Poesie d'Autore


Scritta da: Salvatore Orefice
in Poesie (Poesie d'Autore)

Bianche piume

Son leggeri i miei versi
e vagano nella mente
silenziosamente,
tentennanti s'affacciano
al sublime mondo
della poesia.  

Bianche piume
sollevate da sospirati  
aliti sofferti,
son misti d'errori
rancori e nostalgie.  

Sono sospinti
da romantici desideri
Sorretti da fiducia
animati da una forte
speranza.

Danzano nei vortici
della tempesta,
al ritmo fantastico
della musica
che vibra intorno
e dentro me.
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Marianna Mansueto
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    A cosa mai penserete in una solitaria notte di luna?

    A chi pensate in una notte di luna brillante?
    Cosa sognate quando il sonno vi rapisce?
    Quando afferrate il pennello,
    capita mai che scriviate di me?
    Siete stato felice di avermi incontrata?
    Credete nel mio amore?
    Pensandovi divento curiosa di ogni cosa.
    Chissà se voltarvi a guardarmi
    quando siete occupato ci scoccia o vi piace...
    Chissà se anche quando cinguetto come un passero
    provate affetto per me...
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Ludovico Criacci
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Come una stella

      Buia e cupa è la notte, ed io son qui che penso.
      Vorrei poter accendere con il pensiero le stelle
      del cielo e illuminarlo, fondermi armonicamente
      con il calore di esse e, senza scottarmi, riversare
      tiepidamente su di te la piacevole sensazione di
      forza e splendore che solo le stelle possono dare.
      Tu mi domanderesti: "Perché lo fai?"
      Io ti risponderei: "La luce dei tuoi occhi illumina
      la mia anima, il calore e il suono delle tue parole
      la incendiano di passione."
      Composta giovedì 17 gennaio 2013
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: circe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Hombre que mira al cielo

        Mentre passa la stella cadente
        raccolgo in questo desiderio istantaneo
        cumuli di desideri profondi e prioritari
        per esempio che il dolore non mi spenga la rabbia,
        che l'allegria non smonti l'amore mio,
        che gli assassini del popolo trangugino
        i loro molari canini e incisivi
        e si mordano giudiziosamente il fegato
        che le sbarre delle celle
        diventino di zucchero o si pieghino di pietà,
        e i miei fratelli possano fare di nuovo
        l'amore e la rivoluzione
        che quando affronteremo l'implacabile specchio
        non malediciamo né ci malediciamo
        che i giusti vadano avanti,
        anche se sono imperfetti e feriti
        che vadano avanti caparbi come castori,
        solidali come api, agguerriti come giaguari
        e impugnino tutti i loro no
        per insediare la grande affermazione
        che la morte perda la sua schifosa puntualità
        che quando il cuore uscirà dal petto
        possa trovare la via del ritorno
        che la morte perda la sua schifosa
        e brutale puntualità,
        ma se arriva puntuale, che non ci colga
        morti di vergogna
        che l'aria torni ad essere respirabile e di tutti
        e che tu ragazzina
        resti allegra e addolorata,
        mettendo nei tuoi occhi l'anima
        e inoltre la tua mano nella mia mano,

        e nient'altro
        perché ormai il cielo è di nuovo torvo
        e senza stelle
        con elicottero e senza dio.

        Hombre que mira al cielo

        Mientras pasa la estrella fugaz
        acopio este deseo instantáneo
        montones de deseos hondos y prioritarios
        por ejemplo que el dolor no me apague la rabia
        que la alegría no desarme mi amor
        que los asesinos del pueblo se traguen
        sus molares caninos e incisivos
        y se muerdan juiciosamente el hígado
        que los barrotes de las celdas
        se vuelvan de azúcar o se curven de piedad
        y mis hermanos puedan hacer de nuevo
        el amor y la revolución
        que cuando enfrentemos el implacable espejo
        no maldigamos ni nos maldigamos
        que los justos avancen
        aunque estén imperfectos y heridos
        que avancen porfiados como castores
        solidarios como abejas
        aguerridos como jaguares
        y empuñen todos sus noes
        para instalar la gran afirmación
        que la muerte pierda su asquerosa puntualidad
        que cuando el corazón se salga del pecho
        pueda encontrar el camino de regreso
        que la muerte pierda su asquerosa
        y brutal puntualidad
        pero si llega puntual no nos agarre
        muertos de vergüenza
        que el aire vuelva a ser respirable y de todos
        y que vos muchachita sigas alegre y dolorida
        poniendo en tus ojos el alma
        y tu mano en mi mano

        y nada más
        porque el cielo ya està de nuevo torvo
        y sin estrellas
        con helicóptero y sin dios.
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: circe
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Figli dell'epoca

          Siamo figli dell'epoca,
          l'epoca è politica.

          Tutte le tue, nostre, vostre
          faccende diurne, notturne
          sono faccende politiche.

          Che ti piaccia o no,
          i tuoi geni hanno un passato politico,
          la tua pelle una sfumatura politica,
          i tuoi occhi un aspetto politico.

          Ciò di cui parli ha una risonanza,
          ciò di cui taci ha una valenza
          in un modo o nell'altro politica.

          Perfino per campi, per boschi
          fai passi politici
          su uno sfondo politico.

          Anche le poesie apolitiche sono politiche,
          e in alto brilla la luna,
          cosa non più lunare.
          Essere o non essere, questo è il problema.
          Quale problema, rispondi sul tema.
          Problema politico.

          Non devi neppure essere una creatura umana
          per acquistare un significato politico.
          Basta che tu sia petrolio,
          mangime arricchito o materiale riciclabile.
          O anche il tavolo delle trattative, sulla cui forma
          si è disputato per mesi:
          se negoziare sulla vita e la morte
          intorno a uno rotondo o quadrato.

          Intanto la gente moriva,
          gli animali crepavano,
          le case bruciavano e i campi inselvatichivano
          come nelle epoche remote
          e meno politiche.
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: perlanerauno
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Pioggia d'agosto

            Nel mio giardino triste ulula il vento,
            cade l'acquata a rade gocce, poscia
            più precipite giù crepita scroscia
            a fili interminabili d'argento.
            Guardo la Terra abbeverata e sento
            ad ora ad ora un fremito d'angoscia.

            Soffro la pena di colui che sa
            la sua tristezza vana e senza mete;
            l'acqua tessuta dall'immensità
            chiude il mio sogno come in una rete,
            e non so quali voci esili inquiete
            sorgano dalla mia perplessità.

            "La tua perplessità mediti l'ale
            verso meta più vasta e più remota!
            È tempo che una fede alta ti scuota,
            ti levi sopra te, nell'Ideale!
            Guarda gli amici. Ognun palpita quale
            demagogo, credente, patriota.

            Guarda gli amici. Ognuno già ripose
            la varia fede nelle varie scuole.
            Tu non credi e sogghigni. Or quali cose
            darai per meta all'anima che duole?
            La Patria? Dio? l'Umanità? Parole
            che i retori t'han fatto nauseose!...

            Lotte brutali d'appetiti avversi
            dove l'anima putre e non s'appaga...
            Chiedi al responso dell'antica maga
            la sola verità buona a sapersi;
            la Natura! Poter chiudere in versi
            i misteri che svela a chi l'indaga!"

            Ah! La Natura non è sorda e muta;
            se interrogo il lichéne ed il macigno
            essa parla del suo fine benigno...
            Nata di sé medesima, assoluta,
            unica verità non convenuta,
            dinanzi a lei s'arresta il mio sogghigno.

            Essa conforta di speranze buone
            la giovinezza mia squallida e sola;
            e l'achenio del cardo che s'invola,
            la selce, l'orbettino, il macaone,
            sono tutti per me come personae,
            hanno tutti per me qualche parola...

            Il cuore che ascoltò, più non s'acqueta
            in visïoni pallide fugaci,
            per altre fonti va, per altra meta...
            O mia Musa dolcissima che taci
            allo stridìo dei facili seguaci,
            con altra voce tornerò poeta!
            Vota la poesia: Commenta
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              La gente che mi piace

              Mi piace la gente che vibra,
              che non devi continuamente sollecitare
              e alla quale non c'è bisogno di dire cosa fare
              perché sa quello che bisogna fare
              e lo fa in meno tempo di quanto sperato.

              Mi piace la gente che sa misurare
              le conseguenze delle proprie azioni,
              la gente che non lascia le soluzioni al caso.

              Mi piace la gente giusta e rigorosa,
              sia con gli altri che con se stessa,
              purché non perda di vista che siamo umani
              e che possiamo sbagliare.

              Mi piace la gente che pensa
              che il lavoro in equipe, fra amici,
              è più produttivo dei caotici sforzi individuali.

              Mi piace la gente che conosce
              l'importanza dell'allegria.

              Mi piace la gente sincera e franca,
              capace di opporsi con argomenti sereni e ragionevoli.

              Mi piace la gente di buon senso,
              quella che non manda giù tutto,
              quella che non si vergogna di riconoscere
              che non sa qualcosa o si è sbagliata.

              Mi piace la gente che, nell'accettare i suoi errori,
              si sforza genuinamente di non ripeterli.

              Mi piace la gente capace di criticarmi
              costruttivamente e a viso aperto:
              questi li chiamo "i miei amici".

              Mi piace la gente fedele e caparbia,
              che non si scoraggia quando si tratta
              di perseguire traguardi e idee.

              Mi piace la gente che lavora per dei risultati.

              Con gente come questa mi impegno a qualsiasi impresa,
              giacché per il solo fatto di averla al mio fianco
              mi considero ben ricompensato.
              Composta venerdì 18 gennaio 2013
              Vota la poesia: Commenta