Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Come un grillo morto

Come un grillo morto, che ho incontrato
mentre mi adoperavo con la scopa
fermo, lì sdraiato
troppo distratto io, lui...
troppo assopito, ho pensato
non è mai intenzione mia disturbare, giuro!
Non è abitudine e, troppo è il rispetto
per chi mi vive attorno
e nello stesso spazio condiviso mi sopporta
chissà per quanto hai osservato il mio continuo e,
distratto camminare
ed io che mai ho udito, o mai voluto udire... il tuo cantare
essere distratti in questo mondo,
è un male grande grande
si perdono gli amici più importanti.
Composta nel 2000
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    Scritta da: dantino
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Per te raccolgo un fiore

    Vorrei donarti un fiore ma... ho paura
    di piangere nel vederlo quando muore
    perciò ti dono ciò che ho dentro il cuore
    un mondo terso di sereno e sole
    oppure il freddo il ghiaccio e, poi la neve
    lo so ch'è poco, perciò ti do anche il mare
    quello in tempesta o quello fatto per cullare
    ciò che ho incontrato nel mio girovagare
    ma anche i monti verdi, austeri e presuntuosi
    poi tristi e soli, quasi lentamente fossero a morire
    io nel cuore ho un mondo di ricordi
    che sento non voler dimenticare
    come sentire bimbi capricciosi
    che han fame ma... rifiutano il mangiare
    lo so ch'è ancora poco, ma il giardino che coltivo
    a volte... è incapace di fiorire
    quando della vita vincono le guerre, la fame e l'ingiustizia
    se ti do il mio cuore in cambio del tuo amore
    ti prego, non buttarlo
    tienilo sul palmo della mano
    affinché io possa...
    ancora un poco amare.
    Composta mercoledì 30 novembre 1994
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      Scritta da: Mariella Buscemi
      in Poesie (Poesie d'Autore)
      Ora che sono fachiro inconcludente
      sulle lastre fredde dell'anima dissolta
      _ disciolta è la neve
      che nera s'appresta a salire
      dai cieli bassi
      dai nervi come abissi
      dai miei tremori come collassi.

      Selenica la mia pelle
      trasfigura
      s'inserisce a goccia
      tra i seni grandi
      e le gole arse
      e segna ellissi nel tempo futuro
      che fa morsa e morde
      rigira l'iperbole
      a ciò che è stato.

      Quanto era vanto essere bella.
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        Scritta da: Antonio Prencipe
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        E lì cucivo un sorriso

        "La paura s'impara" disse il respiro
        straziato di una gazzella ferita.
        Ci vuole coraggio per aver paura.
        E pensare a quando mio padre
        guardandomi moriva un po' di più,
        a quando mi chiese: "come stai?"
        e un "lasciami morire ti prego"
        in pieno volto gli squarciò il pianto.
        Non ho mai avuto paura
        lo sanno anche le mie labbra
        tra sangue e sperma affogate.
        Tra pugni e carezze spaccate.
        Tra bestemmie e parole d'amore
        sono state violentate, abusate.
        Tra preghiere di preti nudi a elemosinar
        orgasmi masturbate, come un povero
        Gesù Cristo umiliate.
        Non ho mai avuto paura
        e l'ho detto anche a lei.
        Mentre moriva e li cucivo un sorriso
        ai suoi pezzi di faccia rimasti
        come cemento sull'asfalto gelato.
        Eppure l'ho vista
        era il pane appena sfornato
        dal sangue ben allattato,
        era l'unghia incarnita di un mare
        rimasto nel bianco di un sasso spezzato,
        era la mia pelle scura stracciata dal vento.
        Bisogna saper amare per aver paura.
        E ne avevo bisogno per sentirmi vivo
        per non possedere l'odore che mi rese
        così meno fragile.
        Composta martedì 24 dicembre 2013
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          Scritta da: Gabriella Stigliano
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          L'angelo

          Sognai un sogno! Che vorrà mai dire?
          Regina ero, e vergine,
          guardata da un buon angelo:
          pena senza perché mai non s'inganna!

          Piangevo notte e giorno le mie lacrime,
          e lui me le asciugava;
          giorno e notte piangevo
          celandogli la gioia del mio cuore.

          Così sulle sue ali volò via;
          il mattino arrossì;
          io il pianto mi asciugai,
          e i miei timori armai di scudi e lance.

          Egli presto tornò: mai mi ero armata,
          così che tornò invano;
          gioventù era passata,
          e grigie chiome stavan sul mio capo.
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            Scritta da: Gabriella Stigliano
            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Il giardino d'amore

            Nel giardino d'amore un giorno entrai,
            e vidi cosa mai veduta prima:
            una cappella eretta proprio al centro
            del prato ove ero solito giocare.

            Essa aveva cancelli ben sprangati,
            "tu non devi", era scritto sulla soglia;
            io al giardino d'amore mi rivolsi,
            che tanti fiori aveva generato;

            io lo vidi di tombe tutto ingombro,
            ed al posto dei fiori v'eran lapidi;
            e preti neri intorno, ad imbrogliare
            tra spini i miei piaceri e desideri.
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              Scritta da: dantino
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              (Per mio padre) Campo di sterminio

              Sudano dolore queste pietre
              Ed io non odo che voci morte intorno
              Non è il pianto delle mie carni a costruirmi il male
              È del pensiero che mi sento solo
              Siamo così in tanti a non pregare
              ed a sperar che un giorno la fame,
              ci ponga in premio il fine del dolore
              che il pentimento prima del morire ci par da insulto
              al nostro faticoso respirare
              Perché ognun di noi ha in cuore colpe
              ma se ricordo
              Non ho commesso nulla
              Da farmi meritar tanto soffrire
              e i bimbi?
              Cosa ne sanno di così tanto male?
              E in questo freddo campo
              In questa neve,
              Sono i primi che imparano a morire
              Non è il pianto delle mie carni a costruirmi il male
              È del pensiero che mi sento solo
              È l'uomo nel suo abbandono a Dio che muore oppur l'inverso?
              E questo è un uomo? E Dio?
              Sudano dolore queste pietre
              Ed io non odo che voci morte intorno.
              Composta nel 2005
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                Scritta da: Angela MORI
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Il suono dell'incanto

                Sussulto e delizia,
                Stupore allo scontro
                Nell'anima mia e del mio silenzio.
                Meraviglia in frantumi
                Come lapilli al suolo,
                Da cuoi s'aprono boccioli
                O volo di passero
                Che taglia il cielo scuro,
                Liberando il sole e creando il giorno.
                Arpa fatata nel vuoto,
                Uragano nel querceto
                Petardo in città che dorme
                Sento il sapore dell'anima tua
                Voce senza presenza!
                Di quale rosso è la sfumatura
                Delle labbra che ti emettono?
                Ti sento e non vedo
                La modernità ha ideato
                Un indiscreto incanto.
                Tu sei corpo al mio intelletto
                E non massa al mio occhio,
                Sospiro senza vento,
                Luce senza bagliore
                E suono che giunge al cuore,
                Al mio allettato orecchio
                E non al mio sconfortato sguardo.
                Composta mercoledì 28 gennaio 2015
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