Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Lascia ch'io sia
la nostalgia di un sogno
disarmato, indifeso,
prigioniero di parole
incrostate sulla pelle.

Conservalo ancora, se puoi,
nel soave respiro del mattino,
nell'ansia di rugiada,
nel passo leggero della notte.

Tienilo lì, rannicchiato
nei silenzi,
come acqua di sorgente
a dissetare il cielo.

Graffia l'anima,
il tempo,
indomito, impetuoso.

Tutto resta impigliato
nelle trame del pensiero.

Soltanto i sogni sono
la certezza.
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    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Come farti capire

    Come farti capire che c'è sempre tempo?
    Che uno deve solo cercarlo e darselo,
    Che non è proibito amare,
    Che le ferite si rimarginano,
    Che le porte non devono chiudersi,
    Che la maggiore porta è l'affetto,
    Che gli affetti ci definiscono,
    Che cercare un equilibrio non implica essere tiepido,
    Che trovarsi è molto bello,
    Che non c'è nulla di meglio che ringraziare,
    Che nessuno vuole essere solo,
    Che per non essere solo devi dare,

    Che aiutare è potere incoraggiare ed appoggiare,
    Che adulare non è aiutare,
    Che quando non c'è piacere nelle cose non si sta vivendo,
    Che si sente col corpo e la mente,
    Che si ascolta con le orecchie,
    Che costa essere sensibile e non ferirsi,
    Che ferirsi non è dissanguarsi,
    Che chi semina muri non raccoglie niente,

    Che sarebbe meglio costruire ponti,
    Che su di essi si va all'altro lato e si torna anche,

    Che ritornare non implica retrocedere,
    Che retrocedere può essere anche avanzare,

    Come farti sapere che nessuno stabilisce norme salvo la vita?
    Come farti sapere che c'è sempre tempo?
    Composta giovedì 31 gennaio 2013
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      in Poesie (Poesie d'Autore)

      In questo grigio pomeriggio

      Che voglia di piangere in questo pomeriggio grigio!
      Nel suo picchiettare la pioggia parla di te...
      Rimorso di sapere che, per mia sola colpa,
      mai più, vita mia, mai più di rivedrò!
      I miei occhi, nel chiudersi, ti rivedono come se fosse ieri,
      tremanti nell'implorare di amarti ancora
      ed ora sento nuovamente la tua voce rivolgersi a me,
      in questo pomeriggio grigio...

      "Vieni", triste, mi dicevi,
      "che l'anima mia non può più sopportare questa solitudine!
      Vieni! E compatisci questo mio dolore,
      perché sono stanca di piangerti, di soffrire e di attenderti
      e di parlare sempre sola con il mio cuore!
      Vieni... perché io ti amo tanto
      e se non verrai io affogherò nel mio stesso pianto!
      No! Non può essere che io continui a vivere così
      con questo amore inchiodato in me come una maledizione!"

      Non seppi comprendere la tua disperazione
      e spensierato me ne volai tra le ali d'un altro amore,
      che solo e triste, poi, mi ritrovai
      quando mi scoprii così lontano e capii il mio inganno!
      I miei occhi, nel chiudersi, ti rivedono come se fosse ieri,
      tremanti nell'implorare di amarti ancora
      ed ora sento nuovamente la tua voce rivolgersi a me
      in questo pomeriggio grigio.

      (Trad. it da "En esta tarde gris", letras Josè Marìa Contursi, 1941)
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        Scritta da: alessia14
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Ulisse

        Nella mia giovinezza ho navigato
        lungo le coste dalmate. Isolotti
        a fior d'onda emergevano, ove raro
        un uccello sostava intento a prede,
        coperti d'alghe, scivolosi, al sole
        belli come smeraldi. Quando l'alta
        marea e la notte li annullava, vele
        sottovento sbandavano più al largo,
        per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno
        è quella terra di nessuno. Il porto
        accende ad altri i suoi lumi; me al largo
        sospinge ancora il non domato spirito,
        e della vita il doloroso amore.
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          Scritta da: alessia14
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Gli occhi della mia donna non sono come il sole

          Gli occhi della mia donna non sono come il sole;
          il corallo è assai più rosso del rosso delle sue labbra;
          se la neve è bianca, allora i suoi seni sono bigi;
          se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo.

          Ho visto rose damascate, rosse e bianche,
          ma tali rose non le vedo sulle guance;
          e in certi profumi c'è maggior delizia
          che non nel fiato che la mia donna esala.

          Amo sentirla parlare, eppure so
          che la musica ha un suono molto più gradito.
          Ammetto di non aver mai veduto incedere una dea,
          ma la mia donna camminando calca la terra.

          Eppure, per il cielo, credo il mio amore tanto raro
          quanto qualsiasi donna travisata da falsi paragoni.
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            Scritta da: alessia14
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Per me è chiaro ch'è uguale agli dèi

            Per me è chiaro ch'è uguale agli dèi
            quell'uomo che in fronte a te
            siede e a te vicino ascolta te
            che parli dolcemente

            e sorridi piena di desiderio, e questo basta
            a farmi saltare il cuore nel petto:
            perché appena ti guardo, ecco non sono più capace
            di dire una sillaba,
            anzi la lingua mi s'affloscia, subito
            un fuoco mi corre leggero sotto la pelle,
            con gli occhi non vedo più niente,
            le orecchie rimbombano,

            un velo di sudore mi ricopre, un brivido
            mi possiede tutta, più verde dell'erba
            divento, e poco, persino a me è chiaro,
            mi manca a morire.

            Ma tutto si può sopportare.
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              Scritta da: alessia14
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              A vortice s'abbatte

              A vortice s'abbatte
              sul mio capo reclinato
              un suono d'agri lazzi.
              Scotta la terra percorsa
              da shembe ombre di pinastri,
              e al mare là in fondo fa velo
              più che i rami, allo sguardo, l'afa che a tratti erompe
              dal suolo che si avvena.
              Quando più sordo o meno il ribollio dell'acque
              che s'ingorgano
              accanto a lunghe secche mi raggiunge:
              o è un bombo talvolta ed un ripiovere
              di schiume sulle rocce.
              Come rialzo il viso, ecco cessare
              i tagli sul mio capo; e via scoccare
              verso le strepeanti acque,
              frecciate biancazzurre, due ghiandaie.
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