Poesie d'Autore


Scritta da: Andrea De Candia
in Poesie (Poesie d'Autore)

La primavera

L'inverno aveva rinfrescato anche
il colore delle rocce. Dai monti scendevano,
vene d'argento, mille rivoletti silenziosi,
scintillanti tra il verde vivido dell'erba.
Il torrente sussultava in fondo alla valle tra
i peschi e i mandorli fioriti, e tutto era puro,
giovane, fresco, sotto la luce argentea del cielo.
Composta mercoledì 25 febbraio 2015
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    Scritta da: Andrea De Candia
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Reciprocità

    Ci sono cataloghi di cataloghi.
    Poesie su poesie.
    Ci sono drammi su attori recitati da attori.
    Lettere in risposta a lettere.
    Parole che spiegano parole.
    Cervelli impegnati a studiare il cervello.
    Ci sono tristezze contagiose come il riso.
    Carte nate da carte macerate.
    Sguardi veduti.
    Casi declinati da casi.
    Fiumi grandi per il copioso contributo di piccoli.
    Foreste infestate da foreste.
    Macchine destinate a produrre macchine.
    Sogni che all'improvviso ci destano dai sogni.
    Una salute di ferro necessaria a riacquistare la salute.
    Scale che portano giù come portano su.
    Occhiali per cercare occhiali.
    L'inspirazione e l'espirazione del respiro.
    E ci sia anche, almeno di tanto in tanto,
    l'odio dell'odio.
    Perché alla fin fine
    c'è l'ignoranza dell'ignoranza.
    E mani ingaggiate per lavarsene le mani.
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      Scritta da: Andrea De Candia
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Metafisica

      È stato, è passato.
      È stato, dunque è passato.
      In una sequenza sempre irreversibile,
      poiché tale è la regola di questa partita persa.
      Conclusione banale, inutile scriverne,
      se non per il fatto incontestabile,
      un fatto per i secoli dei secoli,
      per l'intero cosmo, qual è e sarà,
      che qualcosa è stato davvero,
      finche non è passato,
      persino il fatto
      che oggi hai mangiato gnocchi con i ciccioli.
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        Scritta da: Andrea De Candia
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Le quattro del mattino

        Ora dalla notte al giorno.
        Ora da un fianco all'altro.
        Ora per trentenni.

        Ora rassettata per il canto dei galli.
        Ora in cui la terra ci rinnega.
        Ora in cui il vento soffia dalle stelle spente.
        Ora del chissà-se-resterà-qualcosa-di-noi.

        Ora vuota.
        Sorda, vana.

        Fondo di ogni altra ora.

        Nessuno sta bene alle quattro del mattino.
        Se le formiche stanno bene alle quattro del mattino
        - le nostre congratulazioni. E che arrivino le cinque,
        se dobbiamo vivere ancora.
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          Scritta da: Andrea De Candia
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          Saluto ai supersonici

          Oggi più veloci del suono,
          dopodomani della luce,
          muteremo il suono in tartaruga
          e la luce in lepre.

          Di antica parabola
          onorati animali,
          nobile coppia in gara
          da sempre.

          Correvate, correvano
          per questa bassa terra,
          provate a galleggiare
          in alto nel cielo.

          Via libera. Non vi saremo
          d'intralcio nella corsa:
          per inseguire noi stessi
          primi ci alzeremo in volo.
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            Scritta da: Andrea De Candia
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            Elogio dei sogni

            In sogno
            dipingo come Vermeer.

            Parlo correntemente il greco
            e non soltanto con i vivi.

            Guido l'automobile,
            che mi obbedisce.

            Ho talento,
            scrivo grandi poemi.

            Odo voci
            non peggio di autorevoli santi.

            Sareste sbalorditi
            dal mio virtuosismo al pianoforte.

            Volo come si deve,
            ossia da sola.

            Cadendo da un tetto
            so cadere dolcemente sul verde.

            Non ho difficoltà
            a respirare sott'acqua.

            Non mi lamento:
            sono riuscita a trovare l'Atlantide.

            Mi rallegro di sapermi sempre svegliare
            prima di morire.

            Non appena scoppia una guerra
            mi giro sul fianco preferito.

            Sono, ma non devo
            esserlo, una figlia del secolo.

            Qualche anno fa
            ho visto due soli.

            E l'altro ieri un pinguino.
            Con la massima chiarezza.
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              Scritta da: Andrea De Candia
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Vietnam

              Donna, come ti chiami? - Non lo so.
              Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.
              Perché ti sei scavata una tana sottoterra? - Non lo so.
              Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.
              Perché mi hai morso la mano? - Non lo so.
              Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.
              Da che parte stai? - Non lo so.
              Ora c'è la guerra, devi scegliere. - Non lo so.
              Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.
              Questi sono i tuoi figli? - Sì.
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                Scritta da: Andrea De Candia
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Possibilità

                Preferisco il cinema.
                Preferisco i gatti.
                Preferisco le querce sul fiume Warta.
                Preferisco Dickens a Dostoevskij.
                Preferisco me che vuol bene alla gente
                a me che ama l'umanità.
                Preferisco avere sottomano ago e filo.
                Preferisco il colore verde.
                Preferisco non affermare
                che l'intelletto ha la colpa di tutto.
                Preferisco le eccezioni.
                Preferisco uscire prima.
                Preferisco parlare con i medici d'altro.
                Preferisco le vecchie illustrazione a tratteggio.
                Preferisco il ridicolo di scrivere poesie
                al ridicolo di non scriverne.
                Preferisco in amore gli anniversari non tondi,
                da festeggiare ogni giorno.
                Preferisco i moralisti
                che non mi promettono nulla.
                Preferisco una bontà avveduta a una credulona.
                Preferisco la terra in borghese.
                Preferisco i paesi conquistati a quelli conquistatori.
                Preferisco avere delle riserve.
                Preferisco l'inferno del caos all'inferno dell'ordine.
                Preferisco le favole dei Grimm alle prime pagine.
                Preferisco foglie senza fiori a fiori senza foglie.
                Preferisco i cani con la coda non tagliata.
                Preferisco gli occhi chiari, perché li ho scuri.
                Preferisco i cassetti.
                Preferisco molte cose che qui non ho menzionato
                a molte pure qui non menzionate.
                Preferisco gli zeri alla rinfusa
                che non allineati in una cifra.
                Preferisco il tempo degli insetti a quello siderale.
                Preferisco toccare ferro.
                Preferisco non chiedere per quanto ancora e quando.
                Preferisco prendere in considerazione perfino la possibilità
                che l'essere abbia una sua ragione.
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                  Scritta da: Ludovico Criacci
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Turni d'amore

                  Non chiedo di amarti sempre,
                  sarebbe impossibile, assai gravoso,
                  attuiamo una separazione del bene,
                  che sia consensuale però.

                  Concedimi di amarti nei giorni dispari,
                  nei giorni pari mi ameresti tu,
                  la domenica una volta per uno.

                  A Natale ti amo io,
                  a Pasqua mi ami tu,
                  il primo Maggio ti amo io,
                  a Ferragosto mi ami tu,
                  soltanto il due Novembre per rimanere in tema,
                  amiamoci da morire.
                  Composta mercoledì 25 febbraio 2015
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