Poesie d'Autore


Scritta da: monte catalfano
in Poesie (Poesie d'Autore)

A nuatri, nuatri ca viviemu luntanu

A nuatri, nuatri ca viviemu luntanu
A nuatri, ca sulu a u pinsieru ni tremano i manu
Sempri attenti a caminari rittu senza poter sbagliari strata
Picchi scigliemu na vita ca si sa, si sa che è scunsulata
Curriennu suli pi sta vita ca fu tinta,
ca ni costrinciu i picciriddi a farini niesciri ri rintra
senza nuddu, soli con se stessi tuttu u iorno
n'attruvamu a testa come rintra un granni forno
ca ta quaria fino a farittilla squagliari
e nuatri ni passannu u tiempu a fumari, chianciri e ogni tantu a sturiari.

a noi, noi che viviamo lontano
a noi che al solo pensiero (di vivere fuori casa) ci tremano le mani
sempre attenti a camminare dritti senza mai potere sbagliare strada
perche abbiamo scelto una vita che si sa che è sconsolata
correndo da soli per questa vita che è stata cattiva
che ci ha costretti da bambini a uscire da dentro (casa, paese)
senza nessuno, soli con se stessi tutto il giorno
ci siamo trovati la mente come in un grande forno
che ti riscalda la testa fino a fartela squagliare
e noi ci passiamo il tempo a fumare piangere e ogni tanto a studiare.
Composta venerdì 8 marzo 2013
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    Scritta da: Marta Emme
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    La bicicletta

    Qui la locomozione
    si pone al centro dell'attenzione!
    Che detto in poche righe
    è come l'oro delle spighe:
    senza imbroglio e senza inganno,
    con fatica e un po' di affanno
    si raggiunge l'obiettivo
    di avere il pane garantito.
    La bicicletta ha il suo pregio,
    sa condurti in modo egregio,
    così puoi osservare il piccolo particolare
    mentre sei a pedalare.
    Un uccello prende il volo
    e una ghianda cade al suolo.
    Senti piangere da una carrozzina
    e par che siano una dozzina.
    Il lamio copre i fossi
    coi suoi fiorellini quasi rossi.
    La lumaca è a suo agio
    nell'andare adagio adagio.
    E nel campo di trifoglio,
    di certo, si nasconde un quadrifoglio.
    Col bastone la vecchina,
    della spesa ha una borsina
    e vien voglia di fermarsi
    per assecondarne i passi,
    allor ti guarda con fermezza,
    non vuole aiuto, ma solo una carezza.
    Vedi la cacca che fa un cane
    e pensi: che bailame,
    se il padrone non ha premura
    di rimuover quel che lì è spazzatura.
    Al semaforo rosso
    i gas ti scaricano addosso,
    ma se è verde...
    nel traffico nessuno ti prende
    e così la pariglia si rende.
    Vedi un topo belle e morto, presso un ciglio,
    dopo aver viaggiato per un miglio
    e ti viene un accidente,
    pur se non hai a temerne niente.
    Tra gli anfratti di un giardino
    scorgi l'erba cardellino
    e rifletti che l'estate è più vicino.
    A pedalare,
    ancor vien da osservare,
    si può davvero risparmiare,
    per il fisico è anche salutare
    e aria pura fa respirare.
    Tutto questo fa dire con passione
    che la bicicletta
    è il miglior mezzo di locomozione,
    specie quando è buona la stagione.
    Composta mercoledì 27 febbraio 2013
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      Scritta da: Silvana Stremiz
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Oltre al sogno

      Potrebbe essere un sogno
      senza ali per volare.

      Potrebbe essere
      che avrei voglia
      di farti di tutto
      di distruggerti dolcemente
      facendomi distruggere
      mentre godo dei silenzi
      amandoti fino a farmi male.

      Potrebbe essere
      che vorrei volare
      oltre al sogno
      a caduta libera
      e perdermi in te
      concederti tutto.

      Potrebbe essere
      che ti voglio
      che voglio TUTTO
      come non ho mai voluto prima.

      Potrebbe essere
      che a caduta libera
      "il vuoto" mi faccia paura.

      Potrebbe essere che sia già paurosamente Amore.
      Composta martedì 1 gennaio 2013
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        Scritta da: Marta Emme
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Tenerezza

        T'ho visto
        mentre curioso
        e piccino andavi
        a scoprire,
        dalla siepe
        del nostro giardino,
        quel nido,
        con un solo pulcino,
        che s'appoggiava
        sui rami di alloro
        che lì vicino inondavano
        l'aria appena un pochino,
        con l'aromatico
        suo profumino.
        Così ti aprivi
        alla tenerezza
        e quella fresca brezza
        ti faceva capire
        senza incertezza
        che una nuova vita
        ha bisogno
        di una carezza
        e ti sporgevi
        per apprezzarne
        allor la pienezza.
        Che scoperta, che ebrezza
        e che contentezza!
        Nei tuoi occhi
        illuminati mentre
        mi raccontavi
        c'era la voglia
        di assicurare
        a quel fagottino
        un porto sicuro
        nel tuo cuoricino.
        Davvero i sentimenti
        fan vivere agli uomini
        così bei momenti
        che apron loro
        pure le menti?
        Composta giovedì 14 luglio 2011
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          in Poesie (Poesie d'Autore)

          I lamenti di un icaro

          Gli amanti delle prostitute
          sono allegri, gagliardi e ben pasciuti;
          quanto a me, ho le braccia a pezzi
          a forza di abbracciare nuvole!

          È grazie agli incomparabili astri
          che ardono nel profondo del cielo
          che i miei occhi consunti
          non vedono che ricordi di soli.

          Vanamente ho preteso di trovare
          la fine e il centro dello spazio!
          Sento che la mia ala si spezza
          sotto non so che occhio di fuoco!

          e arso dall'amore del bello,
          non avrò l'onore supremo
          di dare il mio nome all'abisso
          che mi servirà da tomba.
          Composta martedì 26 febbraio 2013
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il mio amante

            E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
            Perché a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi
            di camion che cambiano le marce in salita.
            Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
            Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
            Perché sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
            Perché questi includono: la metropolitana di Londra,
            il treno a vapore e il trenino elettrico
            delle Ferrovie Meridionali.
            Perché tifa per il Tottenham Hotspur con gioiosa
            e immutabile devozione.
            Perché odia l'Arsenal, i cui tifosi sono rozzi e incivili.
            Perché spiega che gli Spurs sono magici, mentre l'Arsenal
            è noioso e sta sempre in difesa.
            Perché io non ne sapevo niente fino a sei mesi fa,
            e non mi curavo di saperlo.
            Perché ora tutto questo mi affascina.
            Perché lui si esibisce per gradi, dieci.
            Perché, primo, si presenta come una persona gentile,
            seria e mentalmente libera.
            Perché, secondo, affronta molti pranzi, discutendo a tavola
            della vita e dell'amore senza mai nominare il calcio.
            Perché, terzo, sta attento a non rivelare quanto detesti
            avere la peggio in una discussione.
            Perché, quarto, parla delle donne del suo passato,
            riconoscendo che in parte è stata colpa sua.
            Perché, quinto, è talmente ragionevole che tendi a dubitarne.
            Perché, sesto, si autoinvita per un drink una sera.
            Perché, settimo, in due vi scolate due bottiglie di vino.
            Perché, ottavo, si ferma per la notte.
            Perché, nono, non vedi l'ora di rivederlo.
            Perché, decimo, non si fa vivo per giorni.
            Perché avendo raggiunto lo scopo ritorna ai suoi interessi.
            Perché non salterà nemmeno un'ora del corso serale
            o una sola prova di coro a causa di una donna.
            Perché è quasi sempre fuori casa.
            Perché non riesci nemmeno a trovarlo al telefono.
            Perché è il tipo d'uomo che da generazioni fa impazzire
            le donne.
            Perché, è triste ammetterlo, questo pensiero non basta
            a farti rinsavire.
            Perché è affascinante.
            Perché è buono con gli animali e coi bambini.
            Perché la sua voce è rassicurante e sexy allo stesso tempo.
            Perché guida una vecchissima Vauxhall Astra station wagon.
            Perché va a 130 sull'autostrada.
            Perché quando lo supplico di rallentare dice: "Non intendo
            andare più piano di così".
            Perché è convinto di conoscere le strade meglio di chiunque
            altro sulla terra.
            Perché non insiste per avere consigli dai suoi passeggeri.
            Perché se mai dovesse perdersi sarebbe un bell'inferno.
            Perché qualche volta mi fa dormire dalla parte sbagliata
            del mio letto.
            Perché non puoi dargli ordini.
            Perché ha questa dote, che gli sta bene mangiare
            i bastoncini di pesce surgelati o il cibo cinese già pronto
            o prepararsi la cena da solo.
            Perché sa come cucino ed è realista.
            Perché mi prepara tazze di cacao densissimo con le bollicine.
            Perché beve e fuma almeno quanto me.
            Perché è ossessionato dal sesso.
            Perché non direbbe mai che è sopravvalutato.
            Perché è cresciuto prima della società permissiva
            e si ricorda della sua adolescenza.
            Perché non insiste nel ripetere che è sano e naturale,
            né mi chiede cosa vorrei che facesse.
            Perché ha alcune idee tutte sue.
            Perché non è mai stato capace di dormire a lungo
            e la notte parla con me fino a tardi.
            Perché ci logoriamo a vicenda con la nostra insonnia.
            Perché mi fa sentire come una lampadina che non può
            spegnersi da sola.
            Perché ispira una poesia dopo l'altra.
            Perché è pulito e ordinato ma non si preoccupa
            troppo del suo aspetto.
            Perché permette al barbiere di tagliargli i capelli troppo corti
            e per due settimane va in giro che sembra un carcerato.
            Perché quando metto una collana e gli chiedo se
            mi sta bene risponde: "Sì, se No vuol dire provarne altre tre".
            Perché è rimasto scioccato quando i compagni di squadra
            più giovani hanno cominciato a usare il talco negli spogliatoi.
            Perché la sua mascolinità vecchio stile è per me
            fonte di continuo divertimento.
            Perché la cosa lo rende perplesso.
            Composta martedì 26 febbraio 2013
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Arrivederci, o magari addio

              Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole,
              no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com'è strano, per me, scriverti di nuovo,
              com'è bizzarro rivivere un addio...)
              Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio.

              Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera
              mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami,
              proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine.
              Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore.

              Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire...

              Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto;
              so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza
              della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza,
              per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona.

              Tutto quello che valichi e rimuovi
              tutto quello che lambisci e poi nascondi,
              tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo
              di sera, di mattina, d'inverno, d'estate o a primavera
              o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me.

              Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo,
              un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi,
              sull'amicizia che hai voluto concedermi
              e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti.

              Arrivederci, o magari addio.
              Librati, impossessati del cielo con le ali del silenzio
              oppure conquista, con il vascello dell'oblio, il vasto mare della dimenticanza.
              Composta domenica 24 febbraio 2013
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