in Poesie (Poesie d'Autore)
La vita
Come si deve
dove si può
deve essere
bella e
eterna
per tutti
viverla
con la pace.
Mah...
Dove sei?
Composta lunedì 9 gennaio 2012
Come si deve
dove si può
deve essere
bella e
eterna
per tutti
viverla
con la pace.
Mah...
Dove sei?
Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.
Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorientate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.
Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.
Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.
Fermiamo gli occhi un attimo...
Prendi il fucile...
Spara, fai cadere il destino a terra,
osservalo e raccontargli di te...
Di noi, di me e di tutto il sudore
che bagna la fronte levigando le lacrime.
Il riflesso del mio viso vedrò
implodere nell'aria secca come l'autunno.
Cosa lascerò di me in questa terra arida?
Forse la nostalgia, la malinconia,
la tristezza mio amore fuggita via
con la pazzia sorella eterna...
E nessuno sa cosa significa evitare
gli specchi per paura di potersi osservare,
vedere i segni, le mani di coloro
che hanno violato il corpo distratto.
Lo specchio mi sbatte in faccia la realtà
e vomito, vomito sangue e nuvole di bronzo.
Ho abbracciato troppe volte
le fiamme dell'inferno e mi rendevo conto
che solo quel calore poteva rendermi felice.
Amo la vita e nonostante l'età
ho imparato a comprendere la verità celata
dietro una mancanza ed anche se il passato
continua a tornare e ad uccidere il cuore
io lo amo come un angelo in un cielo sconosciuto.
Cosa lascerò di me in questo terra arida?
La bellezza che ricopre l'anima schiva mia.
La paura di essere normale.
Prendere la mano di un'amica
tenerla stretta e rinunciare all'amore
per paura di cambiare, di essere sereni.
Lascerò il mio passato brillare
nella luce del giorno per poterlo
vedere più soddisfatto e magari abbracciarlo.
La bellezza stringevo tra le mani
un inganno senza colore...
Desiderare un respiro così forte
da vederlo solleticare il collo...
Cosa lascerò di me in questa terra arida?
La mia sofferenza,
il mio mal di testa,
il mio non saper amare, la mia grinta...
La mia forza nascosta dentro un pianto.
Il cuore infranto è nero, a fatica esprime il rosso dell'odio.
Aah qua! Nel deserto dei miraggi un sorriso si paga caro
un vuoto a rendere per l'anima della sfusa felicità.
Contenti & felici!
Corre il pianto a gocce palpita la palpebra cade come
il piombo di pietra e bagna lì il pensiero di quel mito
devastato sogno di un estremo desiderio che
cicatrizza la sofferenza del pescatore di emozioni.
Guarda in cielo, Te! Un celato Signore con velata
minuziosa attenzione seduto su una nuvola.
Arranca mulinelli, con aliti di vento, ghirigori
immaginari al fusare variegato di colori
fumati delle italiche frecce tricolori.
La nuvola scirocca l'intesa cortese densa del passato
butta la canna nel mezzo per pescare qualche emozione
frulla repentina al mio amo, c'è la pesca dei desideri
che con il suo pianto temporalesco distribuisce goccioline
donando ancora una volta la speranza alla vita.
La tua anima è stata lacerata come non mai da chi ti aspettavi amore
il tuo cuore strappato in tutte le sue parti non conosce pace
il mondo e tutti non ti vedono il vero e quello che hai dentro
e la rabbia esplode e ti dà tormento
la vita forse giudicata ingiusta ma quanto resta dentro da questo grande dolore
quanta emozione riesci a controllare e non vuoi pensare
ma ti arricchisce ogni spina anche se provoca ferita
anche se grondi sangue da tutta la tua pelle
e l'umiliazione affonda la sua lama per quanto il sole t'ama ma con il suo calore rimane un ghiaccio
e non riesce a scaldare
ma tu hai il fuoco dentro che riuscirà a scalfire la tua corazza di tristezza che ti sei costruito
e la finta indifferenza con cui resisti
ma verrà anche per te un tempo dove avrai un sereno appagamento
il vento spazzerà da quel cielo grigio che ti accompagna sempre le nuvole che piangeranno con te
è giusto che anche tu e sai che ti capisco
un giorno dove vedrai sulla tua vita finalmente un raggio... percorri nel giusto la tua stada e segui la luce con coraggio.
Tu...
Senza poter poggiare la testa sul petto
inutilmente aspettare le tue braccia
che fino ad un minuto prima mi hanno stretto
e la tua voce che mi sussurrava di aver pazienza
quella che non ho più
capisci che mi manca la tua presenza
magari proprio ora che è Natale
con il camino acceso non faccio che piangere e pensare
come sarebbe stato con te...
la cena da preparare, le cose di tutti i giorni
le cose di ogni momento
mi mancano di te.
Vorrei ricominciare, tornare indietro e non sbagliare
tu che mi dici di aspettare
ma è troppo tempo che sento sempre le stesse parole
ora che siamo diventati grandi a forza di sperare
non voglio più rimanere sola, chiedere... desiderare
ci sarà mai per noi un momento da condividere insieme
Senza doverti solo immaginare...
I tuoi ritagli di tempo sono diventati coriandoli
che semini ogni tanto
ne raccolgo i colori e li serbo con cura
aspettando giorni migliori.
Strapperai le lacrime cadute
dai miei occhi sulle tue labbra...
A mani nude scavavi nel mio petto,
cercando bastarda il cuore masochista,
ti avevo anticipata...
Nascosto nelle galere senza Dei o Santi
cercavo di venderlo alle aste di quartiere
in cambio di tempi migliori da ammazzare
come pipistrelli scomparsi nella luce.
Non fa rumore uno sguardo umiliato,
resta solo nascosto sotto la roccia
a contare i soffi di vento...
Hanno costruito piramidi di cielo
troppo grandi...
Dividono le mie urla dalle tue.
E come ti ho amato tenera egoista
nemmeno il sole bagnato dalla sfuggente
scia di stelle può saperlo.
E come ti ho odiato nemmeno la disumana
spiaggia di pietre e falsi idoli d'amore
può saperlo e giudicarlo invano.
Nel mare cristallino un cuore che muore
riesce a specchiarsi e ad osservare
i battiti scomparire nelle onde...
Ridevo, piangevo, soffocavo
l'unica che non se ne accorgeva eri tu.
E rimanere di nuovo solo
come un granello di cenere...
Ricercare l'amore di nuovo mi fa male.
Male come mi hai fatto tu perché
hai scelto per te senza pensare a me
che sulla tua lapide ripongo ancora fiori rotti.
Rotti come l'amore e la vita che tu hai rotto,
frantumato e schiacciato sotto
i passi della tua anima distratta...
Aspetto l'inverno per poter
dar una scusa valida al freddo
che lacera il mio corpo,
la mia anima crudele, sensibile.
Un pensiero soave sotto un cielo stellato
riporta alla mente ciò che bello era stato;
ti stringeva l'amore, ti affiancavo ai pensieri,
ti regalava il suo cuore... e già mi volevi.
Ho messo le ali... il sogno è avverato,
a questo bel mondo sono approdato;
son contento per te, felice per voi
che mi avete cercato, tanto inseguito,
e ora vi abbraccio in un amore infinito.
Non dovrà mai finire questa bella poesia,
ti ringrazio di cuore per la tua fantasia;
per quel mondo fatato che tu hai creato,
e tutto l'amore che mi hai regalato.
Parole ne avrei... non ancora è mio tempo,
che tu mi capisca, questo lo sento;
posso solo donarti un sorriso distratto,
e far sì che il tuo sogno... resti incantato.
Un mare immenso di parole nascondeva dei pensieri
che si univano con i miei a tracciar sentieri;
un cielo pieno di consigli si perdevano in me stesso
regalando a questo seme ciò che sono adesso;
volevo dirti cose che non mi hai fatto dire,
cercavo di sapere com'è giusto vivere
in un mondo di paure ove non dimora amore
fatto solo per soffrire perché non batte il sole;
quante volte mi hai sgridato e quanto ho pianto mà
per un sogno che cercavo che non era questo qua;
se adesso ti capisco e perché il tempo mi ha cambiato,
e se sono un po' diverso perché tanto mi hai aiutato,
regalandomi l'immenso ed oltre ancora mà
e son contento viverti per ciò che resterà;
perché non può morire ciò che porto dentro
è la gioia vera di chi mi ha amato tanto.
Chiudo gli occhi e in un momento... mi sei ancora accanto,
apro il cuore e come il vento... sei lontana e stanca.
Grazie ancora... Mamma.
Accatasto giorni vuoti messi lì a formar pareti
altri appesi come tende quasi appiccicati ai vetri
giro dentro a questi giorni queste stanze... senza ritrovare i gusti le fragranze
accatasto giorni vuoti quelli senza il tuo profumo
le sinuosità del corpo la bellezza la tua pelle... così morbida al contatto.
Accatasto giorni vuoti... prima o poi... darò di matto.