Poesie d'Autore


Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie d'Autore)
Accatasto giorni vuoti messi lì a formar pareti
altri appesi come tende quasi appiccicati ai vetri
giro dentro a questi giorni queste stanze... senza ritrovare i gusti le fragranze

accatasto giorni vuoti quelli senza il tuo profumo
le sinuosità del corpo la bellezza la tua pelle... così morbida al contatto.

Accatasto giorni vuoti... prima o poi... darò di matto.
Composta venerdì 30 dicembre 2011
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    Scritta da: Marilena Aiello
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La gioia di scrivere

    Dove corre questa cerva scritta in un bosco scritto?
    Ad abbeverarsi ad un'acqua scritta
    che riflette il suo musetto come carta carbone?
    Perché alza la testa, sente forse qualcosa?
    Poggiata su esili zampe prese in prestito dalla verità,
    da sotto le mie dita rizza le orecchie.
    Silenzio - anche questa parola fruscia sulla carta
    e scosta
    i rami generati dalla parola "bosco".

    Sopra il foglio bianco si preparano al balzo
    lettere che possono mettersi male,
    un assedio di frasi
    che non lasceranno scampo.

    In una goccia d'inchiostro c'è una buona scorta
    di cacciatori con l'occhio al mirino,
    pronti a correr giù per la ripida penna,
    a circondare la cerva, a puntare.

    Dimenticano che la vita non è qui.
    Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
    Un batter d'occhio durerà quanto dico io,
    si lascerà dividere in piccole eternità
    piene di pallottole fermate in volo.
    Non una cosa avverrà qui se non voglio.
    Senza il mio assenso non cadrà foglia,
    né si piegherà stelo sotto il punto del piccolo zoccolo.

    C'è dunque un mondo
    di cui reggo le sorti indipendenti?
    Un tempo che lego con catene di segni?
    Un esistere a mio comando incessante?

    La gioia di scrivere
    Il potere di perpetuare.
    La vendetta d'una mano mortale.
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      Scritta da: Pietro Nigro
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Forse i fiori mi sogneranno

      Un guscio di carne cerca stasera la mia anima
      rigido fiore al bacio di farfalla
      e semina tra inconsapevoli sentieri miraggi
      oro che bagna le rive rifatte forse perdute a chi visse.
      Spezzerò arcobaleni e mi laverò i pensieri nei vergini colori
      come un Van Gogh rifarò nuove terre atemporali
      nuove stelle d'afferrare con mano
      silenti saette in sere d'agosto
      un gioco d'indovini
      è rimasto un perché al di sotto degli abissi
      il batiscafo non serve
      non strisciano le alghe sulla pelle
      una scatola chiusa senza una chiave per aprirla.
      Forse i fiori mi sogneranno su cime colorate
      e i cieli apriranno squarci di futuro
      le chimere converseranno con i miei sogni
      e il gabbiano sorvolerà mondi ignorati;
      altro non resta che alzare lo sguardo al cielo
      la mente assorta a riguardar le stelle.
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Aliti bianchi

        L'ironia della notte è il trovar
        l'anima atea scalza per casa che prega
        l'assenza di un cuore pulsante
        nel corpo arido di vento.
        Dio necessita di anime innocenti in paradiso
        ecco perché prende con se le anime
        dei bimbi colpevoli di essere nati...
        Loro soffrono prima di conoscere
        gli aliti bianchi della morte inutile.
        La sofferenza non è mai innocente...
        Coloro che soffrono non sono mai
        "anime innocenti" ma anime dannate tradite
        da colui che a mani nude ripulirà
        i peccati mai commessi.
        Fermare il fuoco che brucia
        un corpo deturpato da un petalo di rosa.
        Gelare i sentimenti di un essere
        insano come me nell'oblio
        di un sogno irraggiungibile.
        Puntare una pistola sul capo martoriato
        di un angelo clandestino.
        Strapparsi le ali e venderle al demonio.
        E poi saltare dalla montagna
        di cielo più alta senza più vita in tasca
        e tornare tra le tue braccia
        Amore suicida di tiepide mancanze.
        Quanto costa naufragare negli sbagli
        incostanti di un ragazzo vivo
        per paura di non morire.
        Quanto vale una rinascita se la vita
        non scommette un po' sul
        dolore di un mare morente.
        Composta mercoledì 28 dicembre 2011
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          Scritta da: Urszula Gajowniczek
          in Poesie (Poesie d'Autore)
          L'odore del mare

          delizioso profumo del silenzio eterno, immensità nell'immensità senza tempo
          un mare colmo di sentimenti mi tocca delicatamente
          il sussurro del vento carezza la mia malinconia.

          le onde si innalzano come un migliaio di commi sulla luna
          onde gentili cullano mia anima
          fonte di vita, scrigno di tesori
          grande e immenso nella mia anima
          nel mio mare.
          Composta domenica 25 dicembre 2011
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            Scritta da: Antonio Boggio
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Tu, continuerai a non averne idea... io, le parole

            Un affettuoso sentore
            avvolge le mie membra,
            mentre la nave disegna una scia
            nel mare e, come per tutti,
            svanirà nel blu profondo.
            Un tenero amore conduce a te
            i miei pensieri
            sempre più ostili alla mia condotta.
            Tu, sempre più importante...
            sempre più lontana, virtuosa.
            Io, poco di buono...
            bevo dell'ottimo vino
            sputtanando quei due soldi
            che restano,
            privandoti di un pensiero.
            Consumo quel poco di buon senso
            nelle ore più deserte,
            nei banconi meno frequentati.
            Vorrei strappare quello
            che è stato ieri e
            lasciare un foglio bianco
            sotto la tua porta,
            un filo di voce
            che giunga a sussurrarti...
            Sono incapace di amarti...
            Sono incapace di
            sopravvivere persino con me stesso.
            E il mare continua,
            come con uno straccio
            su una lavagna,
            a dissolvere le linee
            bianche appena tracciate,
            le linee bianche
            che a ritroso
            mi avrebbero riportato da te.

            Il vento si prende i pensieri
            gettandoli sul nulla,
            spargendoli tra le particelle
            che compongono l'aria,
            nel fumo del tabacco,
            si spandono nella sabbia
            tra i coralli e i vetri levigati o
            muoiono, come muore
            la sete, al calar della sera.
            Tu, continuerai a non averne idea...
            io, le parole.
            Composta martedì 10 luglio 2007
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              Scritta da: Anna De Santis
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Persa in te...

              Dove sono e cosa sono
              non riconosco più la voce
              i miei tratti sono diventati luce
              quella che m'illumina quando incontra il tuo sguardo
              ogni giorno ringrazio il momento che ti ho dato un bacio
              ringrazio l'attimo che ho respirato con te la stessa aria
              senza quel per caso non ti avrei incontrato
              ora sono persa nei tuoi gesti
              nelle pieghe del tuo viso
              che ho imparato a memoria
              i tuoi capelli diventati bianchi insieme ai miei
              ed è un miracolo ancora che ci lega e ci tiene stretti
              e non solo in un fisico abbraccio
              ci lega la complicità di sempre ed una passione immensa
              prima arrivava solo l'emozione di un amplesso
              ora basta solo l'intenzione ed è forse anche di più lo stesso.
              Banale chiamarlo solo amore...
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                Scritta da: Franco Mastroianni
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Sai amore... molte volte le giornate ci confondono il sentire
                tra le corse indaffarate nella fretta del volere
                quotidiano che si mescola al domani
                desideri che vorresti... già toccare con le mani
                sai amore... molte volte le parole... quelle che ci fan volare
                cercano il momento giusto per poter farsi sentire
                ma le corse indaffarate della fretta... ne distorcono il gioire.
                Composta sabato 24 dicembre 2011
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                  Scritta da: Leonardo Cantoro
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Similitudine di me stesso

                  Io fiore di campagna
                  nato da un piccolo seme
                  trasportato dal vento qua e là.
                  Mi alzai. E gridai il mio nome tra l'erba alta.
                  Le piogge primaverili diedero vita alle mie prime foglie;
                  il vento mi diede la forza per resistere a lungo
                  e il sole la speranza di fiorire ancora!

                  Non pioveva da giorni
                  e c'era solo un contadino
                  dall'altra parte del prato
                  che poteva darmi salvezza,
                  ma egli non aveva acqua
                  per potermi dissetare,
                  bensì una falce.

                  ... Io caddi a terra
                  con gran dolore
                  vedendo della mia vita
                  contate le ore!...

                  Dopo tanto tempo scese la pioggia
                  e io ebbi la forza di crescere nuovamente,
                  alzai grandi steli e foglie
                  con bellissimi fiori
                  e così rimasi, fisso per terra,
                  in attesa che le belle farfalle si facessero vive,
                  e così fu!
                  Io ero vita! Ero nutrimento per le piccole creature,
                  sentivo che donare era un gesto bellissimo
                  e il mio cuore si riempiva di gioia.

                  Ma adesso, come allora, non piove più
                  da giorni, mesi, anni.
                  Ed io aspetto, aspetto da tanto.
                  In ricordo di quel seme che mi diede la vita,
                  di quelle farfalle che venivano a trovarmi.
                  Ma adesso soffro!
                  E le mie foglie stanno per cadere,
                  i miei petali bruciati dal sole sono stanchi,
                  si staccano fino a raggiungere il suolo.
                  Sono spoglio, nudo!

                  Ma ho ancora tanto da offrire
                  e la pioggia non si cura di me.
                  Ed io timido fiore di campagna
                  assetato d'amore aspetto!
                  Composta venerdì 9 settembre 2011
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