
che ti trascina dentro i miei baci.
Fingerai d'amarmi per un'ora
o forse di più ma mai dimenticherai
il sudore sopra il cuore, le rose
accompagnate dalla grandine preziosa
come i cristalli che gli amanti regalano
alle donne prive d'inquietudine nel loro cielo.
Riflessi intorno a noi si cibano di sguardi
di movimenti e gesta... di ombre vestite a festa
sanno scolpire creando immagini da definire
continuo è questo giro di riflessi visibili da qualsiasi posizione
riflessi nell'attimo... poi... l'immaginazione.
Amo il rosso del tramonto... ma mi perdo a non finire
nelle magiche miscele... quando è quasi l'imbrunire
come quando il giorno è stanco
e raccoglie i suoi colori per andare
quel momento è il cambiamento la ciclicità del tempo
ed è qui... che mi ritrovo a immaginare
sorridendo penso a me... quando sarò io quel giorno
e vestito di stanchezza colorata... dovrò andare.
Poi mi perdo a non finire... quando è quasi l'imbrunire.
Saltimbanchi e giocolieri
sanno far volare in alto il più pesante dei pensieri
la destrezza nelle mani ha il sapore di magia
mentre il tempo torna indietro... e quasi porta via
saltimbanchi e giocolieri
forse quei pochi mestieri ovattati di misteri
nelle musiche le danze di colori... quelli veri.
Poi la folla si dirada lasciando lì... i pensieri.
Non lascerò che questo tempo costringa il mio pensare... il mio modo d'amare
sono un uomo innamorato di una donna affascinante
come un fior che a respirarlo... fa ubriacare
mi ciberò di sogni di fiabe e di natura
ascolterò il mio cuore... senza ragione... non c'è paura
non lascerò che questi giorni vuoti scalfiscano il mio dire
continuerò a scrivere d'amore
in questi e in altri mondi... ancora da scoprire.
Non lascerò che questo ottuso tempo... intralci il mio volare.
Carezze naturali nelle alate sfumature di passaggio
le briciole d'amore rimaste sui guanciali
mentre passi senza fretta
sollevano la danza della polvere celata lungo i viali
immagini intraviste con la coda dell'occhio
tra i dolci suoni a martelletto del colorato picchio
giocose le carezze
nel vento che si mette a far da corda ai salti del ranocchio
mela marina attende il morso del peccato originale
assoluzioni stanche non trovano più spazi
per mettersi in ginocchio e debellare il male
carezze naturali nel fiume che sa trasportar gli sguardi
tra vortici di immagini dove la mente... si lascia andare... e perde
le silenziose musiche che avvolgono la piana
le danze rumorose dei sassi e della terra
che orchestrano la frana
carezze naturali vestite di momenti da apprezzare
carezze naturali... che non stiamo più ad ascoltare.
Tu sei la Siberia,
l'estate mai nata.
Mia stella morente,
mia pioggia mancata.
Tu sei la Siberia,
e per questo ti ho odiata.