Poesie d'Autore


Scritta da: Marilena Aiello
in Poesie (Poesie d'Autore)

La gioia di scrivere

Dove corre questa cerva scritta in un bosco scritto?
Ad abbeverarsi ad un'acqua scritta
che riflette il suo musetto come carta carbone?
Perché alza la testa, sente forse qualcosa?
Poggiata su esili zampe prese in prestito dalla verità,
da sotto le mie dita rizza le orecchie.
Silenzio - anche questa parola fruscia sulla carta
e scosta
i rami generati dalla parola "bosco".

Sopra il foglio bianco si preparano al balzo
lettere che possono mettersi male,
un assedio di frasi
che non lasceranno scampo.

In una goccia d'inchiostro c'è una buona scorta
di cacciatori con l'occhio al mirino,
pronti a correr giù per la ripida penna,
a circondare la cerva, a puntare.

Dimenticano che la vita non è qui.
Altre leggi, nero su bianco, vigono qui.
Un batter d'occhio durerà quanto dico io,
si lascerà dividere in piccole eternità
piene di pallottole fermate in volo.
Non una cosa avverrà qui se non voglio.
Senza il mio assenso non cadrà foglia,
né si piegherà stelo sotto il punto del piccolo zoccolo.

C'è dunque un mondo
di cui reggo le sorti indipendenti?
Un tempo che lego con catene di segni?
Un esistere a mio comando incessante?

La gioia di scrivere
Il potere di perpetuare.
La vendetta d'una mano mortale.
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    Scritta da: Pietro Nigro
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Forse i fiori mi sogneranno

    Un guscio di carne cerca stasera la mia anima
    rigido fiore al bacio di farfalla
    e semina tra inconsapevoli sentieri miraggi
    oro che bagna le rive rifatte forse perdute a chi visse.
    Spezzerò arcobaleni e mi laverò i pensieri nei vergini colori
    come un Van Gogh rifarò nuove terre atemporali
    nuove stelle d'afferrare con mano
    silenti saette in sere d'agosto
    un gioco d'indovini
    è rimasto un perché al di sotto degli abissi
    il batiscafo non serve
    non strisciano le alghe sulla pelle
    una scatola chiusa senza una chiave per aprirla.
    Forse i fiori mi sogneranno su cime colorate
    e i cieli apriranno squarci di futuro
    le chimere converseranno con i miei sogni
    e il gabbiano sorvolerà mondi ignorati;
    altro non resta che alzare lo sguardo al cielo
    la mente assorta a riguardar le stelle.
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      Scritta da: Antonio Prencipe
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Aliti bianchi

      L'ironia della notte è il trovar
      l'anima atea scalza per casa che prega
      l'assenza di un cuore pulsante
      nel corpo arido di vento.
      Dio necessita di anime innocenti in paradiso
      ecco perché prende con se le anime
      dei bimbi colpevoli di essere nati...
      Loro soffrono prima di conoscere
      gli aliti bianchi della morte inutile.
      La sofferenza non è mai innocente...
      Coloro che soffrono non sono mai
      "anime innocenti" ma anime dannate tradite
      da colui che a mani nude ripulirà
      i peccati mai commessi.
      Fermare il fuoco che brucia
      un corpo deturpato da un petalo di rosa.
      Gelare i sentimenti di un essere
      insano come me nell'oblio
      di un sogno irraggiungibile.
      Puntare una pistola sul capo martoriato
      di un angelo clandestino.
      Strapparsi le ali e venderle al demonio.
      E poi saltare dalla montagna
      di cielo più alta senza più vita in tasca
      e tornare tra le tue braccia
      Amore suicida di tiepide mancanze.
      Quanto costa naufragare negli sbagli
      incostanti di un ragazzo vivo
      per paura di non morire.
      Quanto vale una rinascita se la vita
      non scommette un po' sul
      dolore di un mare morente.
      Composta mercoledì 28 dicembre 2011
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        Scritta da: Urszula Gajowniczek
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        L'odore del mare

        delizioso profumo del silenzio eterno, immensità nell'immensità senza tempo
        un mare colmo di sentimenti mi tocca delicatamente
        il sussurro del vento carezza la mia malinconia.

        le onde si innalzano come un migliaio di commi sulla luna
        onde gentili cullano mia anima
        fonte di vita, scrigno di tesori
        grande e immenso nella mia anima
        nel mio mare.
        Composta domenica 25 dicembre 2011
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          Scritta da: Antonio Boggio
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Tu, continuerai a non averne idea... io, le parole

          Un affettuoso sentore
          avvolge le mie membra,
          mentre la nave disegna una scia
          nel mare e, come per tutti,
          svanirà nel blu profondo.
          Un tenero amore conduce a te
          i miei pensieri
          sempre più ostili alla mia condotta.
          Tu, sempre più importante...
          sempre più lontana, virtuosa.
          Io, poco di buono...
          bevo dell'ottimo vino
          sputtanando quei due soldi
          che restano,
          privandoti di un pensiero.
          Consumo quel poco di buon senso
          nelle ore più deserte,
          nei banconi meno frequentati.
          Vorrei strappare quello
          che è stato ieri e
          lasciare un foglio bianco
          sotto la tua porta,
          un filo di voce
          che giunga a sussurrarti...
          Sono incapace di amarti...
          Sono incapace di
          sopravvivere persino con me stesso.
          E il mare continua,
          come con uno straccio
          su una lavagna,
          a dissolvere le linee
          bianche appena tracciate,
          le linee bianche
          che a ritroso
          mi avrebbero riportato da te.

          Il vento si prende i pensieri
          gettandoli sul nulla,
          spargendoli tra le particelle
          che compongono l'aria,
          nel fumo del tabacco,
          si spandono nella sabbia
          tra i coralli e i vetri levigati o
          muoiono, come muore
          la sete, al calar della sera.
          Tu, continuerai a non averne idea...
          io, le parole.
          Composta martedì 10 luglio 2007
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            Scritta da: Anna De Santis
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Persa in te...

            Dove sono e cosa sono
            non riconosco più la voce
            i miei tratti sono diventati luce
            quella che m'illumina quando incontra il tuo sguardo
            ogni giorno ringrazio il momento che ti ho dato un bacio
            ringrazio l'attimo che ho respirato con te la stessa aria
            senza quel per caso non ti avrei incontrato
            ora sono persa nei tuoi gesti
            nelle pieghe del tuo viso
            che ho imparato a memoria
            i tuoi capelli diventati bianchi insieme ai miei
            ed è un miracolo ancora che ci lega e ci tiene stretti
            e non solo in un fisico abbraccio
            ci lega la complicità di sempre ed una passione immensa
            prima arrivava solo l'emozione di un amplesso
            ora basta solo l'intenzione ed è forse anche di più lo stesso.
            Banale chiamarlo solo amore...
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              Scritta da: Franco Mastroianni
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Sai amore... molte volte le giornate ci confondono il sentire
              tra le corse indaffarate nella fretta del volere
              quotidiano che si mescola al domani
              desideri che vorresti... già toccare con le mani
              sai amore... molte volte le parole... quelle che ci fan volare
              cercano il momento giusto per poter farsi sentire
              ma le corse indaffarate della fretta... ne distorcono il gioire.
              Composta sabato 24 dicembre 2011
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                Scritta da: Leonardo Cantoro
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Similitudine di me stesso

                Io fiore di campagna
                nato da un piccolo seme
                trasportato dal vento qua e là.
                Mi alzai. E gridai il mio nome tra l'erba alta.
                Le piogge primaverili diedero vita alle mie prime foglie;
                il vento mi diede la forza per resistere a lungo
                e il sole la speranza di fiorire ancora!

                Non pioveva da giorni
                e c'era solo un contadino
                dall'altra parte del prato
                che poteva darmi salvezza,
                ma egli non aveva acqua
                per potermi dissetare,
                bensì una falce.

                ... Io caddi a terra
                con gran dolore
                vedendo della mia vita
                contate le ore!...

                Dopo tanto tempo scese la pioggia
                e io ebbi la forza di crescere nuovamente,
                alzai grandi steli e foglie
                con bellissimi fiori
                e così rimasi, fisso per terra,
                in attesa che le belle farfalle si facessero vive,
                e così fu!
                Io ero vita! Ero nutrimento per le piccole creature,
                sentivo che donare era un gesto bellissimo
                e il mio cuore si riempiva di gioia.

                Ma adesso, come allora, non piove più
                da giorni, mesi, anni.
                Ed io aspetto, aspetto da tanto.
                In ricordo di quel seme che mi diede la vita,
                di quelle farfalle che venivano a trovarmi.
                Ma adesso soffro!
                E le mie foglie stanno per cadere,
                i miei petali bruciati dal sole sono stanchi,
                si staccano fino a raggiungere il suolo.
                Sono spoglio, nudo!

                Ma ho ancora tanto da offrire
                e la pioggia non si cura di me.
                Ed io timido fiore di campagna
                assetato d'amore aspetto!
                Composta venerdì 9 settembre 2011
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                  Scritta da: Gabriella Bellino
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Il sussulto delle anime gemelle

                  Ho sussultato
                  quando ti ho conosciuto,
                  ma non di timore
                  ma di gioia già ricolma
                  del piacere d'amare.
                  Amore che ho atteso
                  un'eternità
                  e lo rifarei ancora
                  per vivere quel brivido
                  che nasce da anime
                  che si riconoscono
                  e si ritrovano
                  in una dimensione
                  fuori dal normale,
                  perché l'amore vero
                  ha più a che fare con la pazzia
                  e con la follia
                  che con un caldo cappotto
                  che avvolge il tuo petto,
                  un petto
                  che da quel momento esplode
                  in tutta la sua meraviglia,
                  la meraviglia
                  di aver trovato
                  chi gli assomiglia
                  e io so che lo sei
                  perché la tua sensibilità
                  contiene la mia,
                  questo è il segreto
                  che tiene a bada
                  la mia dolce follia.
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