Poesie d'Autore


Scritta da: dantino
in Poesie (Poesie d'Autore)

Dialogo con Guglielmo, amico prete e filosofo

Se non hai di che dargli da mangiare
non chiudere nel pollaio il cane

Ancora tanto ignoro in questo mondo
Però conosco il gallo che mi sveglia
E il topo che mi ruba tutti i giorni il grano
Certo lo lascio fare ma non sempre,
A volte è bello vederlo anche scappare
Conosco il vento e lo sento nelle piante respirare
E poi di notte osservo
I passi della volpe e del cinghiale
Per poi lasciarmi abbandonato andare sopra un prato
A far che sia la luna nuova a ritornarmi il seminato

Ignoro ancora tanto, per questo è mia attenzione
Pesare della vita il vivere in comune
Non in misero modo o per qual sia dolore
Cercando l'assoluto, lontano è il materiale
E nel cercare l'essere perfetto
Cioè colui che non può nuocere e non può creare male
Penso al falcone che per nutrirsi e per nutrir la prole
Costringe negli artigli il suo cibare
E pur la mucca, oziosa, lenta e svoglia
Non toglie anch'essa vita per mangiare?
Ed arrivando all'uomo, l'essere più innaturale
Che uccide addirittura per giocare

Che mondo strano è questo, dove i viventi
Non son costretti solo a respirare
A patir di stenti ed a goder di cose vane
Ma a togliere altra vita, peggio, a trasformarla,
In feci da evacuare
Partecipando alla carneficina di un banchetto nuziale
Dove chi vive si sposa con chi muore
E c'è sempre vita nuova da sacrificare
E non si venga a dire che è un passaggio, che il tutto è naturale
Ma un giuoco si, che non vorremmo fare

Proprio per questo mi rivolgo a Dio,
Come potrò mai entrare nel tuo cuore
Far parte del tuo "immenso amore"
Se mi costringi a procurar dolore
A nuocere e a partorire il male?

Se nasco ancora voglio aver le foglie
E come cibo solo cose morte
Ma forse ignoro che le piante anch'esse
Hanno degli altri vivi stessa sorte.
Composta sabato 16 giugno 2001
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    Scritta da: dantino
    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Negli spazi scomodi della mia soffitta
    ho raccolto e soffocato i pensieri più tristi
    ch'ora profumano di involontaria esistenza
    e siedono, innocui sospiri
    che diventano flebili voci di antichi ricordi
    piccoli tormenti d'infanzia
    come tremendi incubi giganti
    rimorsi accumulati in milioni di anni.
    Composta sabato 21 febbraio 2015
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      Scritta da: Rosita Matera
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      L'Amore

      E infine l'amore chiese al dolore:
      Ci conosciamo?
      Certo che si! Rispose il dolore...
      Sono venuto a farti visita molte volte nella tua vita.
      Non ricordi?
      Sono intervenuto molte volte nella tua storia, per cambiarne il corso...
      Ti ho insegnato strade nuove,
      che tu hai percorso a tua insaputa.
      Non volevi farlo, è vero!
      Ma Qualcuno ti ha dato una mano,
      a forza per amarmi con tutto te stesso.
      E proprio quando l'amore bacia il dolore
      che nasce il perdono.
      Viene al mondo con un sorriso,
      che colora tutto l'universo.
      C'è una speranza che non muore,
      ma che rinasce ogni volta che sappiamo amare.
      L'amore, se non è l'impegno di ogni giorno,
      sarà il rimpianto di tutta la vita.
      Innamoratevi se no sarà tutto vano.
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        Scritta da: Mariella Buscemi
        in Poesie (Poesie d'Autore)
        Di tutta questa rabbia dell'esser nata schiava
        due giri di cordone attorno al collo che sempre stringe il respiro
        adesso
        come fune che mi lega la caviglia al tavolo
        e non mi consente la fuga
        chissà
        se ci saranno ali d'acciaio
        a sollevare questo mio pesante mondo
        quando le vertebre faranno gancio
        ed il coraggio sarà uncino
        e tutto il tetto si aprirà
        a mostrare il cielo alto
        mentre io
        incollata a questo pavimento basso
        anche il passo
        mi apparirebbe volo.
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          Scritta da: Fabio Rapezzi
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          In Anna

          Come il fiore maturo della magnolia
          era alta e felice.
          Al principio solo lei esisteva:
          umida e dolce, bianca,
          si amava nell'ombrosa saliva delle alghe,
          nei seni difesi dal tufo,
          nel tenero pube dei merli.
          Dormiva nell'avena
          sopra letti di stame,
          e le sue labbra d'ape
          socchiudevano vulve dorate
          ai fior di loto.
          Carezzava la piena luce
          degli oleandri e,
          da azzurri sauri,
          beveva la linfa gloriosa della luna;
          s'abbracciava alle cosce fragranti
          dei cedri, palpitando
          nei suoi pori col polline indenne
          delle larve.

          Sia gloria e lode a lei!
          Al suo utero pregno di pistilli,
          sua orchidea fertile,
          ai suoi fianchi!
          Riverberi il suo piacere
          in uve e stelle,
          in colombe e spighe!
          Perché è grande!
          Perché è bella!
          Oh la magnolia bianca
          sola!
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            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Guardo l'alba incerta e silenziosa
            schiude le sue finestre piano piano,
            sorride al mare coi riflessi rosa
            e tende al sole tenero la mano.
            Bella Natura!

            Quando giochi con chiazze di colori
            e ritagli di forme, coi pennelli
            tingi farfalle, petali di fiori,
            prati, declivi, limpidi ruscelli
            Vaga Natura!

            Quando calcoli seria i tuoi diademi
            posti nel cielo in equilibrio, reggi
            gli spazi, moti, orbite, sistemi
            ammansisci secondo le tue leggi.
            Grande Natura!

            Quando si accende un palpito sincero
            fiorisce il sentimento dell'amore,
            dentro un piccolo grembo il tuo mistero
            infondi, e l'infinito dentro il cuore.
            Dolce Natura!

            Nella valle mortale agnelli e lupi
            sono i tuoi figli, è mare di dolore.
            Perché? T'avvolgi di silenzi cupi,
            miseria e strazio non ti tocca il cuore.
            Madre Natura!
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              Scritta da: Antonio Belsito
              in Poesie (Poesie d'Autore)
              Sono giorni
              di mesi e di anni
              ore
              e minuti con secondi
              passi
              a gattoni
              trascinandosi
              vagiti
              che diventano canzoni
              poi in piedi
              parole
              negli occhi
              binocoli
              cielo
              stanze
              palloni neri
              sino al primo grido
              di liquido amniotico
              che diventa colore
              di pelle
              di carne
              di verità
              ingenuità
              di prime corse
              per strada
              e - fatalità -
              durezza
              di suole consumate
              di corse inseguite
              di ginocchia sbucciate
              di pioggia senza ombrello
              di sole
              solo
              ingarbugliato il pensiero
              alla ricerca del siero
              tra l'adulto e l'altro bambino
              a volte, manichino
              tra il bianco e il nero
              attonito il grigio
              arriva, anche, l'arcobaleno
              orgoglio
              paura
              dubbio
              felicità
              la tristezza più in là
              fa
              fu
              ricordi
              memorie
              di eventi
              senti
              menti
              tanti
              ponti
              di giocattoli
              fortunati
              poi di penne colorate
              di quaderni ordinati
              di libri
              di arnesi
              e stare lì a guardare
              disegnare
              sognare
              scarabocchiare
              accompagnare
              sostenere...
              Boh!
              Amare.
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                Scritta da: Alessandro Rossini
                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Piccole cose di poco conto

                Vivo a due ore dal mare
                e se ci penso non so niente del mare.
                Sono nato a due ore dal mare e vivo a un'ora
                dalle montagne, in un'ora posso raggiungere
                le montagne.
                E vivo a un quarto d'ora da te,
                sette minuti in bici,
                cinque, saltellando tra i tetti.
                Dici
                che hai un debole per me.
                Viviamo a due ore dal mare
                ad una dalle montagne.
                Non ho voglia di mare
                non so nulla della montagna
                avrei voglia di venirti a trovare.
                Niente di che
                riposarmiti un poco addosso
                sentirti raccontare piccole cose di poco conto
                bere un tè
                se ci scappa
                un bacio.
                Composta lunedì 24 novembre 2014
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                  Scritta da: Silvana Stremiz
                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Sono un groviglio

                  Io sono strana, lo so.
                  Sono un groviglio
                  di contraddizioni,
                  mescolo la rabbia con i sogni
                  i sogni con la speranza
                  l'amore con il desiderio
                  la delusione con la determinazione
                  il pianto con una sana risata.
                  Lancio un sasso e nascondo la mano
                  per tirarle fuori entrambe.
                  Sono un groviglio di tutto
                  nel mio essere donna
                  madre, compagna, amante, amica
                  con tutta la mia luce
                  e con tutta la mia oscurità.
                  Sono un bagaglio di vissuto
                  di lividi nascosti sotto pelle
                  di battiti improvvisi soffocati
                  di sogni sognati caduti a terra
                  prima di prendere il volo.
                  Di traguardi raggiunti, di fallimenti
                  di rabbia uccisa
                  di momenti di si e momenti no.
                  Sono un groviglio di donna
                  di passione, amore
                  di odio, di indifferenza.
                  Sono schiva e solare
                  rido e piango con la stessa forza
                  sono mare in tempesta
                  onda calma che abbraccia
                  passione che travolge.
                  Troppo presente, troppo assente
                  troppo vicina, troppo lontana
                  ma se non mi trovi è solo perché
                  non hai allungato la mano.
                  Gioco in difesa
                  ma senza armi d'attacco,
                  mi arrendo davanti a un sogno
                  e so ascoltarne i battiti
                  perché vivo di quei "battiti".
                  Composta domenica 1 febbraio 2015
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