Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)

Non ti perderò per sempre

Non ti perderò per sempre,
avrò per te, lo sai, un dolore calmo,
un abbraccio inconsueto, un sogno
mai concluso.

Non ti cercherò tra le ombre,
mi stupirò, semmai, del tuo
silenzio, quando un'eco smarrita
di memoria riporterà quel tuo
gioco di labbra.

Io resto. Sulle colline il grano già
matura, ruba luce al tramonto,
chino il capo, alle mie spalle gocciola
un respiro.

Mi volto, quasi a cercare la tua assenza,
vedo quel vento smuovere le spighe,
spingo avanti il mio passo e dentro il petto
tintinna il suono
della tua cavigliera.
Composta sabato 15 dicembre 2012
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    Scritta da: Umiltà
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Donna Francesca,
    anche se da lungo tempo ormai non siete
    dolci ricordi in me risvegliate.
    Seduta ai vostri piè ascoltavo rapita
    storie di santi o della gioventù finita.

    Era bello starvi a sentire
    forse pensavate che non capissi
    ma ogni gesto, ogni parola
    mi son rimasti impressi.
    Di voi è rimasto un mito;
    severa, burbera qualcun vi ha definito.
    non è vero
    nell'età matura eravate
    dolce semplice e sicura
    e sotto il manto austero
    batteva un grande cuore nobile e sincero.
    Composta lunedì 30 novembre 1987
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      Scritta da: underdog
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Metamorfosi

      Lei trovò il coraggio e affrontò il cielo.
      riempi il nome di Dio della sua bocca
      e volle il miracolo.
      un angelo maschio incarnato
      scese sulla terra
      gli sottomise il corpo, e
      nel suo ventre piantò un seme.

      le porse uno specchio,
      vide l'immagine curva,
      l'ombelico rotondo.
      le mostrò che esisteva un inferno,
      e che i sogni sono concepiti
      fuori dal mondo.

      piantò una lama in mezzo al suo corpo,
      lo saturò di sangue;
      le sfilò nido e seme
      e in assassino converti il suo nome.
      lei maledì quel miracolo concesso
      senza alcuna pietà.

      ombra,
      grida,
      silenzio.

      ora giace, testa bassa come appesa
      un pipistrello;
      non seppe difendere il bozzolo, il germoglio.
      e invece di una vita vive una colpa.
      questo il suo castigo.
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        Scritta da: Bobaz
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Come un lupo solitario

        Come un lupo nella notte
        alla ricerca di un branco,
        sono io che vago nella notte
        ma mi sento stanco
        cercando trovo
        mi sento parte di qualcosa
        ma mi allontano
        per paura di chi sà cosa;
        torno ad essere un solitario
        lasciandomi alle spalle
        quel branco così bello e vario
        nonostante quel cerchi
        sia sentirmi parte di qualcosa
        ben voluto
        e non più solo.
        Composta sabato 15 dicembre 2012
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          Scritta da: Carlo Bisecco
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Una meta per la vita

          Leggero mi libro nel vento,
          volteggio,
          tra i rami spogli di querce e di pioppi,
          tra le nuvole e il volo dei piccioni,
          salgo, sempre più in alto,
          cercando una meta che forse non c'è,
          guardo giù e cado,
          ripiombo nella mia vita,
          guardo il cielo,
          cerco una meta,
          abbasso lo sguardo e guardo avanti,
          è lì che devo cercare una meta,
          di fronte a me,
          cammino,
          percorro la strada per il posto adatto a me.
          Composta giovedì 1 novembre 2012
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            Scritta da: Marco Giannetti
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Qui ti amo.
            Negli oscuri pini si districa il vento.
            Brilla la luna sulle acque erranti.
            Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.

            La nebbia si scioglie in figure danzanti.
            Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
            A volte una vela. Alte, alte stelle.

            O la croce nera di una nave.
            Solo.
            A volte albeggio, ed è umida persino la mia anima.
            Suona, risuona il mare lontano.
            Questo è un porto.
            Qui ti amo.

            Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
            Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
            A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
            che corrono per il mare verso dove non giungono.
            Mi vedo già dimenticato come queste vecchie àncore.
            I moli sono più tristi quando attracca la sera.

            La mia vita s'affatica invano affamata.
            Amo ciò che non ho. Tu sei cosi distante.
            La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
            Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
            La luna fa girare la sua pellicola di sogno.

            Le stelle più grandi mi guardano con i tuoi occhi.
            E poiché io ti amo, i pini nel vento
            vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
            Composta giovedì 13 dicembre 2012
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              Scritta da: Carlo Bisecco
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Il merlo

              Un merlo si posa nelle ore mattutine
              Sul muricciolo della finestra,
              con un becco arancione acceso
              e il corpo nero come la pece.
              Lo guardo, mi guarda,
              lo fisso negli occhietti scuri,
              mi sembra di conoscerli,
              mi fissa, un attimo mi volto,
              quando mi rigiro è scomparso,
              volato libero tra le nuvole,
              lasciandomi in mente la sua immagine,
              l'immagine dei suoi occhi,
              che continuano a sembrarmi familiari.
              Probabilmente domani accadrà la stessa cosa:
              ci fisseremo, mi volterò,
              e quando tornerò a vederlo sarà già volato via,
              lasciandomi sempre a pensare ai suoi occhietti scuri.
              Composta lunedì 23 aprile 2012
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                Scritta da: Parolaio
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Giallo mais

                Non è questa una leggenda
                che facilmente si inventa,
                del passato io posso narrare
                perché testimone oculare.
                Di pelle gialla era la gente
                che possedeva un bel niente,
                gialla pure era la mensa:
                pane, focaccia, polenta;
                il granturco imperava
                ma talvolta non bastava
                a sfamar tutte le bocche
                con tante porzioni ridotte.
                Come al collo un gingillino
                dal fuligginoso camino
                il paiolo pranzo e cena
                penzolava alla catena
                per la solita polenta
                che faceva casa contenta,
                sotto la cenere bollente
                del magro focolare ardente
                la focaccia alla mattina
                affumicava la cucina,
                a finire il forno in pietra
                pane azzimo mal cuoceva
                alimentato da fuscelli
                veramente inconsistenti:
                questo era il mio tempo
                scarseggiante di frumento.
                Composta mercoledì 12 dicembre 2012
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                  Scritta da: Umiltà
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Ricordi nel nulla
                  Ti guardavo antica quercia,
                  mentre miravi il nulla.
                  il guardo intriso, forse,
                  del mattino dell'età novella.
                  Pur io mi ritrovo
                  pur io miro il vuoto.
                  Rincorro ricordi,
                  torno alle radici
                  a bearmi sicura nell'ombra della tua figura.
                  Risento come eco il tacito tuo dire
                  "Rammenta" dicevi:
                  "rammenta l'opra di chi t'ha sempre amato"
                  La lode a lui, che ci ha creato.
                  Composta mercoledì 30 novembre 1988
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