Poesie d'Autore


Scritta da: Antonio Prencipe
in Poesie (Poesie d'Autore)

Come catrame in mare

Si è più liberi in guerra.
In tasca polvere da sparo in onore
di chi non nega mai i consigli dell'oscurità.
Mio fratello non sa piangere ancora.
Mia madre non vede i miei occhi
spenti mentre le parlo.
Ma cos'ho che non va?
Quante volte ho pensato di farla finita,
di prendere per mano la vita e tuffarmi giù
da un balcone aperto al centro del tempo.
A te che baci la libertà
senza combattere alza lo sguardo
che il cielo si spegne ancora sopra di te.
L'accendino non funziona più,
fumo perché non ho ancora imparato
a vivere in amore e armonia con la gente.
Troppo spietato e sensibile sono
per poter pretendere la felicità.
Come catrame in mare si sta qui
in inverno immersi nelle foglie immature.
E dov'è?
dov'è quella donna che ho sempre cercato...
Pensavo fosse amore e invece era
solo dolore partorito, abortito,
scalfito, infinito nella pelle morsicata,
scoppiata, ansimata, alienata.
Sono sicuro che comprenderò questa
fuggiasca vita lo stesso giorno in cui
le mie corrotte verità toccheranno piano la bara
di plastica che mi salverà dall'eternità.
L'insicurezza regna nella casa dei ricordi.
Ho sanguinato amore mentre camminavo,
sudavo e annaffiavo mani nude
col mio cuore storpiato, depravato.
La felicità crea egoismi inutili.
La sofferenza crea poesia.
Non c'è tempo per chiedere perdono
squarcia questo vento e sentirai
le mie lacrime danzare sul viso
creato da un angelo rinchiuso in manicomio.
Composta giovedì 19 gennaio 2012
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    Scritta da: Alberto Iess
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Indiana

    Sguardo tagliente, pupille d'ossidiana.
    Fili d'inchiostro su tinta d'indiana.
    Aroma del giorno che mi porti via,
    svegliami presto dalla mia apatia.
    Laggiù c'è il mondo, seguito dall'eternità;
    la strada si stringe, tu aspettami là,
    dove il sole vaneggia col suo pennello:
    aspetta per sempre il mio verso più bello.
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      Scritta da: Franco Mastroianni
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Sei un crescendo di passione
      la miscela più esplosiva che stravolge ogni ragione

      sei quel forte desiderio che mi fa volare in alto
      fino a perdermi del tutto nell'intenso del cobalto

      sei germoglio di curiosità infinita lo sbocciare in ogni giorno in nuova vita

      sei un crescendo di passione

      ed io vibro... solo a pronunciar di te... il nome.
      Composta sabato 14 gennaio 2012
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        Scritta da: Franco Mastroianni
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Frastuono innaturale

        Un mare di tristezza in qual si voglia senso
        mi sento così triste... che non penso
        allora resto chiuso in scatola ovattata
        lontano dal frastuono innaturale
        che intossica il mio vivere celandosi col nome di giornata

        i nodi delle scarpe non cercano l'intreccio
        e giovani pensieri alati restano intrappolati tra le maglie

        mentre come ghiacciaio che si scioglie
        scendono a valle... le mie perdute voglie.
        Composta domenica 15 gennaio 2012
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          Scritta da: Franco Mastroianni
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Quelle camice nere

          È come se volesse esplodermi la testa
          satura ormai di false gesta
          tra le promesse avute e quello che ne resta
          annodar le dignità di tante... troppe genti
          gestendo una nazione da veri incompetenti
          non parlo di chi è lì... o chi ha lasciato il posto
          chiunque sia conosce bene la parola... disonesto
          propenso solo ad ingrassar se stesso
          lasciando poi che il resto affondi e si disperda
          seguito da piccoli sciami di mosconi
          che vivono e si nutrono di tutta questa merda.

          Io voglio denunciare questa gente
          che sputa in faccia a chi ha sacrificato la sua vita per rendere la stessa... più decente, lottando contro le ingiustizie che ormai sono tornate libere
          quelle camice nere sono ancora qui... non è cambiato niente.

          Si sono propagate nel silenzio
          crescendo a dismisura ma... poco a poco
          come una piccola fiammella
          che si sviluppa fino a divenire un grande fuoco
          bruciando e divorando quel che trova nel cammino lasciando dietro sé... tabula rasa

          ma in fondo poi cosa ci vuole... sacrificati un po' dai tutto a noi vedrai che sotto i ponti si sta bene
          non ti senti soffocare tra le mura di casa?
          Composta domenica 15 gennaio 2012
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            Scritta da: Antonio Prencipe
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Amore Condannato

            Quanti respiri stracciati
            si inginocchiano silenziosi ai piedi del mondo.
            Portati via il colore
            chiaro dei tuoi occhi.
            Su questo tavolo di legno
            ti sei squarciata i polsi.
            Su questa sedia di vimini invecchiata
            i pensieri grondavano come acqua
            rimasta incastonata nel fuoco.
            Stringi di più queste mani
            perché mentre tu muori io sto vivendo.
            Accarezza di più questo petto nudo,
            senti questo cuore suicida che ormai
            affoga nel dolore dolcemente con te.
            Non girare lo sguardo
            sento ancora gli ultimi sguardi di vita.
            Oltre al dolore cosa mi hai dato?
            Io ero il tuo amore e tu mi hai condannato.
            Tu eri tutto anche quando da terra
            raccoglievo il tuo sangue.
            Dormivamo in riva al mare
            e dopo tre anni su quella stessa riva
            mi hai fatto scoppiare il cielo
            e l'anima in un secondo violento.
            Amore condannato ma perché ti ho pianto,
            ma perché ti ho amato.
            Smidollata come pochi tranciavi le vene.
            Ti reputavi violentata ed è per questo
            che ti sei ammazzata.
            Amore condannato con l'aceto le lacrime.
            Con il sangue la vernice.
            Con il sole l'arancione della ruggine.
            Sputo in faccia ai tuoi baci.
            Cambiare vita è stato facile.
            Strappare le foto assieme è stato difficile.
            L'odio sta bruciando...
            E noi mano nella mano camminavamo
            a passi lenti nel tuo suicidio.
            Forse all'inferno, forse nella fossa umida
            ma ci rivedremo e forse
            questa volta ti bacerò le labbra.
            Composta domenica 15 gennaio 2012
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              Scritta da: mor-joy
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Senza una data da ricordare

              Senza una data da ricordare
              né un luogo ben preciso da indicare
              ecco che arriva la dimenticanza.

              Silenziosa
              come un morto che galleggia sul fiume,
              lontana, ineluttabile
              come può essere solo il destino:

              come un'ampia zona buia,
              o una scultura perfetta,
              come una faccia senza lineamenti,
              senza sguardo. È così che arriva.

              Si crea una sera, all'improvviso,
              lasciandoci stupefatti,
              senza un'esclamazione, senza un grido.
              Ci rendiamo conto semplicemente che è nata.

              E ora mi chiedo:
              in quale istante, fra i molti istanti,
              in quale giorno, fra i molti giorni
              tu mi hai dimenticato?
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