Scritta da: Carlo Bisecco
in Poesie (Poesie d'Autore)
La Donna
La donna,
un soffio di vita
ad ogni respiro,
un sogno d'inifinito
ogni notte,
un cuore caldo
ricco d'emozione,
nota d'una melodia
dolce e delicata.
Composta giovedì 7 marzo 2013
La donna,
un soffio di vita
ad ogni respiro,
un sogno d'inifinito
ogni notte,
un cuore caldo
ricco d'emozione,
nota d'una melodia
dolce e delicata.
Oh cieca cupidigia e ira folle,
che sì ci sproni nella vita corta,
e nell'etterna poi sì mal c'immolle!
Io vidi un'ampia fossa in arco torta,
come quella che tutto 'l piano abbraccia,
secondo ch'avea detto la mia scorta;
Qui la locomozione
si pone al centro dell'attenzione!
Che detto in poche righe
è come l'oro delle spighe:
senza imbroglio e senza inganno,
con fatica e un po' di affanno
si raggiunge l'obiettivo
di avere il pane garantito.
La bicicletta ha il suo pregio,
sa condurti in modo egregio,
così puoi osservare il piccolo particolare
mentre sei a pedalare.
Un uccello prende il volo
e una ghianda cade al suolo.
Senti piangere da una carrozzina
e par che siano una dozzina.
Il lamio copre i fossi
coi suoi fiorellini quasi rossi.
La lumaca è a suo agio
nell'andare adagio adagio.
E nel campo di trifoglio,
di certo, si nasconde un quadrifoglio.
Col bastone la vecchina,
della spesa ha una borsina
e vien voglia di fermarsi
per assecondarne i passi,
allor ti guarda con fermezza,
non vuole aiuto, ma solo una carezza.
Vedi la cacca che fa un cane
e pensi: che bailame,
se il padrone non ha premura
di rimuover quel che lì è spazzatura.
Al semaforo rosso
i gas ti scaricano addosso,
ma se è verde...
nel traffico nessuno ti prende
e così la pariglia si rende.
Vedi un topo belle e morto, presso un ciglio,
dopo aver viaggiato per un miglio
e ti viene un accidente,
pur se non hai a temerne niente.
Tra gli anfratti di un giardino
scorgi l'erba cardellino
e rifletti che l'estate è più vicino.
A pedalare,
ancor vien da osservare,
si può davvero risparmiare,
per il fisico è anche salutare
e aria pura fa respirare.
Tutto questo fa dire con passione
che la bicicletta
è il miglior mezzo di locomozione,
specie quando è buona la stagione.
Siamo donne
con l'anima del sole
brillanti come il mare
scintillanti come stelle.
Stanche inasprite
nascondiamo
tra soffici nuvole
le paure e le incertezze
Luce d'incanto
la nostra femminilità
scivolano sul sorriso
suadente della luna
il tepore dolce d'una carezza!
Potrebbe essere un sogno
senza ali per volare.
Potrebbe essere
che avrei voglia
di farti di tutto
di distruggerti dolcemente
facendomi distruggere
mentre godo dei silenzi
amandoti fino a farmi male.
Potrebbe essere
che vorrei volare
oltre al sogno
a caduta libera
e perdermi in te
concederti tutto.
Potrebbe essere
che ti voglio
che voglio TUTTO
come non ho mai voluto prima.
Potrebbe essere
che a caduta libera
"il vuoto" mi faccia paura.
Potrebbe essere che sia già paurosamente Amore.
T'ho visto
mentre curioso
e piccino andavi
a scoprire,
dalla siepe
del nostro giardino,
quel nido,
con un solo pulcino,
che s'appoggiava
sui rami di alloro
che lì vicino inondavano
l'aria appena un pochino,
con l'aromatico
suo profumino.
Così ti aprivi
alla tenerezza
e quella fresca brezza
ti faceva capire
senza incertezza
che una nuova vita
ha bisogno
di una carezza
e ti sporgevi
per apprezzarne
allor la pienezza.
Che scoperta, che ebrezza
e che contentezza!
Nei tuoi occhi
illuminati mentre
mi raccontavi
c'era la voglia
di assicurare
a quel fagottino
un porto sicuro
nel tuo cuoricino.
Davvero i sentimenti
fan vivere agli uomini
così bei momenti
che apron loro
pure le menti?
Gli amanti delle prostitute
sono allegri, gagliardi e ben pasciuti;
quanto a me, ho le braccia a pezzi
a forza di abbracciare nuvole!
È grazie agli incomparabili astri
che ardono nel profondo del cielo
che i miei occhi consunti
non vedono che ricordi di soli.
Vanamente ho preteso di trovare
la fine e il centro dello spazio!
Sento che la mia ala si spezza
sotto non so che occhio di fuoco!
e arso dall'amore del bello,
non avrò l'onore supremo
di dare il mio nome all'abisso
che mi servirà da tomba.
E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
Perché a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi
di camion che cambiano le marce in salita.
Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
Perché sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
Perché questi includono: la metropolitana di Londra,
il treno a vapore e il trenino elettrico
delle Ferrovie Meridionali.
Perché tifa per il Tottenham Hotspur con gioiosa
e immutabile devozione.
Perché odia l'Arsenal, i cui tifosi sono rozzi e incivili.
Perché spiega che gli Spurs sono magici, mentre l'Arsenal
è noioso e sta sempre in difesa.
Perché io non ne sapevo niente fino a sei mesi fa,
e non mi curavo di saperlo.
Perché ora tutto questo mi affascina.
Perché lui si esibisce per gradi, dieci.
Perché, primo, si presenta come una persona gentile,
seria e mentalmente libera.
Perché, secondo, affronta molti pranzi, discutendo a tavola
della vita e dell'amore senza mai nominare il calcio.
Perché, terzo, sta attento a non rivelare quanto detesti
avere la peggio in una discussione.
Perché, quarto, parla delle donne del suo passato,
riconoscendo che in parte è stata colpa sua.
Perché, quinto, è talmente ragionevole che tendi a dubitarne.
Perché, sesto, si autoinvita per un drink una sera.
Perché, settimo, in due vi scolate due bottiglie di vino.
Perché, ottavo, si ferma per la notte.
Perché, nono, non vedi l'ora di rivederlo.
Perché, decimo, non si fa vivo per giorni.
Perché avendo raggiunto lo scopo ritorna ai suoi interessi.
Perché non salterà nemmeno un'ora del corso serale
o una sola prova di coro a causa di una donna.
Perché è quasi sempre fuori casa.
Perché non riesci nemmeno a trovarlo al telefono.
Perché è il tipo d'uomo che da generazioni fa impazzire
le donne.
Perché, è triste ammetterlo, questo pensiero non basta
a farti rinsavire.
Perché è affascinante.
Perché è buono con gli animali e coi bambini.
Perché la sua voce è rassicurante e sexy allo stesso tempo.
Perché guida una vecchissima Vauxhall Astra station wagon.
Perché va a 130 sull'autostrada.
Perché quando lo supplico di rallentare dice: "Non intendo
andare più piano di così".
Perché è convinto di conoscere le strade meglio di chiunque
altro sulla terra.
Perché non insiste per avere consigli dai suoi passeggeri.
Perché se mai dovesse perdersi sarebbe un bell'inferno.
Perché qualche volta mi fa dormire dalla parte sbagliata
del mio letto.
Perché non puoi dargli ordini.
Perché ha questa dote, che gli sta bene mangiare
i bastoncini di pesce surgelati o il cibo cinese già pronto
o prepararsi la cena da solo.
Perché sa come cucino ed è realista.
Perché mi prepara tazze di cacao densissimo con le bollicine.
Perché beve e fuma almeno quanto me.
Perché è ossessionato dal sesso.
Perché non direbbe mai che è sopravvalutato.
Perché è cresciuto prima della società permissiva
e si ricorda della sua adolescenza.
Perché non insiste nel ripetere che è sano e naturale,
né mi chiede cosa vorrei che facesse.
Perché ha alcune idee tutte sue.
Perché non è mai stato capace di dormire a lungo
e la notte parla con me fino a tardi.
Perché ci logoriamo a vicenda con la nostra insonnia.
Perché mi fa sentire come una lampadina che non può
spegnersi da sola.
Perché ispira una poesia dopo l'altra.
Perché è pulito e ordinato ma non si preoccupa
troppo del suo aspetto.
Perché permette al barbiere di tagliargli i capelli troppo corti
e per due settimane va in giro che sembra un carcerato.
Perché quando metto una collana e gli chiedo se
mi sta bene risponde: "Sì, se No vuol dire provarne altre tre".
Perché è rimasto scioccato quando i compagni di squadra
più giovani hanno cominciato a usare il talco negli spogliatoi.
Perché la sua mascolinità vecchio stile è per me
fonte di continuo divertimento.
Perché la cosa lo rende perplesso.
Non è necessario che tu mi ascolti, non è importante che tu senta le mie parole,
no, non è importante, ma io ti scrivo lo stesso (eppure sapessi com'è strano, per me, scriverti di nuovo,
com'è bizzarro rivivere un addio...)
Ciao, sono io che entro nel tuo silenzio.
Che vuoi che sia se non potrai vedere come qui ritorna primavera
mentre un uccello scuro ricomincia a frequentare questi rami,
proprio quando il vento riappare tra i lampioni, sotto i quali passavi in solitudine.
Torna anche il giorno e con lui il silenzio del tuo amore.
Io sono qui, ancora a passare le ore in quel luogo chiaro che ti vide amare e soffrire...
Difendo in me il ricordo del tuo volto, così inquietamente vinto;
so bene quanto questo ti sia indifferente, e non per cattiveria, bensì solo per la tenerezza
della tua solitudine, per la tua coriacea fermezza,
per il tuo imbarazzo, per quella tua silenziosa gioventù che non perdona.
Tutto quello che valichi e rimuovi
tutto quello che lambisci e poi nascondi,
tutto quello che è stato e ancora è, tutto quello che cancellerai in un colpo
di sera, di mattina, d'inverno, d'estate o a primavera
o sugli spenti prati autunnali - tutto resterà sempre con me.
Io accolgo il tuo regalo, il tuo mai spedito, leggero regalo,
un semplice peccato rimosso che permette però alla mia vita di aprirsi in centinaia di varchi,
sull'amicizia che hai voluto concedermi
e che ti restituisco affinché tu non abbia a perderti.
Arrivederci, o magari addio.
Librati, impossessati del cielo con le ali del silenzio
oppure conquista, con il vascello dell'oblio, il vasto mare della dimenticanza.
È strana la notte, incontri per caso pensieri scomposti...
Mani s'insinuano tra velati respiri sezionando sospiri...
Di passione sono avvolte le parole, tentazioni che stuzzicano il corpo.
Sottile complicità nell'ombra.
Chi sei errante tentatore?
Mi spoglio, ma ho la notte cucita addosso.
Vieni.
Lascia le labbra sospese ad aspettare un bacio, annegando nei sensi accesi.
Lascia i tuoi voluttuosi brividi avvolgermi.
Assaggio l'essenza della vita, lentamente.
Toccami piano il cuore.
Cosa guardi?
Lascia tracce indelebili e legàmi.
Poi, piano ti cammino addosso.
Nuda.